martedì, agosto 23, 2011

I cavoli sono più buoni a merenda che sulla spiaggia

Ambientazione 1: mare esterno giorno, acqua bassa, dopo un'ora di bagno con madre e figli.

Madre della MerINCHIA (come i cavoli a merenda, assolutamente off topic rispetto alle discussioni fatte fino a quel momento) dice alla MerINCHIA: "Ti piacerebbe giocare a pallamano?"

MerINCHIA: "A me della pallamano non me ne frega niente".

Madre della MerINCHIA: "Ah già, dimenticavo, tu col mare non c'hai mai fatto molto". (che tradotto significa: a te il mare non è mai piaciuto).

Ambientazione 2: MerINCHIA come una sirena stesa sul materassino in acqua. Marito in piedi accanto a lei, deciso a fare un tuffo per saltarla. Salto della MerINCHIA.

Io: "Ti prego non lo fare"
Lui: "Si lo devo fare"


Io: "Ti prego non lo fare"
Lui: "Si lo devo fare"


Io: "Ti prego non lo fare"
Lui: "Si lo devo fare"

Io: "Ti prego non lo fare"
Lui: "Si lo devo fare"

Lo fa. E si schianta miseramente sulla schiena della MerINCHIA.




mercoledì, agosto 17, 2011

Sfasciabidet

Doveva succedere. E' successo. Sono diventata lo zimbello di tutta la famiglia e - perché no - di tutto il circondario. Ero semplicemente appena sveglia, ancora con le caccole negli angoli degli occhi, intenta a farmi il bidet, operazione che svariati milioni di mortali compiono la mattina. E mentre ero lì, tutta insaponata, scrac, un rumore sinistro viene prodotto dal bidet, che si stacca dal suolo. Io, per non saper che fare continuo a sciacquettarmi, quando vedo uscire da sotto un rivolo d'acqua che in breve allaga tutto il bagno. Vi passo i dettagli dell'asciugatura. Insomma, questo simpatico episodio è presto salito sulla bocca di tutti, in primis di quella brava donna di mia sorella che ha illico immantinente creato anche una canzoncina, sulla zia sfasciabidet. Ometto in questa sede il testo perché poco consono a questo luogo di personcine a modo. Posso solo dire che le mie figlie e i miei nipoti si aggirano per la ridente località marittima canticchiando la canzoncina in questione. Ed io, probabilmente, verrò ricordata ai posteri solo per questo ameno evento, che, precisiamolo, poteva anche avvenire ad opera di qualsiasi altra augusta chiappa, visto lo stato in cui versava la struttura.

mercoledì, agosto 10, 2011

Solitarie passioni

Dopo l'infiammazione al tallone per colpa del footing, ora mi sono beccata un fastidiosissimo dolore intercostale scapolare perché stanotte ho sognato che mio marito cadeva dal quinto piano nel vano tentativo di interpretare superman per difendermi dai pericoli del mondo. Siccome lui NON è superman, io mi becco il dolore intercostale. E son quelle cose bloccanti che ti impediscono financo di respirare. Mentre il cagarone con vomito tipo poltergeist sta battezzando ad uno ad uno tutti i familiari presenti in questa ridente comune marittima, io sono letteralmente piegata in due. Versione lazzaretto.

lunedì, agosto 08, 2011

Narcisismi

Qui c'è talmente tanta tranquillità che vedo il fondo della mia anima.
E ho paura.

venerdì, agosto 05, 2011

Specchio riflesso a chi???

