mercoledì, marzo 28, 2007

Parigi

Partii, quel marzo del '99, lontano dalla mia città, dal mio amore fallito, dalla mia famiglia iperpresente. In cerca di cosa ancora non so. Ma in una splendida città che già conoscevo bene. Per abitare nel quartiere di Pennac, fare la spesa al mercato di boulevard de Belleville, ubriacarmi nei bar di Oberkampf, lavorare in uno di quei posti che oggi chiamano call center e che all'epoca era un efficientissimo "servizio clienti".
Parigi per me simboleggia la libertà.
Esplorazione d'innumerevoli possibilità.
Il misterioso panorama dell'orizzonte infinito.
A trent'anni sei giovane.
Pensi che invitare alla tua festa 50 amici sia un gran punto d'arrivo.
Pensi che lavorare 12 ore al giorno sia l'unica cosa che conta.
Pensi che sia indispensabile cominciare a comprare una valida crema antirughe.
Pensi che un uomo che ti fa credere che ti ama, non abbia bisogno di dirtelo.
E soprattutto pensi che quel momento magico durerà per sempre.

E poi non è tutto come sembra.
Ognuno va per la sua strada.
Anche se i ricordi non si cancellano.
Anche se le parole non si dimenticano.
Anche se i luoghi nella memoria non appassiscono.

Amici fondamentalmente per sempre. Anche se qualcuno non c'è più.
Ti ricordi C. di quella sera al London? Miravamo lo stesso uomo. Che ha scelto te.
Ti ricordi C. dell'impresa della regina delle torte rustiche? Mi hai insegnato tanto, per non pretendere niente in cambio.
Ti ricordi JF di quando mi hai mollata dentro un cinema scavalcando il sedile? E non ti ho inseguito.
Ti ricordi C. di quella notte di fine maggio quando non sei tornato a casa? E della corsa a 200 all'ora in moto verso Etretat?
Ti ricordi P. dei tuoi occhi umidi persi nel vuoto? Per me furono unici.
Mi ricordo B. dei tuoi azzurri occhi tristi che hai voluto portare via per sempre. Mi hai detto che ero per te come una sorella. E mi hai lasciato senza un addio.

Il mio addio a Parigi l'ho dato ancora una volta per amore.
Con l'aiuto di una malattia dalla quale mi sono ripresa per un pelo.
Ma c'è una parte del mio cuore qui t'appartiendra à jamais.

10 commenti:

Giuliana ha detto...

parigi è così, non ti lascia mai per sempre, non la lasci mai per sempre. e forse è ancora meglio quando è diventata mito nella memoria.

Anonimo ha detto...

Perchè noi italiani parliamo tanto male dei francesi e poi siamo così innamorati di Parigi?
Meringa, non toccare più quest'argomento, pena la decapitazione. (Non dirlo a nessuno: sto cercando di convincere il mio figliolo, parigino d'adozione, a postare qualche corrispondenza dalla capitale, speriamo)

ruben ha detto...

Non era tanto babbeo quello che disse "Parigi val bene una messa"...
A me quest'effetto lo ha fatto e lo fa la Spagna, l'Andalusia, la mia terra promessa... Ma il tempo, se non cancella, almeno attenua... purtroppo o per fortuna.

Maurice: però dei Francesi posso continuare a parlar male?!?

takajiro ha detto...

bellissimo post, hai reso molto bene le sensazioni che volevi trasmettere..

pOpale ha detto...

Ricordo la casa con affaccio sui tetti e quella sera nella tua birreria preferita. Bellisimo tuffo nei ricordi. Grazie.

aroti ha detto...

..e ci tornerai?

Annachiara ha detto...

@ giuliana: però mi sembra di essere rimasta con un pugno di mosche in mano...

@ maurice: ecchè? sei diventato un po' estremista! Decapitazione addirittura!! Io c'ho ancora un sacco di cose da raccontare...

@ ruben: mmmhh Andalusia non conosco....

@ spiderfedix: non so spider, per me manca sempre qualcosa....

@ popale: lo so che per te il tempo non passa mai, ma quel nostro incontro fu moooolto tempo prima, quando veramente vedevo i tetti con il bagno sul pianerottolo.....

@ ape: eh, ape mia, ci tornerò? Come turista l'ho già fatto. Ma non è più la stessa cosa....

Giuliana ha detto...

i ricordi come questi non possono essere pugni di mosche

ruben ha detto...

Tu no conoscere Andalusia? La "generazione perduta" che amava tanto la Parigi bohemienne, ha amato anche la Spagna passionale... E secondo me, quanto tu conoscere Anadalusia, tu amare molto Andalusia...

Annachiara ha detto...

@ sì, giuli, hai sicuramente ragione....

@ ruben: quando avere soldi e tempo io giuro che andare in Andalusia!