giovedì, settembre 27, 2007

Crisi di coscienza


Mi ero dimenticare la cosa più assurda che io abbia sentito in un telefilm da dieci anni a questa parte. Quella, cioè, che ti fa dire ma in che mondo siamo, ma sogno o son desta, ma io adesso sono giustificata a prendere un mitra e sparare a tutti gli autori-produttori dello show:
Isy, la bionda chirurga di Grey's anatomy (e non entro nel merito di chi vede o non vede, ama o non ama questo telefilm, qui non ce ne importa punto - anatomia della materia grigia andrebbe tradotto!), ella - dicevo - imperciocché le deve essere caduto un tronco in testa quando era pargola, ella rifiuta di incassare un'eredità piovutale praticamente dal cielo. Ma non un'eredità di qualche migliaia di dollarucci dello zio sfigato morto a 95 anni. No qui parliamo della cifra stratosferica di ottomilionisettecentomiladollaronisonanti (che poi qualcuno mi spiegherà il valore numerologico dei settecentomila...non potevano fare cifra tonda?) che altresì scritto suona più o meno così: 8.700.000 $.
Cioè una roba mai vista nemmeno nel sogno erotico più spinto. Quella cosa che ci fa sognare a tutti di iscriverci anche al quiz più sfigato per racimolare quei bigliettoni atti a riportare nella nostra squallida vita un po' di benessere. Quella cosa lì a lei le si scaraventa sulla capoccia dal cielo. Il lascito proviene più esattamente da un tizio che conosce da non più di un mese a cui fa fare un trapianto di cuore, cuore rubato al padre di dieci figli per darlo a questo sfigato che muore illico presto subito dopo, e anche subito dopo aver chiesto alla maga chirurga di sposarlo ché lei non sa che lui è multimiliardario e lui si guarda bene dal dirglielo ché se lei dice sì sarà solo per la sfiga di aver come marito uno che non respira nemmeno tanto è il male che sta.
Insomma questo (finto!) poveraccio, che muore subito dopo la dichiarazione d'amore della sua vita e soprattutto dopo un malriuscito trapianto di cuore rubato, ha avuto la prontezza di spirito di chiamare un notaio e lasciare questo folle assegno (e firmarlo!) quando non riusciva nemmeno a pronunciare due parole in croce.
E la maga chirurga, dopo tutti 'sti sforzi e lo so che voi non crederete a quello che sto per scrivervi, la maga chirurga matta - e diciamolo! - decide di appendere l'assegno al frigorifero, con uno di quei magneti, quelli a forma di pesciolino smorto che noi comuni mortali siamo felicissimi di avere sui nostri patetici vuoti frighi. Cioè lei lo appende al frigo, l'assegno!
Ma se non lo vuoi, santa pazienza, ma dàllo in beneficienza, dàllo ai tuoi amici morti di fame che per cena mangiano pop corn tanto poco guadagnano! Dàllo a me!
Io proprio queste crisi di coscienza non riesco a capirle....

E sempre di sfiga andiamo a parlare

Ora, sembra che io sia sempre qui a parlare di sfiga.
Ma vogliamo dire dello sciopero dei mezzi pubblici a Roma domani, il giorno in cui io ho fissato due visite da pediatri diversi nonché il primo té tra amiche da cinque mesi a questa parte e ovviamente mio marito deve prendere la macchina per andare a lavorare, ché se no come lo pago il tè?
Ma vogliamo dire della torta rustica che si brucia nel forno due minuti due dopo che l'ho guardata?
Ma vogliamo pure dire di mia figlia che si addormenta para para sul pavimento perché mi sono imposta di non forzarla ad andare a letto il pomeriggio?
E vogliamo pure aggiungere la stessa pupa che sporca il famigerato grembiulino nell'istante esatto in cui io premo il tasto della lavatrice mezza vuota?
A mitigare il tutto, però, ci si mette lo svezzamento della nuova nata.
Che pare essere estremamente vorace almeno rispetto alla prima.
Ma non mi preoccupo.
C'è sempre tempo perché le cose vadano peggio!

mercoledì, settembre 26, 2007

Meringa smontata


C'è sempre un motivo per cui le cose succedono.
C'è sempre un motivo per cui si resta imbambolati alle 23h30 di fronte ad uno Jeremy Irons sfolgorante.
Lo ammetto.
Le mie fantasie erotiche comprendono senza dubbio una scampanellata fatta dal dito di Jeremy, vestito esattamente con la stessa martingala con cui si tromba (possiamo dire tromba?) la giovanissima Juliette Binoche, una volta entrato nel suo appartamento.
Ecco, peccato che da me non ci sia il citofono....


martedì, settembre 25, 2007

Prugne atomiche



Ieri al mercato ho comperato prugne rosse grosse come tette.

Ve lo giuro. Non credevo ai miei occhi.
Si presentavano proprio come tette. E giganti pure.
E io non ho saputo resistere alla fragranza. A quell'impercettibile tremolìo che mi solleticava.

