venerdì, gennaio 19, 2007

Post semi-serio

Per una volta vorrei essere seria.
Ieri ho esercitato un mio diritto.
Di avere la disoccupazione, anche se il giorno prima la signorina allo sportello mi aveva trattato come una mezza deficiente. E io non mi ero nemmeno molto ribellata. Avevo giusto sussurrato che ero laureata (e il sottotitolo era che quindi forse qualcosa capivo) al che lei mi replicava che la laurea non serve a niente.
A quel punto io (forse anche non del tutto in disaccordo con il suo pensiero - vista la mia attuale situazione lavorativa, e ovviamente lei partiva anche avvantaggiata, poiché io ero proprio lì per annunciarle il fallimento almeno momentaneo della mia vita professionale - , ma inevitabilmente piccata dal tono farsesco che prendeva la conversazione) mi sarei alzata e le avrei piazzato un destro sui begli occhioni bistrati. Se non fosse stato per la bambina che porto in grembo e che sento agitarsi ad ogni mio sussulto, l'avrei fatto. Lo giuro. Mi ha fatto presentare la domanda incompleta, dicendo che se volevo chiarimenti sarei dovuta andare al patronato e non da lei, che aveva cinque minuti di tempo al massimo per ogni contribuente. E questo, se proprio volevo trovare una responsabilità, era dovuto alle rigide discipline del dirigente di servizio.

I casi della vita meritano una piccola ma utilissima digressione.

Mio padre era un uomo che potremmo definire abbastanza potente all'interno della pubblica amministrazione. E fin dal suo primo incarico utilizzò questa sua influenza per agevolare moltissime persone. Per chi non lo sapesse, un tempo nella pubblica amministrazione non si entrava per concorso (un bene o un male, questo qui non mi interessa capire). E chi lavorava nelle segreterie generali degli enti, come lui, favorì l'assunzione di molte persone. Perlopiù bisognose di un lavoro nell'Italia del dopoguerra o comunque a casa mia si è sempre detto che lui ha aiutato moltissime persone.

Il caso, appunto, vuole che sulla ricevuta della presentazione della domanda ci sia il nome della poco apprezzata dirigente di servizio. E che sia anche il nome di una persona che mio padre fece assumere tanti anni fa.

Io non sono capace a chiedere favori. Quella di redevable*, come dicono i francesi, è una condizione che cerco a tutti i costi di evitare. Allora piuttosto con la mia panza vado venti volte allo sportello dell'Inps facendo tutte e venti le volte la fila. Ma ecco, questa volta avevo un diritto - quello di ricevere il sussidio di disoccupazione - che la sportellista arbitrariamente calpestava, facendomi presentare una domanda incompleta, che lei stessa sapeva che sarebbe stata rifiutata.

Voi penserete: ma sei una deficiente a presentare una domanda incompleta se sai che lo è.
Beh, effettivamente un po' lo sono. Ma scadono i termini e nessuno riesce a capire se ho diritto o meno a questa indennità, sempre per quella stupida settimana di contributi che nessuno sa dirmi se ho maturato.

A
llora ho pensato a mio padre. Ho pensato che forse era venuto il momento di approfittare della dirigente del servizio per capire se veramente avevo diritto alla disoccupazione. Dopo le venti versioni diverse dei venti sportellisti, dopo che alcuni mi avevano consigliato di mettermi falsamente sotto ispettorato, di cambiare arbitrariamente le date dell'assunzione etc.
Io sapevo di aver maturato altri due giorni contributivi, gli ultimi due della mia prima gravidanza, che danno diritto ad una settimana contributiva, ma nessun impiegato e nessun software di nessun impiegato mi dava ragione. O comunque mostrava interesse a risolvere questa controversa questione.
La dirgente è stata molto gentile. Direi che, delle due, quella ossequiosa era lei....
Ha messo un'assistente sul pezzo. Che è andata a scartabellarsi tutte le circolari e a tirarne fuori una che diceva che io avevo il diritto. Poi ha fatto anche un test su uno dei centomila software che usano all'Inps che, per quei due giorni del 2004, mi attribuiva la mancante settimana.

