giovedì, marzo 24, 2011

L'innominato

Chi mi conosce sa che sono una donna di poche pretese, nonostante quello che possa sembrare.
Sono una che si accontenta di poco.
Attualmente la mia massima felicità è ritagliarmi tre quarti d'ora per fare jogging.
Quindi, voglio dire, proprio robetta.
Mi interessano le piccole cose. Penso che siano quelle il sale della vita. Oggi siamo qui domani chissà, come diceva un mio fidanzato: sono solo cose. E' vero e saggio. E oggi è la seconda volta che ripeto questa frase. Però, ecco, a me le piccole cose piacciono, le piccole attenzioni, i semini che servono a far stare bene chi ci circonda.
Tutta questa insistenza perché le mie poche pretese non se le inframmenta nessuno. E quando dico nessuno intendo il nessuno che chiunque di voi può intendere. Quel nessuno lì.
Dico e che diamine, pretendere di avere delle belle foto, un caffè a letto ogni tanto e un mazzo di fiori freschi all'anno magari due o tre, non mi pare assurdo!
E invece no! io sono viziata perché quella santa di mia madre mi ha sempre portato il caffè a letto, perché penso che l'amore per me non emerga per nulla dalle foto orrende che mi rimangono (perché nonostante quello che dirà mia sorella, non sono un cesso! e che cavolo!), perché credo che, dopo aver espresso un desiderio milioni di volte (e si tratta di un mazzo di fiori, mica di un brillante), forse una sorpresa me la merito. Insomma, la catastrofe familiare si sta per abbattere su di me.
Solidarietà accettasi.
Anche eventualmente foto, caffè e fiori.

mercoledì, marzo 23, 2011

Quello che conta

Allora è arrivato col suo zaino, il mio amico francese. Con il suo sacco a pelo militare, ché all'inizio mi dispiaceva pure non dargli lenzuola e trapunta, poi alla fine ho capito che per lui era come una casa, coi suoi occhiali sulla fronte a reggere capelli troppo lunghi, con le sue scarpe da trekking, le sue sigarette roulées e il suo PC sempre acceso e insomma abbiamo passato 9 giorni in simpatia, lui prevalentemente chiuso in casa, io girando come una trottola tra famiglia lavoro casa cucina e meno male che mio marito, nelle pause di consulenza informatica al cittadino oltralpino, andava a fare qualche spesuccia culinaria a riempire il frigo altrimenti non so cosa avrei fatto, e il francese ha boicottato Roma, la città più bella del mondo, preferendo variegate escursioni montane nella campagna laziale, ma insomma chissene frega, abbiamo mangiato, bevuto, parlato, concluso in bellezza con tre bicchieri di gin e mi ha fatto riflettere sull'amicizia, sul fatto che si può rinunciare a tante cose ma all'amicizia no, l'amicizia ti serve, l'amicizia ti tempra, l'amicizia ti soccorre, ti confida, si confida, l'amicizia ti bastona, ti prende e ti porta per mano, l'amicizia ti rigenera, ti comprende, ti giustifica e ti attacca, l'amicizia è forte è unica, è umana. Il pezzo forte della vita.

martedì, marzo 08, 2011

Disambiguare

Mamma perché non c'è anche la festa degli uomini??
Perché loro festeggiano, tesoro, tutti i giorni.

venerdì, marzo 04, 2011

Settimana contro il razzismo

Parlo poco del mio lavoro.
Ma questa volta è importante.
Inizia la settimana contro il razzismo con una ricca conferenza internazionale di cui trovate il programma qui!