E ancora una volta io, che in questo periodo ho un gran da fare con le tette, mi rendo sempre più conto di quanto sia perfetta la natura.
Dalle prugne, infatti, sebbene a forma di tette, non esce il latte!

La foto è di Deborah Brown Penrose

venerdì, settembre 21, 2007

A perenne MEMOria

MEMEnto mori!

Questo è il riassunto della mia vita.
E questo è il mio massimo sforzo.
E non passo il testimone perché sono sempre stata un'egoista.
Voglio tenere tutto per me.

mercoledì, settembre 19, 2007

Il terrore ha in mano uno strumentopolo

Immaginate una stanza buia.
Immaginate un orco con uno strumentopolo in mano animato da una flebile lucina.
Immaginate un caldo infernale.
Immaginate un'immagine di strani animali proiettata sul muro.
E poi, sinceramente però, immaginate di essere una tesorina di tre anni che si affaccia sul mondo, con una manciata di boccoli biondi, su un'adorabile faccetta, con in mano una gustosissima merendina.
Voi, se foste lei, con tutti gli sforzi di immedesimazione del caso, se foste lei appunto, vi fareste visitare dall'OCULISTA????????????????

Risposta esatta.

martedì, settembre 18, 2007

Siamo tutti ragionieri

Chi può dire, in buona fede, di non avere il suo angoletto da ragioniere?
Non me ne voglia la categoria e non vuole essere niunamente un'offesa.
E' solo una constatazione, e più precisamente di una configurazione caratteriale che rispecchia certa precisione d'atti e ancor più d'animo.
E son sicura, altresì, che ogni ragioniere ha il suo angoletto di follia.
Come Belluca. Di pirandelliana memoria. Che trascrive trascrive trascrive fino a che ad un certo punto corre via. Dove non si sa. Perché anche lui un sogno nel cassetto ce l'aveva.

lunedì, settembre 17, 2007

I fatti degli immigrati

Oggi riunione per il famoso quanto fantomatico doposcuola per pupi fornito dal comune in cui risiedo.
Abbiamo assistito alla solita mascherata riunione di condominio.
Ma quel che è più imbarazzante è che una povera mamma rumena è stata pubblicamente derisa dall'impiegato comunale perché non aveva dato l'indirizzo giusto alla scuola. La voleva obbligare a dirlo davanti a tutti con minaccia di denuncia perché sembrava irregolare in Italia secondo la legge stacippa.
Però, però. C'è da dire che dopo essersi resi conto di cosa stava succedendo, perché ci vuole un po' per rendersi conto che un tizio vestito da pubblico ufficiale sta sbarellando, molti genitori sono intervenuti in difesa di quella poveraccia, che magari avrà pensato che in Italia è normale che qualcuno racconti i fatti degli immigrati in pubblico. Perché, parliamoci chiaramente, se fosse stata una mamma italiana il tizio vestito da pubblico ufficiale non si sarebbe mai permesso.

Inquiete questioni

Mi domandavo se l'architetto d'interni ci capisse di pentole a pressione per cucinare alimenti così come l'architetto di costruzioni ci capisce di pannelli solari per cucinare umani.

Facciamoci del male

Io, seria: "Cugino, ti trovo dimagrito!"
La moglie di mio cugino, seria: "Non è dimagrito, è invecchiato!".

mercoledì, settembre 12, 2007

Minuti in libertà

Ora che mia figlia fa pipì e cacca nel posto giusto, ora che abbiamo comperato il grembiulino che la segnerà per sempre come parte del mucchio, ora che ho fatto un passo indietro enorme rispetto a che cosa non è dato saperlo (e forse nemmeno a me...), ora che con mia madre il rapporto è a dir poco idilliaco e che non vedo l'ora di sentirla a telefono per raccontarle con fervore un'altra delle mie mirabolanti giornate, ora che mio marito si è privato della sua macchina per attraversare l'immensa (rispetto a che?) metropoli e raggiungere il suo posto di lavoro, ora che stiamo per avere l'ultima finestra nuova che ci consentirà di passare l'inverno al calduccio senza diseurarci eccessivamente per le spese del gas, ora che tutto, ma proprio tutto sembra essere sotto controllo, sono riuscita ad andare finalmente dal parrucchiere.
Ed ovviamente sono uscita fuori che era meglio che non c'andavo.

E poi no, il confronto con le capellone insoddisfatte è troppo frustrante.
E con le strafighe capellone insoddisfatte, poi, è ancora peggio.
Io, nella mia prima ora di libertà da miliardi di minuti a questa parte, mi sono sentita la solita merda secca. Ed in più ho sacrificato pure la mia chioma per una bellezza che nessuno specchio mi ha rimandato.
Ma perché dicono sempre che quando le donne sono depresse vanno dal parrucchiere per sentirsi meglio?

Comunque, ci tenevo particolarmente a lasciarvi con la definizione di massa che da' il buon David Grossman in un articolo pubblicato da Repubblica il 5 settembre 2007.
E' troppo pregna di significato per passare inosservata, anche per la mia allergia alle citazioni:

"Ho l'impressione che ci trasformiamo in "massa" nel momento in cui rinunciamo a pensare, a elaborare le cose secondo un nostro lessico, e accettiamo automaticamente e senza critiche espressioni terminologiche e un linguaggio dettato da altri. Io mi trasformo in "massa" quando cesso di formulare con le mie parole compromessi e scelte morali che sono disposto a compiere".

