Non dovrebbe.
Non dovrebbe essere che un genitore parli del suo pargolo per scaricarsi la coscienza.
Soprattutto non dovrebbe essere che un genitore che tiene un blog (e nella fattispecie io) parli male della sua pargola.
Ecco. Io, in effetti non vorrei farlo.
Lo farò di striscio.
Parlando bene di qualcun altro.
Lui si è svegliato quattro volte stanotte, a consolare la pargola.
A distanza ravvicinata.
Mentre lei ronfava come una mitragliatrice in tempo di guerra.
E si è alzato. E si è alzato. E si è alzato. E si è alzato.
Fino a che il big ben ha detto stop.
Ed è scattata la presa nel letto.
Che non è nulla di erotico, bensì di assolutamente salvaguardante l'integrità mentale e fisica di un uomo lavoratore.
L'ha presa e portata nel loro letto.
E lei si è addormentata.
Come un angioletto, questa volta.
Dopo aver dato anche un umido bacetto alla mamma sonnolenta.
Ma verso le sette del mattino, ora in cui i normali uomini lavoratori sono quasi già tutti all'opra, ella si è pensata che fosse l'ora di giocare, di canticchiare, di smocciolare a destra e a manca.
L'uomo lavoratore questa volta l'ha presa male.
Los marones hanno cominciato a sventagliare freddo secco nella (già gelata) stanza da letto.
Ed è ricorso al tentativo salvifico della tazza di latte.
Miseramente fallito con relativo rovesciamento di liquido bollente su pavimento debitamente pulito la sera prima.
Ma quest'uomo lavoratore non ha ceduto.
L'ha ributtata nel suo lettino. A piangere da sola. Mentre la mamma continuava i suoi sogni.
Si è lavato e vestito.
Poi ha vestito la pargola. Quando, infine, la mamma ha aperto un occhio. Ignara dell'intero accaduto, consapevole forse solo di un po' di rumore in più del solito.
Durante la di loro colazione, la pargola nell'ordine: apre uno yogurth applicando con meticolosità il coperchio sul tavolo, mette con agio le dita nel caffè bollente, mangia diverse manciate di muesli, rovesciando per terra il resto della scatola.
L'uomo lavoratore non aveva nemmeno più un goccio di latte per la sua colazione e ha dovuto mangiare i resti dello yogurth.
Poi è uscito di casa.
Con la pargola in braccio, la sua borsa da lavoro, l'immondizia e la busta del suo pranzo, nel quale però - estrema consolazione - sapeva esserci un buonissimo arancio come fine pasto (oltre all'arrosto molliccio della sera prima, ma questo rovina la poesia).
Quell'uomo lavoratore non è un uomo qualunque.
Quell'uomo è mio marito.
E mia figlia...beh, mia figlia...ora è all'asilo.
Occhio non vede.....
9 commenti:
e bravo il lavoratore..la sua pazienza ha tutta la mia stima...ma tu come hai fatto a continuare a dormire? io purtroppo ho il sonno così leggero che solo mia figlia cambia ritmo di respirazione mi sveglio..acc....
due cose. uno: tuo marito è un angelo, non si può definire diversamente. il mio manco lo sente il pupo, neanche quando si infila nel lettone portandosi dietro il cavallo di peluche a grandezza naturale.
due: per la piccola, ti capisco. in questo periodo a casa mia ci sono scene da servizi sociali, perchè lui è nella fase del "no", sta provando i limiti.
hai tutta la mia solidarietà
Guardando indietro mi sembra di osservare vecchie foto un po' sbiadite.
Sara che a 3 anni viene provvisoriamente ospitata nel lettone perché ha demolito il lettino pieghevole.
Verso le 2, dopo aver girato il letto in lungo e in largo, Sara si piazza perfettamente di traverso sulla linea dei cuscini e coi piedini finisce con l'incocciare la mia nuca.
Mi sposto progressivamente verso il bordo del letto, ma lei impeterrita m'incalza spazzando il cuscino e la mia schiena con pedatine infastidite.
Alla fine si scoccia di trovarmi sempre tra i piedi e parte con una scarica frenetica di colpi di tallone sul coppino neanche fosse Bruce Lee.
Mi scappa un ruggito imbestialito...
Non l'avessi mai fatto! Mi ritrovo piantati addossogli occhioni sgranati di Sara e quelli da Torquemada della mia dolce metà.
mi piacciono questi uomini moderni........sei fortunata, grazie per la visita
Marito straordinario! Ma tu sei incredibile! Io ero come Panzallaria: un sospiro dei figli ed ero già in camera loro a controllare cosa stava succedendo! Adesso invece non mi accorgo di quando rientrano nel pieno della notte!
Tanto di cappello al marito, per cui mi accodo alla stima di Panzallaria. Vorrei tanto poter aggiungere qualche episodio personale per farti capire che ti sono comunque vicino, ma credo mi sarà difficile andare oltre le parole.
Per quanto riguarda Londra: la lavanderia era interna al campus, ed utilizzarla la domenica mattina, dopo un sabato notte a folleggiare, era l'unica cosa che si potesse fare senza troppo dispendio di forze (mentali e fisiche).
x panzallaria: beh, cara, diciamo che ho il sonno pesante....
x giuliana: sì, sì, mio marito è un angelo...e ha decretato che anche la nostra è nella fase dei no...a me pare un po' presto a due anni e mezzo..
x COPYMAN: che carine le bimbe che dormono in orizzontale. E quei piedi nelle orecchie non sono super bellini?? ;-)
x lafea: ma grazie a te cara!
x labelladdormentata: sì, effettivamente siamo straordinari. Tutti e due!
x talkingfish: e diciamo che la lavanderia era magari un bel punto di rimorchio....
ciao...ti ho letta e mi hai fatto provare dolcezza...io la pargola ormai nel lettone la faccio dormire tutta la notte, da qualche settimana...siamo sole perchè il suo papà ci ha lasciate...se nè andato di casa...troppe le responsabilità...e la mia di pargola non l'ha presa tanto bene...a presto...Lucenera
x lucenera: cara, mi dispiace veramente molto per il momento difficile che stai passando. Ma non cedere alla tentazione di cercare di sostituire il papà. un giorno, sicuramente, sarai ricompensata della tua fatica.
In bocca al lupo per tutto, veramente.
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