I've got it.
E, come dicevo a mia madre che sosteneva che io avessi avuto una gran fortuna, io ho solo fatto di tutto per far valere un mio diritto e non millantato un diritto che non avevo.
Per questo mi sento bene.


*redevable esprime in francese un concetto simile a riconoscenza per un debito e rende bene il sussiego della posizione.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: stand up for your rights!
Get up, stand up: don't give up the fight!

Anonimo ha detto...

sI VABBè, MA TU PER PROVARE CHE AVEVI UN DIRITTO DA ESERCITARE, HAI ROTTO LE PELOTAS A VENTI PERSONE DELL'INPS (CHE PAGHIAMO NOI!)ED HAI FATTO ROTOLARE FIN DENTRO GLI UFFICI TUA MADRE CON CROSTATA AL SEGUITO PER APPROFITTARE DELLA DIRIGENTE CAPO. MA SPACCA TUTTO! FATTI VALERE, DAI UN SENSO A TUTTI I SOLDI CHE LA TUA FAMIGLIA A SOTTRATTO A ME PER SOSTENERE LA TUA CULTURA!COMUNQUE SONO CONTENTA CHE AVRAI L'ASSEGNO DI DISOCCUPAZIONE COSì POTRAI FARMI UN SACCO DI REGALI.

copyman ha detto...

hai fatto bene a insistere, alla facciazza della sportellista incompetente e cazzara.
Hommage
M.

Labelladdormentata ha detto...

BRAVISSIMA!
Certo che sei dotata di una pazienza certosina: io mi sarei mossa un po' prima di avere intervistato 20 sportellisti!
bacioni!

Giuliana ha detto...

Brava! a casi estremi, estremi rimedi!
congratulazioni!
g

lemoni ha detto...

Porca Vacca...evvaaaaiii cosììì!Per tutte quelle volte che all'Inps quando ero incinta e senza stipendio mi hanno detto che mancava qualche cosa e me toccava ritornà questo me la gusto come una anche mia personalissima rivincita!
E sai che c'è? Mi sento bene pure io...
Respect sister!!!

ciao e bacioni à piccirella

Gra

Annachiara ha detto...

x l'avvocato scassamaroni: Regali NIET. Però ho comoprato molti coriandoli per la festa di carnevale che si terrà sabato prossimo a casa tua e a cui invito ufficialmente tutte le persone che mi seguono su questo blog e che sono sicura anche tu avrai piacere di avere ospiti per un tranquillo pomeriggio carnascialesco!!!!
Sempre con affetto....

prostata ha detto...

Ah, se Kafka avesse potuto indagare l'INPS e i suoi meandri... :(

Anonimo ha detto...

...finiva che ci scriveva un romanzo di 1000 pagine.

(ma ci pensate? Un romanzo *di Kafka* da *1000 pagine*!)


Alle volte le persone che hai aiutato/che tuoi antenati hanno aiutato ti odiano perché gli ricordi le loro origini... (boh, così, tanto per dire).


Per svolgere bene il lavoro di impiegati nella P.A. bisognerebbe essere giuristi magna cum laude :P, oppure particolarmente svegli (ma oh, non pretendiamo troppo eh!), oppure molto precisi e con buona memoria. Insomma, possiamo odiarli quanto vogliamo, ma fanno un lavoro... arduo (qualcuno direbbe "di m").

Annachiara ha detto...

x abs: se kafka avesse potuto indagare nei meandri dell'Inps....sarebbe rimasto incastrato!

x stm: mi sarebbe toccato anche recensirlo quel romanzo! ;-)

Francesca Sanzo ha detto...

brava! anche se è vergognoso che certe cose accadano ancora...ma non continuo perché direi cose ormai scontate, anche se a pensarci mi vien da dire che nella nostra italietta, nulla è poi tanto scontato se da millenni si ripropongono le stesse situazioni assurde!!!!

tieni duro che andrà tutto bene...
c'hai le palle (oltre che il pallone da basket nella pancia ;-))

un abbraccio