martedì, maggio 29, 2007

TG1 vergogna


Perché Pino Scaccia, uno dei più autorevoli e impegnati inviati di guerra, è costretto a fare corrispondenze di cronaca nera per il TG1?

37 commenti:

Angie ha detto...

Perchè siamo in Italia..e non esiste meritocrazia..ma clientelismo..semplice no?? :-)

Annachiara ha detto...

Eh, eh, cara Angie, sarà pure così, ma è ben triste assai!
Benvenuta!

Anonimo ha detto...

ma sai, cara Meringa, che me lo sono chiesta anche io ieri sera?? ho cambiato canale a servizio iniziato e ho pure pensato di starmi sbagliando, che forse la voce che sentivo non era proprio la sua.
...

buona giornata
Panz

Anonimo ha detto...

E' già tanto che lo fanno lavorare!! Quando il bel Silvio si comprerà anche la rai, al posto di Pinuccio ci metteranno Platinette (però con il burka)!! Livia

Anonimo ha detto...

Credo che tra non molto i bravi giornalisti spariranno dalla TV perché inutili allo scopo del mezzo.

Interessante il blog di Pino Scaccia! Come vedi lui ha capito che l'informazione passa per altri canali meno controllati (in tutti i sensi).

Anonimo ha detto...

Il 90% dei tg sono fatti di cronaca.
Sembra che le uniche notizie importanti siano gli sbudellamenti tra vicini di casa (con il massimo rispetto per gli interessati).
Che trischtezza.
Salut
Carla

copyman ha detto...

La RAI è un'entità che sfugge alla comprensione, è un delirio inestricabile costruito con metodo.
I giornalisti "veri" sono presi a pesci in faccia e stanno maluccio, ma tu pensa a strutture come RAI International, che pare abbia 80 direttori in attesa di essere smistati altrove, alla divisione format che non produce format, al digitale terreste che in Viale Mazzini è fermo all'anno zero, ai canali digitali "storici" prodotti dalla RAI come Il Gambero Rosso Channel che sono accasati sul bouquet Sky di Rupert Murdoch...

Anonimo ha detto...

annachiara io non so se tu conosci motivi interni alla redazione, ma penso che sia normale che alcune volte sia in italia.
lui si occupava già di cronoca nera.
ricordo un sacco di servizi per la vita in diretta di cucuzza.
poi avrà anche motivi personali per cui è difficile sempre stare all'estero in mezzo alla guerra.
avrà una famiglia che lo reclama oppure semplicemente degli affari personali.

Anonimo ha detto...

Pino Scaccia ruberebbe troppo tempo alla rubrica di enogastronomia!

Anonimo ha detto...

ed anche a "cazzate e società"

Anonimo ha detto...

Io non ci trovo niente di male. E' nella natura del buon cronista affrontare qualsiasi realtà con la medesima professionalità, e se uno si mette a fare classifiche sulla qualità del lavoro che gli viene assegnato diventa automaticamente un presuntuoso, e perde la sua validità. Stimo ancor di più Pino Scaccia perchè non si tira indietro davanti a qualsiasi situazione. Ed in più è cosa buona che vari tipi di notizie siano raccontati ed approfonditi da cronisti molto validi, a tutto vantaggio di noi fruitori della cronaca raccontata.

ruben ha detto...

Perché Enzo Biagi è stato riesumato dalle ceneri quando c'è molta gente giovane e COMPETENTE?

Perché l'elenco dei paraculati RAI è lungo tre pagine?

Perché Riccardo Iacona è sparito?

Perché Vespa figura ancora nell'Ordine dei Giornalisti?

Perché Emilio Fede continua ad ESISTERE?

The answer my friend is blowin' in the wind, the answer is blowin'in the wind....

Anonimo ha detto...

Simo mi ha strappato la tastiera di bocca. :(

Bell'uomo, tra l'altro...

Anonimo ha detto...

Sono più o meno in accordo con tutti; vorrei solo aggiungere che se Scaccia lavora in cronaca nera, beh...non è che lo fa gratis! E' pur sempre vero che oggi in Italia, almeno, tira mooolto di più la cronaca nera che quattro bombarelle lanciate qua e là per il mondo che hanno fatto assuefare milioni di fruitori della TV: Quindi...secondo me non bisognerebbe fermarsi solo al perchè un bravo giornalista viene "confinato" nella cronaca nera. Ci sono sempre molti motivi a noi ignoti e contratti firmati per cifre X che forse mai potremo conoscere!! Livia

Annachiara ha detto...

