Ho pensato e ripensato: in fondo a cosa serve un blog?
E' che io lavoro da casa, 4 ore al giorno, con internet e mi occupo della mia bambina di 1 anno e mezzo. Con chi parlo dalla mattina alla sera? Allora ho deciso di continuare i miei monologhi qui sulla rete, almeno forse qualcuno mi sente! O almeno avrò espresso i miei pensieri in maniera ordinata.
Certe volte non ce la faccio più a trattare con lei. Le madri in genere fanno sempre la parte di quelle che adorano i loro figli, che farebbero tutto per loro, etc. Ovviamente io adoro mia figlia. Ma ci sono momenti in cui la stanchezza prevale, che non riesco a comunicare con lei nella maniera in cui vorrei o dovrei. Per cui è come se le nostre comunicazioni si interrompessero. Ognuna va dalla sua parte ed è impossibile toccarsi. Lei sente che io non sono più mentalmente disponibile, e ne soffre, comportandosi di conseguenza: cerca di attirare la mia attenzione proprio in un momento in cui io ho chiuso la ricezione ed ovviamente scatena la mia impazienza. E' molto difficile imparare a trattare con i bambini. Forse sono proprio loro ad insegnarti cosa non devi fare. Insomma, questa overdose da pupo, mi scatena il desiderio di comunicare le mie frustrazioni, i miei desideri, le mie voglie, i miei ricordi. Forse in maniera da esorcizzare la fatica di crescere un "altro" da te. O forse per lasciargli qualcosa che non siano solo i sacrifici , "le cose fatte per te", tutto quello che presto o tardi ci viene rimproverato dai genitori.
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