lunedì, settembre 25, 2006

Case pulite come strade di Parigi

Questo week end io e mio marito abbiamo dormito sul divano. Non perché avessimo litigato. Non perché avessimo sfondato il nostro talamo. Semplicemente ci è sembrato un gesto carino cedere la nostra stanza ad una coppia di amici francesi venuti a Roma per un compleanno (non il mio, ma quello di un loro amico che aveva fatto la bella pensata di invitare amici da tutto il mondo a passare una bella serata a Roma. Ognuno doveva pagarsi tutto. Viaggio, soggiorno, cena. E probabilmente lui si aspettava anche il regalo di compleanno. Boh, non so, forse sono vecchia o tirchia, ma mi sembra una follia).
I francesi sono rimasti basiti da come fosse pulita casa mia. Io che mi addanno dalla mattina alla sera a correre appresso a giochetti, manate, tracce di marmellata, bevande rovesciate (tralascio dettagli più crudi), io avrei una casa pulita????????????? Ma siccome conosco i loro canoni di pulizia.....
A Parigi puliscono le strade ogni giorno, con potenti getti d'acqua. Per la precisione lo spazzino apre il getto d'acqua in modo che sia tutta convogliata sotto il maciapiede, in quello spazio concavo tra il marciapiede e la carreggiata. Lì, pare che si depositino tutti i detriti cittadini. Data l'usanza, i parigini non hanno alcun tipo di remora a gettare carta e altro sotto al marciapiede, perché il giorno dopo sarà tutto pulito. Poi però lo stesso livello di pulizia che si ritrova nelle strade o nei musei non s'incontra nelle private dimore. Vestiti ammucchiati, piatti incancreniti nei lavandini, zella nelle salles de bain, per non parlare della puzza nelle cosiddette toilettes, dove si fa pipì e spesso non c'è nemmeno una finestrella, ma sempre il deo per ambienti (quello a spruzzo, quello che se sbagli direzione ti cambia i connotati!). L'esterno è sempre impeccabile, mentre per l'interno non si sprecano troppe energie. Vivere nei propri rifiuti ritempra fisico e spirito. Soprattutto spirito.
Per tornare al divano, la prima notte lui sentiva ronzii strani, come di farfalle (senza aver bevuto). Io sentivo solo piangere mia figlia. La seconda notte lui già russava con naso, noncurante. Io sentivo solo ronzare intorno al letto mia figlia e i nostri amici infilare la chiave nella toppa alle 2 di notte. Nella mia casa pulita.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Io in passato ho avuto la sfortunata sorte di dormire in camerate comuni di rifugi alpini con frotte di francesi trekkinghiformi. Garantisco che non hanno soltanto problemi di igiene per l'interno delle loro case, ma anche per altri anfratti corporei! Non auguro a nessuno di passare una notte nella stessa pur ampia stanza con francesi putrescenti, ancorchè vitali.

P.S. Annachià, il tuo blog non viene letto da francesi, veeerooo????

Anonimo ha detto...

Una cosa che proprio non riesco a inquadrare dei francesi è il modo in cui loro riescono a concepire due stanze distinte e separate: una per svolgere le loro funzioni corporee e una per la nettezza corporale.
Ovviamente entrambe senza finestre.

Annachiara ha detto...

Beh, gigetto caro, anche se venisse letto dai francesi, bisognerebbe che lo capissero!

Labelladdormentata ha detto...

La cosa più divertente è che il luogo per la nettezza corporale solitamente è dalla parte opposta del luogo in cui si svolgono le funzioni corporee, possibilmente con passaggio obbligato dal salotto di casa!

Anonimo ha detto...

questa abitudine di dividere in due ambienti separati il lavabo ed il cosiddetto "cesso" non è solo francese. Mi capita di andare a visitare amici lontani e fare la corsa da un ambiente all'altro al solo scopo di lavarmi le mani..e qui capisco che questa abitudine è solo mia!
Quando invece vai in Inghilterra capisci che il canale della Manica può separare le terre emerse. ma non la frequenza delle abluzioni.
Non ho molta frequentazione con i tedeschi, ma ricordo molti anni fa un viaggio in Grecia quando, arrivati all'isola di Patmos non si trovava un posto per dormire neanche in un albergo a 8 stelle, decidemmo di dormire sull anuda terra di un campeggio. La mattina ci recammo a fare la fila nei bagni in condivisione ed io vedendo uscire una ragaza, bella, anzi bellissima, con una pelle d'avorio e un fisico da modella decisi che avrei usufruito del locale dove ella aveva appena soggiornato.
Mai nella mia vita ho visto uno scempio di siffatta natura. La bionda, eterea era stata capace di tanto orrore!
...e così abbiamo sistemato l'amicizia con parecchi stati europei.

Annachiara ha detto...

Nella mia casa a Parigi les toilettes erano esattamente sull'ingresso. Non vi dico il numero di volte che si sono creati incidenti di percorso. Cioè voglio dire: arriva qualcuno in casa e tu esci dal cesso. Che si fa? Si stringe la mano?

Anonimo ha detto...

Quando quest'esperienza capitò a me e mi trovai il nuovo arrivato proprio davanti la porta dietro la quale avevo appena compiuto una soddisfacente produzione.... beh, non ho esitato neanche un istante a presentarmi con la mano tesa.

Anonimo ha detto...

Se fossi in me io bombarderei Parigi con svariati bidet!