Oggi a casa della MerINCHIA grandi discussioni. Dove ognuno ha detto la sua. Fulcro era la necessità - oggi sempre più manifesta - di andare tutti dallo psicologo (non me ne vogliano eventuali lettori adusi e dipendenti da tale pratica): bimbi, adolescenti, adulti, vecchi, tutti a confessarsi visto che nessuno più è religioso o comunque la tendenza è quella di demandare le soluzioni a qualcun altro.
Allora anch'io dico la mia al gineceo di ascoltatrici postprandiali, mentre mio cognato lava i piatti, perché quello è il momento unico e insindacabile di grandi voli pindarici e accese discussioni a tema. Io dico la mia: io, care mie, la psicologa ce l'ho già, ho fatto tutto quello che c'era da fare e sono apposto con la mia coscenza e oltretutto sana come un pesce! "E chi è di grazia?" - fa mia sorella incredula. "Ma sono io! La mia psicologa sono io! Io mi parlo, io mi ascolto, io mi confesso, io mi suggerisco, io mi perdono, io mi consiglio! Sono del tutto autonoma e soprattutto sono efficace! Vedete come sto bene, che pelle liscia, che testa pimpante, che pensieri unici e originali!"
Mia sorella si trattiene, si mette la mano davanti alla bocca, diventa tutta rossa, sta per scoppiare, scoppia in una risata fragorosa....
"Tu stai beeeeneeee???" E giù a sganasciarsi come una matta. "Guarda ti concedo giusto che ti guardi allo specchio, ti sputi, vedi che non ritorna indietro e sai di avere ragione!"
Non ho voluto piangere per non rovinare il pranzo, ma qualcosa dentro di me si è rotto per sempre, al pensero di tutte quelle serate passate a guardarmi negli occhi, senza che nessuno mi ricambiasse.

giovedì, agosto 04, 2011

S'è scassata la MerINCHIA

Ecco sì, avete presente quella sensazione che si procura in voi quando sapete esattamente cosa succederà in ogni attimo della giornata che state per vivere e non avete modo né opportunità si sottrarvi anzi ne siete ingranaggio fondamentale? Ecco questo succede a me quando sono al mare con la mia deliziosa famiglia, anche se per rispetto a mio marito non dovrei chiamarla così perché la "mia" famiglia dovrebbe essere quella che ho contrattualmente costituito con lui e le nostre figlie, ma io ho sempre avuto un senso allargato del concetto, la mia casa di provenienza è sempre stata aperta ai più ameni personaggi per i più svariati motivi e nelle festività più comandate. Sicché l'intimità familiare la lego anche molto a questo marittimo luogo di villeggiatura concepito come casa aperta in cui ci rechiamo amorevolmente dai lontani inizi degli anni '70, quando io non ero altro che un microbo puzzolente e incolto e intorno c'erano solo calcinacci. Nel corso degli anni codesto luogo è stato albergo e ricovero per amici (molti!) e parenti (pochi! - per fortuna). E' un luogo che ha un nonsocché di miracoloso, un luogo che ti trasmette per endovena la tranquillità post prandiale. Un luogo in cui tu pranzi o ceni e immediatamente dopo crolli nelle braccia di morfeo anche se non hai mai schiacciato un pisolino in vita tua. Un luogo in cui l'aria è più pura, in cui l'invasione degli Eucalipti si è fatta verbo 'respirare' in bocca alla mia ascendente più prossima, che ne venera l'effluvio. Un luogo in cui le cicale scandiscono l'evolversi della giornata e le rane quello della notte. Un luogo in cui l'unico rumore che può disturbare è il tagliaerba del vicino che taglia un'erba che però non sarà mai bella quanto quella del nostro giardino. Un luogo in cui un albero del pepe può diventare alto e fluente come un salice laddove un pesco non prese mai. Un luogo che nel corso degli anni ha risanato il corpo e lo spirito di molte persone, che saranno eternamente grate alla nostra famiglia di una salute ricostituita. Un luogo dalle virtù taumaturgiche. E come posso io, di grazia, non pensare di essere estremamente fortunata a passarvi le vacanze con le mie adorate figlie che mi riempiono di soddisfazioni, la mia cara madre e l'altrettanto amata famiglia di mia sorella, mentre il mio povero marito è a Roma a lavorare come un mulo, giorno e notte senza sosta, al caldo, senza aria condizionata e soprattutto senza nessuno che si prenda cura di lui? Senza una giornata scandita nei minimi dettagli: alle 7.30 mio nipote suona la trombetta e ci sveglia a tutti, da quando poi mia madre ha messo in testa ai bamini di rifare i loro e i nostri letti io sono praticamente buttata giù da quattro bambini urlanti che entrano come indiani nella mia stanza tirando su le lenzuola e dichiarando il loro compito assolto. E poi si cerca di far consumare le varie colazioni dai pargoli, si va al mare, si trattengono a forza dal tuffarsi in acqua fino a digestione avvenuta e poi si gonfiano braccioli si prendono schizzi prima di tuffarsi si danno corsi di nuoto si fa a fidarsi che i propri figli non affoghino sempre buttando un occhio a quelli degli altri, si costruiscono mirabolanti castelli e si scavano lunghissimi tunnel, poi si fa merenda, si fa la doccia, si torna a casa si mangia e si inizia quell'improbabile opera di convinzione alla nanna che è il pisolino pomeridiano (solo per i bambini, perché io già dormo alla fine del pasto) e poi è tutto un rutilante pomeriggio di attività, di parchetti per i bimbi dove ieri mia figlia ha pensato bene sull'altalena di stringersi la coda lasciandosi e rischiando di spaccarsi la testa cadendo all'indietro, o altre amene attività tipo gelato, merende varie, passeggiate a tema, e poi apparecchia cucina e cena e poi nanna e poi....
Vi siete annoiati? Rotti le palle a leggere? Tagliati le vene? Avete cambiato blog prima della fine della lettura? Beh ecco.....ANCH'IO! Ho cercato solo di rendere l'idea!
Con un pensiero a mio marito.