Mmh...l'argomento che il giornalista deve trattare professionalmente qualsiasi notizia, non è che mi convinca molto.
Scaccia ha sputato sangue sulle cronache di guerra, rischiando la pelle non poche volte.
E il fatto che le sue cronache da Perugia per gli sbudellamenti familiari siano a dir poco impeccabili non credo che aggiunga un merito enorme alla sua professionalità.
La questione credo sia molto più sottile. Ed è da ricercare probabilmente nei giochi interni RAI. Cioè, voglio dire, lo sbudellamento di Perugia sarà pure la prima pagina di tutti i telegiornali, ma non penso proprio che sia la prima aspirazione di un cronista di guerra...
Andrea, il tuo ragionamento secondo me non funziona troppo.
E' come dire che il direttore di un supermercato torna alla cassa quando ci sono quaranta cassiere stipendiate, per il semplice fatto che fece a suo tempo quel lavoro....

Anonimo ha detto...

Non sono d'accordo cara Meringa. Perchè fare l'inviato di guerra deve essere più rispettabile di fare l'inviato per la cronaca nera o rosa o sportiva? E' come dire che fare il professore di latino e greco è meglio che fare il professore di italiano o di matematematica o che ne so io. Secondo me è qualificante nonchè gratificante come lo fai il tuo mestiere, cioè con l'impegno e la passione. Infatti Scaccia alla cronaca in diretta di Cucuzza non sfigurava come quei mentecatti cronisti inviati al festival di Sanremo. E poi, torno a ribadire, che oggi la gente si sofferma di più ad ascoltare Scaccia che parla di sbudellamenti piuttosto di Scaccia che parla di bombe. Quindi lui (che secondo me non è un pirlacchitto e fiuta bene!) ha comunque visibilità, fa il mestiere di giornalista (lavoro che credo gli piaccia e non poco, indipendentemente dagli argomenti che tratta)raccontando quello che, se si sentisse frustrato, non potrebbe certamente raccontare così bene. Livia

aroti ha detto...

l'ho sempre lodato e continuerò anche se non si merita il posto che occupa..anzi, dovrei parlare di postI perchè lo fanno girare come una trottola!

ruben ha detto...

Livia, un giornalista che sa fare bene il suo mestiere resterà sempre un bravo giornalista, che scriva di cronaca o di rosa. Il fatto è che (anche per il fatto che lavoro nel settore) sono più propensa a stimare uno che rischia la sua vita sotto i bombardamenti, che il critico televisivo che se ne sta spaparanzato sul divano a seguire le trasmissioni più idiote della terra e comunque guadagna su per giù 4 mila euro al mese (e ti parlo di quotidiani locali), oppure quello che sulle riviste di gossip ti presenta gli affari di cuore della velina di turno come un mistero imperscrutabile da cui dipende il destino dell'umanità.
Il fatto è che in Italia oggi si tende a mettere tutto sullo stesso piano, a non attribuire i meriti dovuti a non capire il peso di una situazione. Non ci saranno più i Montanelli, le Fallaci (dei primi decenni, non della fine, per carità) perché non ci sono più i lettori. E quindi che un bravo reporter si occupi di cronaca nera o rosa lascia il tempo che trova. Il pubblico non ci fa caso e lui probabilmente guadagnerà la stessa cifra sia che vada a fare marchettoni da Cucuzza, sia che rischi la pelle sotto le raffiche di Kabul...

Annachiara ha detto...

Oh, ruben, non posso aggiungere nemmeno una sillaba per quanto hai detto!

Anonimo ha detto...

Ruben, mi spiace ma non condivido. Io non credo che sia più rispettabile un giornalista che fa la cronaca di guerra piuttosto di uno che scrive cazzate. Il giornalista, proprio perchè deve raccontare quello che succede, vero o falso che sia, deve sapersi occupare di tutto. Per me non esiste il giornalista più bravo solo perchè fa la cronaca di guerra e rischia la vita. La sua è una scelta. Anche il poliziotto o il carabiniere rischiano la vita ogni giorno ma non per questo io stimo di più loro e meno un operatore ecologico o un impiegato del catasto. Non si può misurare tutto il lavoro sul rischio della vita che corri. Fare il giornalista è stata una scelta di Scaccia e se non gli piacesse dove lo hanno "relegato"...beh...può sempre scegliere di cambiare.
In ultimo, Ruben, ma non me ne volere, mi fa paura quando si dice che in Italia si tende a mettere tutto sullo stesso piano e a non riconoscere i meriti. Non credo che si debba sempre essere solo persone impegnate che leggono solo giornali impegnati e che guardano solo giornalisti impegnati. Ogni tanto ci vuole pure lo svago!! Suvvia...Livia

