Visto che ho guadagnato l'intero guardaroba invernale, mi mancavano solo le scarpe.
Allora mi animo di pazienza, carico le pupe in macchina e mi avvio verso la metropoli, dove mia madre mi avrebbe custodito una delle due in cambio di un passaggio al parco giochi.
E allora mi sembra che tutto vada per il meglio, salvo poi girare per un'ora e un quarto per trovare parcheggio, peraltro a circa tre chilometri a piedi dal mio negozio.
Col problema del 43 di piedi non è che posso andare alla bancarella a comprarmi un paio di scarpe da donna.
Ma questo è il mio momento.
Io mi compro un vero paio di scarpe ogni due, tre anni e devo poterne scegliere uno come si deve.
E allora spiego (sempre tenendomi sul vago, non sia mai che pensi che io abbia le idee chiare) cosa voglio. Anzi specifico alla commessa che io non so esattamente cosa voglio, ma so molto precisamente cosa non voglio. Glielo chiarisco ulteriormente e praticamente la tizia mi tira fuori tutto il negozio. Tra cui perfino un paio di scarpe che avevo identiche comprate lì (orrende!) e che avevo cestinato diversi anni prima. Ma a chi ti credi di dare la monnezza? Io compro poco ma bene, bella. La monnezza la eredito dai familiari, ma le cose che compro devono essere perfette. E poi in mezzo tutta una serie di scarpe impresentabili a un certo punto spunta il guanto. La scarpa che tutti sognamo di avere al piede anche quando andiamo a dormire. Bene. Il mocassino guanto ovviamente non mi va. Nel senso che mi sta largo di un dito e la misura più piccola non c'è. E nemmeno con la soletta dentro funziona. Mica posso comprare un guanto che mi sta largo con la speranza che mi cresca il piede! A quel punto la figlia-palla-al-piede che avevo infilato nel passeggino a forza comincia a smaniare. Non le bastano più i quaranta pacchetti di crackers che le ho dato, il calzante rubato alla commessa, le palle di carta estratte surrettiziamente dalle duecento scarpe provate. No. Lei vorrebbe scendere dal passeggino. Il mio tempo subisce un arresto immediato. Finisce seduta stante. E cerco di sbirciare il prezzo dell'unica scarpa che vagamente mi piace perché mi rendo conto che dopo un'ora e mezza che sono lì e ho cambiato tre commesse che piano piano finivano il loro turno non posso mica andarmene così. E allora compro un paio di scarpe coi lacci, col tacco e con tutti intarsi sbrilluccicosi e un qualcosa che assomiglia a un circoletto di diamantini. Mi sento ricca perché me la sono cavata con quelle che costavano meno. Laddove per noi gigantesse col 43 di piedi il meno è sempre relativamente alto. E per non saper che fare, mentre il proprietario strisciava il mio bancomat e io facevo mentalmente il conto se non andavo in scoperto che lo scoperto mi sarebbe costato più delle scarpe di interessi, mi son trovata a dissertare con lui di economia visti i tempi e visto che ero ormai l'ultima cliente rimasta nel negozio e tutto sommato avevamo passato insieme il pomeriggio. Son argomenti che affratellano.
Anche se io, di economia, non capisco un cazzo.
12 commenti:
ma nessuno capisce un cazzo di economia!! fanno tutti finta...ascolta me!
Non ti preoccupare: la tua oculatezza nella gestione del budget familiare è una lezione di economia applicata che andrebbe insegnata ai soloni che discettano per ore di economia, finanza e borsa :-)
basta essere costrettia vivere con uno stipendio solo per diventare dei VERI esperti di economia..e pure di economie:)
Camminando per il centro ho notato un paio di stivali in una vetrina. Li ho guardati, ho guardato il prezzo, li ho riguardati. Ho pensato: "Ma non costano neanche poi così tanto".
Bellissimi, proprio il mio genere. Ho fatto due passi allontanandomi dalla vetrina e poi due passi indietro per osservarli meglio. La punta tonda come piace a me, bassi. Stivali da pioggia al ginocchio rosso sangue, lucidi come fossero di vernice.
Sono ancora lì in vetrina.
Come, dopo che ho letto tutto il resoconto dell'acquisto alla fine neppure una foto delle scarpe con inserti sbrilluccicosi hai postato?!
EREDITO MONNEZZA DAI MIEI FAMILIARI? Ma vai a cag...ehm...dopo tutto quello che ti ho graziosamente regalato, intonso, non sbavato da pappe infantili, tu hai il coraggio di chiamarla "monnezza"? Perle ai porci, perle ai porci!! Ah, ma ti aspetto la prossima estate quando verrai a pietire una maglietta di bancarella che mi va stretta e che a te andrebbe perfetta...ah...ci spolvero il mio comò!! Si, bella, piuttosto ci spolvero il mio comò e pure la mia moto!! Fanc...Livia
@ flo: sai che non sono un'esibizionista! ;-)
@ livia: mamma mia quanto sei suscettibile. Trattavasi di ars retorica, della quale dubito tu sappia qualcosa! ;-)
io ho un diverso problema. Il mio numero di scarpe è il 37. Dirai: e allora? il punto è che le mie caviglie e i miei polpacci non sono proprio da principessa :)
Comprare gli stivali è davvero un problema!!!
Non c'è marchio o prezzo che possa risolvere questa differenza di "taglie"!
Ti dico solo che una volta ho acquistato un paio di stivali in un negozio che aveva articoli per donna, si, ma anche per chi vuole sentirsi tale..ci siamo intese?;)
Come siamo difficili!!!
Baci,
Miriam
Ho letto un tuo commento sul blog di spiderfedix e mi ha fatto talmente tanto ridere che non ho potuto resistere dal venire a trovarti.
Complimenti per l'incetta di pantaloni ;)
Ciao, GV
Se ti lamenti per le difficoltà di trovare qualcosa che ti soddisfi a causa del 43 di piede, pensa che non sta molto meglio chi calza il 34 o il 35 (a seconda del modello) come la mia signora moglie.
A Milano, che pure non è esattamente sprovvista di negozi di scarpe, c'è mancato poco che le commesse x disperazione le proponessero qualche modello Barbie o Lelli-Kelly.
PS Attenta all'ars retorica :-)
ciao, mi piacciono tanto i tuoi post, sono un'amica di flo...ciao.
@ glittervictim e Maggie: grazie della visita e spero di allietare ancora le vostre giornate!
A fare fesciòn, si sa, con 43 di piedi ci vuole poco! ;-)
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