Signori e signore, su questa frase c'è da meditare e anche parecchio. Cristallina nella sua lineare spiegazione.
E perché già dall'asilo i bambini devono portare i grembiulini tutti uguali?

martedì, settembre 11, 2007

Coordinazione

Devo fare un passo indietro così lungo che saranno oscurati tutti i gamberi del mondo!

lunedì, settembre 10, 2007

Uso privato di mezzo pubblico

Oggi era il gran giorno.
L'inizio della vita in società.
Quello sancito ufficialmente dall'entrata all'asilo per la mia figlia più grande.
Levataccia alle 6.30 per andare alla "scuola dei grandi".
C'è una buona notizia: la maestra mi ha fatto un'ottima impressione. Molto new age, fautrice di esperienze tattili e teatrali. Ma vi saprò dire più in là. Sui genitori stendiamo un velo pietoso. Un po' fac-simil riunione di condominio. Io ero quella trasparente.
Epperò in tutto questo frangente mi sono scordata di fare gli auguri a mia sorella, l'avvocato scassamaroni. Che da vera signora qual è non se n'è nemmeno lamentata.
Solo dopo che ci avevano sbattuto fuori dalla classe per lasciar piangere in pace i nostri figli, lei mi ha sussurrato: "tanti auguri, eh".
E anche lì ho impiegato diversi secondi per focalizzare....
Tanti auguri vecchia ragana! (dove "ragana" sta per ranocchia e non è "ragazza scritto male!).

venerdì, settembre 07, 2007

Senza parole

Il tg 1 ha deciso di commemorare insieme big luciano e big gigi.

Giorgino ha dedicato a loro un interessantissimo servizio: Gigi Sabani che faceva l'imitazione di Pavarotti.

La fantascienza non si è spinta mai così oltre.

giovedì, settembre 06, 2007

Considerazioni sbiadite

Ognuno è chiamato in un momento della sua esistenza a fare qualcosa di grande per sé e per gli altri.
Ognuno ha la sua parte di responsabilità.

Peccato che spesso quell'attimo svanisca in uno sbiadito ricordo e con la stessa rapidità con la quale digeriamo un piatto di carboidrati.

martedì, settembre 04, 2007

Caccia all'errore

Ecco, non è che io voglia in qualche surrettizio modo lamentarmi di non avere tempo perché comunque avere due figli è stata una scelta mia e non posso incolpare nessuno se mia figlia a tre anni non è ancora completamente indipendente se non si addormenta da sola se mangia solo quando lo ritiene fisiologicamente necessario se sveglia regolarmente la neonata non appena ella si addormenta così come non posso incolpare nessuno se non ho nemmeno il tempo di farmi la doccia e lo devo ritagliare tra un pannolino e una minestrina se ho una pila di panni da stirare che non accenna a muoversi se continuo a non avere un mezzo di locomozione alternativo alla defunta y 10 se la mia laurea giace in un cassetto impolverato e oggi ho anche scoperto che esiste la laurea breve in antropologia dopo che io mi sono fatta un culo così per cinque stramaledetti lunghi anni e infatti s'è visto il risultato ché tanto è finita in un cassetto però posso sempre dire che il mio titolo di studio è la laurea - uh che fortuna! - e infatti al centro per l'impiego mi hanno chiaramente detto che mi ci posso nettare le terga con quel pezzo di carta bisunto visto che non interessa niente a nessuno ma tutto sommato potrei anche mentire e dire che sono laureata in economia e commercio e andare a fare il broker alla ricerca della felicità procuratami dai verdi bigliettoni (perché, ditemi, chi non è felice con tanti soldi?) oppure in quell'altra stramaledetta scienza delle comunicazioni che fa tanto scic e andare a frequentare gli ambienti più fesciòn che ci siano mollando la poppante ad una bebisitter ben pagata e se possibile più di me per ritrovarmela svezzata a diciotto anni.

Non ho lo stramaledetto controllo del tempo. Ma questo tempo passa anche senza passaggio a livello. Ed io aspetto che passi.

Questa era la versione pessimistica.

Quella ottimistica è:

sono strafelice di fare la mamma a tempo pieno sono anche dimagrita sette chili adoro mangiare frutta e verdura antiossidanti cosicché la mia forma fisica si mantenga smagliante per quel figaccione di mio marito e per dare il buon esempio alle mie figlie ché crescano belle e di sani principi.

Caccia all'errore.

domenica, settembre 02, 2007

La bomba


E' scoppiata.
In cucina.
Ha distrutto tutto al suo passaggio.
E' arrivata dovunque.
Ha lasciato dietro di sé morti e feriti.
E anche incazzati.
E ora giace anche lei nella spazzatura.
E non avrà nemmeno un degno funerale.
La mia macchinetta del caffè.