Anonimo ha detto...

annachiara non esiste chi fa solo l'inviato di guerra perché altrimenti passerebbe dei periodi senza lavorare, perché farlo è logorante
ecco il motivo
fare la cronaca è come fare allenamento defaticante
poi avrà anche lui una famiglia che lo vuole ogni tanto accanto.
inoltre non è che mi sembra tutto questo martire della libertà di informazione pino scaccia, perché i veri martiri non li fanno proprio lavorare al in tv e meno che mai nel tg1
per stare lì qualche morbidezza nei servizi ce la mette di sicuro.
i veri servizi forti li ho visti fare al commercialista lombardo che ogni tanto è stato ospitato dalla gabanelli a report e dove l'argomento era anche: come mai la rai non acquista questi servizi così importanti da questa persona che spende i suoi soldi e le sue ferie per andare a fare reportage in zone dove pino scaccia non ha neanche pensato di scorrere il dito sull'atlante geografico.
uno per tutti ricordo la via della cocaina in colombia.

Anonimo ha detto...

ho trovato il nome del commercialista. si chiama "giorgio forconi"

Annachiara ha detto...

@ l'avvocato scassamaroni: D'accordo, d'accordo, presto vedremo Pino Scaccia da Vespa per parlare dello sbudellamento, sottobraccio al tuo amico Taormina. Sei contenta ora?

@ andrea: Diciamo che io volevo semplicemente sottolineare il decadimento del TG1 attraverso la storia di un suo giornalista che non è certamente l'ultimo venuto. Che ci siano giornalisti meglio di Scaccia è, per fortuna del nostro paese e dello stesso ordine dei giornalisti, una sacrosanta verità. E non me ne voglia l'adorato Scaccia. Ma è altresì vero che fare l'inviato di guerra è una missione, soprattutto se fatto così a lungo.

Pino Scaccia ha detto...

Ragazzi, intanto un abbraccio. Ringrazio quelli che hanno speso parole buone su di me, e anche gli altri perchè ho molto rispetto di chi sta dall'altra parte del teleschermo. Però, secondo me, siete fuori pista, ma di brutto. Io sono da vent'anni un inviato di cronaca. Insomma, un cronista. Per anni ho seguito terrorismo, mafia, sequestri, terremoti e disastri in genere. Tutto quello che accadeva e che meritava di essere seguito. Cos'è un inviato se non il tramite tra un evento e la gente a casa? Purtroppo dal '91 in poi gli eventi sono stati spesso le guerre. E allora ho continuato a fare il mio mestiere che è quello di andare a vedere e di raccontare. Tra l'altro non mi piace l'etichetta di inviato di guerra, non esiste. Racconto Kabul o Baghdad così, come sempre all'estero, racconto lo tsunami in Sri Lanka o gli attentati di Sharm, di Londra, di Islamabad, di Algeri per non dire delle torri gemelle. Cos'è una trasferta di serie B andare a New York per l'11 settembre? Con lo stesso spirito in Italia ho seguito la Tav, o Vicenza, o Novi Ligure o, appunto, Marsciano dove c'è una storiaccia che solo un cronista esperto può seguire. Dove sta lo scandalo, addirittura la "punizione"?
Ultime due annotazioni: ho partecipato alle trasmissioni di Vespa e di Cucuzza perchè quando si sta fuori si lavora in poule, per tutta la Rai. Non guadagno una lira in più, il mio stipendio è quello legato alla qualifica di inviato, se vado a Kabul o a Perugia o anche se sto a casa.
Ciao, con simpatia.

Pino Scaccia ha detto...

Annachiara, ti ho dedicato un post.

http://www.pinoscaccia.splinder.com/post/12485044/Raccontare+il+dolore

Anonimo ha detto...

saluto intanto pino.
mi fa piacere che i miei argomenti erano quelli reali.
io l'ho sempre visto in cronaca prima che ci fosse l'era del terrorismo
sono contento che lui stesso abbia chiarito
e che non sia per ora un martire della stampa libera che mi sembrava eccessivo
anche se gli riconosco molta professionalità
ciao annachiara, ciao pino e ciao a tutti

Pino Scaccia ha detto...

Ma quale martire. E' un privilegio occuparsi di eventi che aprono i telegiornali, storie difficili: un titolo di merito, un riconoscimento dei meriti professionali.
A parte che i grandi maestri del giornalismo hanno sempre sostenuto che è la firma che fa un avvenimento e non viceversa.

Anonimo ha detto...

scusa pino, ma non è che i grandi maestri (che poi sarebbero le grandi firme - anche se questo sillogismo non mi vede convinto) possono dire qualcosa di diverso.
loro sono le firme e loro dicono che conta la firma

Pino Scaccia ha detto...

