giovedì, novembre 09, 2006

L'incontro

La prima volta che l'ho visto, ho avuto un guizzo al cuore. Io, per parte mia, avevo messo un tempo considerevole a prepararmi. Sortito l'abbigliamento più conturbante, ma che doveva anche essere consono al lungo viaggio in treno. E poi non volevo dargli l'impressione di essersi già assicurato la conquista. Camminava con un'andatura da fiera (nel senso di belva). Il re della foresta. Bello era bello. Molto di più che nelle foto. Diciamo nell'orrida foto che mi aveva mandato, lui in compagnia di due colleghe che reputava strafighe e che a me sembravano due sciacquette. Forse aveva avuto paura delle mie di foto. Prese in una notte di ubriachezza molesta parigina, in cui sembravo un travestito manco alle prime armi, con quegli orridi capelli svolazzanti e una sciarpetta che mi dava l'aria di una (un?) palestinese in fuga. I miei denti sembravano creazione della sfrenata fantasia di un dentista impazzito. Non so come lui abbia pensato di andare avanti. Ma io ero soddisfatta del risultato. Se mi avesse voluta, avrebbe dovuto fare i conti con LA donna in carne ed ossa. Ironia della sorte volle che proprio poco prima di quell'incontro, io mi infrangessi l'incisivo superiore destro sul parquet della mia casa parigina, in una notte di svenimenti. Pessimo spettacolo per un primo incontro, ne converrete con me!
Quindi immaginate questa musica, tipo "Un uomo, una donna" (Lelouch perdonami), lei che scende titubante dal treno, con solo una borsa pesante un quintale e s'avanza a passi da gigante (veramente, perché comunque fa sempre il suo bel dignitoso metro e ottantatre), nascondendo il suo dente impazzito. Lo cerca con gli occhi, perché lui le ha promesso di venirla a prendere. Lo cerca negli sguardi sconosciuti. Lo cerca bene, proprio bene, le sembra. Lui le aveva promesso che l'avrebbe abbracciata, stretta in una morsa di fuoco - così s'era immaginata! Epperdincibacco, qui faceva solo un freddo fottuto e di fuoco manco l'ombra. Comunque, mi concentro bene e alla fine, molto alla fine cioè praticamente in testa al treno, lo vedo. Ed ho comunque un guizzo al cuore. Quello iniziale. Quello che mi fa dire è lui. Cioè è proprio lui. E' proprio quello che mi faceva le sviolinate al telefono. Quello per cui mi sono addirittura comprata la scheda telefonica italiana. Quello che voleva assolutamente incontrarmi. Che si era preso una giornata di ferie per pulire casa. Quello che aveva fatto la spesa e avrebbe cucinato per me (per l'ultima volta, ma questo come potevo saperlo?). Insomma lui era tutte queste cose insieme. E me lo trovavo finalmente davanti. Mi strinse tra le braccia. E pensai che era più alto di me veramente, che era veramente barbuto, che era miope come una talpa (e come me) e aveva le mani più belle che avessi mai visto. E io mi trovavo lì davanti a lui. Improvvisamente non più così tanto sicura della biancheria intima che avevo indossato la mattina, del mio imbarazzante dente rotto, delle mie lenti a contatto appannate. E poi questo qui chi lo conosceva? C'eravamo conosciuti su internet due settimane prima. Io vivevo a Parigi da anni e lui a Roma. C'erano ben pochi punti d'incontro. Ma quel giorno c'era l'incontro. Anche se ancora non sapevamo che cinque giorni dopo avremmo deciso di sposarci.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Che storia stuggente!! Mi vengono più lacrime di quante ne ho versate circa 30 minuti fa alla rosticceria cinese quando ho addentato un gamberetto infuocato proveniente dalla mia "zuppa speciale"! Ho ancora le vesciche. Ma che carini in testa al treno stretti stretti, guancia a guancia, occhiale a occhiale!! Che momenti indimenticabili. Ma almeno il treno è arrivato puntuale oppure il vostro primo incontro lo avete passato all'ufficio rimborsi? Carini...il bello e la bestia!!

adelina ha detto...

bella sta recenzione!
certo che ti stai dando molto al cinema in queste ultime settimane...
;-)

Anonimo ha detto...

E' successo qualcosa di cui non sono al corrente o è solo l'effetto benefico della gravidanza?

=8-O

Anonimo ha detto...

Scusa, meringa. Spiegati, non essere romanzescamente misteriosa. Ma chi ceppa sono 'sti due? E' l'inizio di un romanzo che stai scrivendo? Un po' troppo romanticazzo e sdolcinatuccio. E poi 'sta cosa di decidere un intero matrimonio in 5 giorni.... roba da romanzo d'appendicite. Nonononono. Troppa fantasia.........

Annachiara ha detto...

x l'avvocato: guarda che me lo ricordo ancora di quando sei tornata a casa dicendo del tuo futuro marito: "Quello è troppo bello per me. Non so come faccia!" E allora che vuoi da me, cozza dei miei stivali!

x adelina: c'est juste ma vie!

x seamus: ma se quando sei tornato ieri sera avevi gli occhi umidi per l'emozione!

x gigio: e tu ne sai qualcosa, vero??? ;-)

Giuliana ha detto...

ma è troooooooppo romantica questa storia!!! che meraviglia, una roba così noir-et-blanc!
seamus, non fare il superiore, anzi, potresti magari raccontarci la cosa dal tuo punto di vista, no?
meringa, anch'io ho vissuto a parigi per un po', è vero che una città più magica non esiste?
ciao ciao