mercoledì, agosto 03, 2011

La ragione è di chi se la prende

La MerINCHIA si trova oggi di fronte ad un interrogativo inquietante postole dalla sua genitrice, anzi posto - per l'esattezza - all'onniscente cognato nonché genero della di cui sopra, come se fosse - diciamo così - la scoperta del sacro graal, o dell'acqua calda, se vogliamo buttarla sul prosaico come io - ma anche voi dopo aver saputo di che si tratta - avrei tendenza a fare. La genitrice si interrogava su quanto fosse più consistente, più voluminoso e soprattutto più pesante un chilo di fagiolini comprato dalla contadina di fiducia piuttosto che un chilo di fagiolini comprato da chiunque altro. PAUSA. Potete ridere a volontà.

Ora, la faccia di mio cognato era simile a quella di mia figlia di 7 anni quando la settimana scorsa ha visto per la prima volta la torre di Pisa. Cioè un misto di stupore e incredulità per lo sfidare la gravità
di quel solido cilindrico sbieco, e nel caso dei fagiolini ancor di più - quindi immaginate la faccia di mio cognato! La discussione insensatamente portata avanti si è snodata su considerazioni relative a peculiari proprietà della bilancia della contadina di venderci più fagiolini allo stesso prezzo (ma per quale motivo di grazia?), ma anche su vagolanti proprietà dei fagiolini della contadina di essere più leggeri e quindi in numero maggiore per fare un chilo di quelli che Giggetto il mercataro vende sul suo banco, per esempio. Ci siamo infognati nel cercare di capire se un fagiolino più leggero è più buono, noi che possediamo capacità organolettiche evolute rispetto a quelle dei comuni mortali (bah!).
Infine mio cognato ha pronunciato le sole uniche parole dotate di senso in quella delirante discussione, liquidandola per la MerINCHIATA che era: "Signora, parliamoci chiaro: è impossibile che il chilo di fagiolini della contadina sia di più di quelli di Giggetto. Al massimo so' più bbboni."

martedì, agosto 02, 2011

L'amore e le sue doppie consonanti

Inizia ufficialmento oggi a partire proprio dal meriggio serotino odierno, il nuovo corso estivo della Meringa. In onore della mia personal trainer, esso sarà soprannominato la MerINCHIA.
Il titolo mi pare parlante così come me, senza freni sotto il caldo sole estivo.
Comincio col dissertare di definizioni. Desidero porre alla vostra attenzione la prima e più pulsante definizione che mi preme focalizzare in vista dell'aumento estivale della produzione ormonale del mio corpicione.
La definizione di AMORE.
Codesto sentimento pressorio che ci contraddistingue dai senza cuore.
Io c'ho un cuore grande così.
Gonfio di pressione.
Epperò non è sicuro - in realtà - che io provi amore per alcun chi.
Anzi mi è stato più volte fatto notare come io sia incapace di amare altri che me stessa.
Allordunque cos'è l'AMORE, anzi l'AMMORE con due emme come mi piace dire?
L'ammore è quel friccichìo che ti fa tremare le gambe quando vedi la persona amata.
Per i primi secondi.
Poi scatta tutta un'altra serie di sensazioni e sentimenti che chiamerei "di annullamento del friccichìo", e che ne vanificano il pur forte slancio.
Ergo, per infallibile sillogismo, l'amore soccombe sotto un'onda d'urto.
Poco poco e per poco tempo.
Per il resto, è tutto un guardarsi le spalle.