martedì, gennaio 13, 2009

La dignità spezzata o dell'infanzia scatologica.

La tazza del cesso è l'appendice preferita di mia figlia.
Ci sta con piacere, più volte al giorno.
Immagino che anche all'asilo sia così.
E fa così anche quando siamo a casa di amici a trascorrere il pomeriggio, allegramente - s'intende.
E poi urla "E' troppo dura!".
E io dico: "Allora non la fare, ci pensiamo a casa". Cercando di mantenere un po' di contegno.
L'ultima volta è successo che si è trattenuta.
Poi siamo tornate a casa, parcheggiato, salito quei due piani di scale che ci separano dalla porta di casa. Con estrema lentezza visto che mia figlia piccola è una lumaca.
E, arrivata in cima, la passerotta di mamma comincia ad urlare come una matta, avete presente l'urlo dei maiali che vanno al macello? Ecco, arricchito dall'eco delle scale.
"Cacca, cacca!".
E più se la faceva addosso e più urlava. Suppongo per la vergogna.
"Aspetta, aspetta un attimo che finisco le scale e arrivo, ti apro la porta così andiamo subito al bagno!"
"noooooooooooo, caaaaaaccaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!".
Allora entriamo precipitosamente (laddove precipitosamente è un eufemismo vista la concentrazione di figlie e di spesa in un solo metro quadro), tento invano di tirare giù la cerniera della giacca, e dopo tre tentativi falliti la porto sulla tazza del cesso così com'è.
Con tutte le conseguenze del caso.
Ma non volevo fare un post scatologico, bensì sulla dignità profonda che ha un bambino anche a quattro anni e mezzo.
Dignità spezzata da un banale incidente di percorso.
Ma pur sempre ben radicata.
Se non son soddisfazioni queste....

9 commenti:

Lionello ha detto...

Ci voleva proprio un post come il tuo a fine giornata. Grazie! Quattro belle risate ti rimettono in sesto meglio di qualunque altra cosa.

E poi mi hai fatto ricordare dell’ultima volta che me la sono fatta addosso. Qualche decennio fa, per fortuna ;-)

Ero rimasto a giocare a pallone con i miei amici finché avevo resistito; non volevo abbandonarli per una banale sosta in bagno. Quando proprio stavo per scoppiare ero corso nell’atrio ed ero salito in ascensore con la faccia rossa e le chiappe più strette che potevo. Ce la faccio, ce la faccio, pensavo. E invece, proprio quando le porte dell’ascensore si aprivano sul pianerottolo di casa e mia mamma appariva sull’uscio, ho detto: “Non ce l’ho fatta.” Le sono passato a fianco camminando a gambe larghe e con i lacrimoni agli occhi, mentre lei cercava di consolarmi e allo stesso tempo tratteneva a stento le risa. Non voleva imbarazzarmi, ma, mi ha raccontato in seguito, la scena era stata troppo buffa per non ridere.

Eh… bei ricordi ;-) Di’ a tua figlia che ha tutta la mia solidarietà.

Baol ha detto...

Oddìo....tra il tuo post ed il commento di Lio, ho le lacrime a gli occhi...povera piccina :)

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Buonanotte con questa chicca...
Sei forte

takajiro ha detto...

io non me la sono mai fatta addosso...ma ricordo con un pizzico di orgoglio quando l'ho fatta in mare!! muahahahaha

Anonimo ha detto...

Ti conviene criptare questo post prima che tua figlia lo legga (ok, hai ancora qualche annetto di tempo)
:DD

Annachiara ha detto...

@ lio: ci sono momenti nella vita in cui è meglio ridere che piangere! Grandioso!

@ baol: farti piangere a te è quasi un miracolo! E povera mamma, no? Chi è che ha pulito tutto, secondo te? ;-)

@ Sabatino: t'ho fatto addormentare sorridendo? Bella roba!

@ spiderfedix: e l'hanno vista tutti!

@ flo: ma povera piccina. Per il tempo che le permetterò di sedersi davanti ad una tastiera forse il mio blog si sarà perso nei meandri del cyberspazio!

lemoni ha detto...

Ciao Annie...intanto grazie ...e poi volevo solo dire che andrei fino a Santiago di Compostela in ginocchio in questo periodo per fare di me una donna senza dignità IN ABBONDANZA! Problematiche classiche ma che mi fanno invidiare pure la tua principessina!
Ti abbraccio

Graziella

Anonimo ha detto...

Non ti illudere, ho fatto lo screenshot e lo terrò chiuso a chiave per i prossimi decenni :P

Annachiara ha detto...

@ lemoni: sarò con te, dovunque tu vada! ;-)

@ flo: chi fa la spia non è figlio....