In questo senso hai ragione, ma il significato era un altro. La sostanza è che un bravo giornalista riesce a valorizzare una storia. Non è mai la storia che fa bravo il giornalista: se uno non è capace può anche ritrovarsi fronte l'Odissea.

Anonimo ha detto...

Perchè Pino Scaccia???
ma interroghiamoci su chi poteva finirci dato chi a volte circola sui palinsesti!
Pino è un ottimo giornalista, da tanti, tantissimi anni, ha vissuto le guerre, ha vissuto chernobyl e ha vissuto anche ciò che hanno trasmesso ven a tv7 e posso permettermi di dire che lo ha fatto con lo stesso rispetto per le vittime, che sia una o siano migliaia, perchè per me pino Scaccia è un cronista di questo tipo ed è un essere umano di altissimo spessore, non capisco onestamente i motivi di tale scalpore.
A me rende orgogliosa, personalmente vedere una notizia riportata magari nella sua crudezza ma nella sua interezza senza manipolazioni da una persona così.
Pino...sono 50 € grazie ;-))

Pino Scaccia ha detto...

Pensavo di cavarmela con un caffè... Vabbè, pago. Te lo meriti.

Anonimo ha detto...

@pino, certo che è importante il valore del comunicatore, ma tendevo a sottolineare il valore della tua "informazione" sulle firme.
come ognuno dovrebbe fare, bisogna pesare bene la notizia e la fonte da dove arriva.
il senso del mio intervento era questo. prima di gridare al complotto nei tuoi confronti (oppure di complotti in generale) raccogliamo informazioni che lo sia.
la notizia ha un valore in sé che le permette di camminare anche a scapito delle persone e della loro capacità comunicativa.
così come il pregiudizio.

Pino Scaccia ha detto...

Vabbè, discorso infinito. Non parlavo delle doti di comunicatore, parlavo di livello professionale. E un buon professionista è una garanzia, soprattutto sulla pulizia delle fonti.

Unknown ha detto...

Scusate, eh? Ma a voi piacerebbe sorbirvi servizi di cronaca stile "studio aperto"? No? E allora ringraziamo il cielo che almeno il tg1 pensi al nostro stomaco (visto che va in onda alle 20) ed invii Pino ad occuparsi di cronaca. :)
A parte le battute, penso che un giornalista debbe avere come principale qualità quella di avvicinarsi agli altri con discrezione, partecipazione ed interesse. Di qualsiasi argomento si occupi. E questo credo sia il caso di Pino.
(TYTTY, quanto sei venale...facciamo a metà?)

Annachiara ha detto...

Caro Pino, sono incredibilmente colpita dal tempo che hai dedicato alle mie astruse affermazioni.
Chiarisco che sono dettate prevalentemente dalla poca comprensione che ho, ma che forse hanno anche altri "telespettatori", delle strategie comunicative del TG1. Allora, ecco, io non avevo minimamente preso in considerazione tutti gli argomenti che tu esponi con estrema chiarezza ed efficacia.
L'unica cosa che continuo a non capire è PERCHE' un avvenimento simile debba continuare ad aprire il telegiornale per diversi giorni. E te lo dice una che ha appena partorito...
Quindi diciamo che io misuravo l'utilizzo (a mio parere sprecato) di un cronista esperto per un fatto che, sempre ovviamente a mio parere, non riveste un'importanza tale da essere coperto in questo modo. Cioè, voglio dire, se non avevamo lo sbudellamento di Perugia, avrebbero messo in prima pagina l'altro sbudellamento della bambina di 6 anni e avrebbero mandato un cronista esperto anche lì?
O forse non ho capito niente e queste sono le notizie che interessano la gente...
Perdona, o Pino, la mia ignoranza. Tanto più che sulla retesiamo pieni di persone che dietro allo schermo sanno tutto di tutto...
Hai sempre la mia massima stima, qualsiasi cosa tu faccia. Tientelo per detto!

Pino Scaccia ha detto...

Non l'ho mica presa come un'accusa, anzi: ti ringrazio dell'attenzione. Il discorso sarebbe lungo sulla strategia: non il Tg1 ma tutta la stampa nazionale, sia scritta che parlata, ha dedicato grande attenzione a Marsciano. Quindi bisognerebbe discuterebbe sulla strategia complessiva dell'informazione. Ma il discorso ci porterebbe lontano.

Anonimo ha detto...

meringa ma tu dovevi prendere in considerazione quello che ti ho scritto io! vabbe caffè pagato uguale :*