giovedì, settembre 24, 2009

Le rughe del tempo solcheranno anche la vostra fronte, e allora saranno cavoli

Venticinque minuti di culi, tette e labbra riassumono egregiamente la condizione della donna postmoderna così come è attualmente concepita, veicolata e mostrata dai media.
Ci vogliono far credere che le donne hanno paura di invecchiare, hanno paura che il tempo passi, hanno paura di non essere all'altezza. E allora giù col silicone per mostrare che turgida e soda è meglio di quella ruga che mi spunta agli angoli della bocca, il cui solco si ingrandisce giorno dopo giorno.
E non se ne abbiano a male le donne potenti, loro che pensano di potersi lasciare andare alle ingiurie del tempo. E' solo un gioco, chiediamo scusa se fate schifo da vecchie e abbiamo deciso di farvelo notare. Lo sappiamo, non è politically correct, ma in fondo bastano due scuse e tutto torna come prima. Fino alla prossima ruga.

martedì, settembre 22, 2009

Cose di famiglia

IO (a telefono con mio cugino): "Senti, non prendermi per matta eh, ma io volevo chiederti una cosa, sai tu sei più grande, ti ricordi più cose...non è che per caso sai dirmi la data esatta della morte di nostro nonno, sai, sto ricostruendo il nostro albero genealogico e da qualche parte devo cominciare..."
MIO CUGINO (visibilmente sorpreso): "Mah, veramente io non saprei...."
IO: "Dai, prova a sforzarti la memoria, devo ricostruire gli eventi importanti della nostra famiglia per fare il nostro genosociogramma, sai una roba che serve per vedere se le malattie importanti vengono alle persone in occasione di ricorrenze o anniversari di altre morti in famiglia".
MIO CUGINO (pensando sicuramente questa è matta e probabilmente toccandosi): "La prossima volta che vado al cimitero ti ci guardo eh."

martedì, settembre 15, 2009

Educazione civica

Io canto:

"O che bel castello, marcondirondirondello
o che bel castello marcondirondirondà

E' più bello il nostro marcondirondirondello
E' più bello il nostro marcondirondirondà

Noi lo bruceremo marcondirondirondello
Noi lo bruceremo marcondirondirondà"

Mia figlia (5 anni): "Ammazza che cattivi!".

martedì, settembre 08, 2009

Serendip

Il libro che sto traducendo parla di serendipità, parla di cure per il cancro o altre malattie allo stadio terminale, parla di blinis e caviale rosso.
Cosa c'è in comune tra tutte queste cose?
Non lo so. Non lo voglio sapere. Non mi pagano per questo.
So solo che mi piacerebbe avere qualche serendipitoso numero da giocare al lotto.
Così, tanto per lasciare un po' le cose al caso.

sabato, settembre 05, 2009

Paura??????

E usatela quell'immaginazione, invece di stare sempre a guardare tette e culi delle veline e allora immaginate un essere superiore, superiore nel senso che misura un metro e ottantatre per dieci chili di meno dell'ultima volta ma sempre anta chili con un fettone numero quarantatre e incidentalmente questo essere si trova ad essere donna lo si deduce principalmente dal suo sederone insomma quest'essere (che molto casualmente sono IO) immaginatelo alle prese con un volatile sporco e puzzolente che risponde al nome di "piccione delle abitazioni" quel simpatico amico che tutti abbiamo al piano di sopra, che stende veli (matasse) di defecazioni sul NOSTRO territorio che si fa beffa dei nostri divieti dei nostri paletti delle nostre grida orbene mentre ieri rifacevo le sponde del talamo nuziale alzo la capocciona e ti vedo un esemplare di suddetta specie tutto intento a gironzolare nella mia stanza l'effetto su di me è devastante comincio ad urlare come un'oca impazzita dimenando le braccia le coscione e tutto il resto e quando mi rendo conto dell'impossibilità di far uscire codesto animale dalla finestra a causa di una fastidiosissima (in questo caso) zanzariera decido di scappare io per ricorrere all'aiuto del mio coniuge intento a sbranare la sua colazione ma questa corsa troppo mi costa perché il piedone mi si inciampa nella mia stessa ciabatta srotolandola via dal mio arto e lasciandomi scalza e dolorante per il frazionamento del mio dito in mille particole che durante la giornata di ieri ha passato tutti i colori dell'arcobaleno e ora si è fermato su un nero pece poco confortante e soprattutto molto doloroso ma la cosa più impressionante è che l'oca impazzita ha talmente fatto impaurire il piccione cagatore che esso si era sistemato tra il mio comodino e il muro impossibile farlo spostare di un centimetro il resto non so, mio marito si è fatto carico del respingimento all'aria pura mentre la mia figlia piccola urlava impazzita: "Cione...pura!" (Piccione, paura) e io nascosta in angolo fiottavo lacrime dagli oculi.