venerdì, novembre 28, 2008

Meno di niente

I padroni non contano più.
Il lavoro esiste grazie a loro. Ma non contano più.
Quattro managers decidono del destino dei poveri cristi, managers che non sono necessariamente i padroni - ribadisco - , facendo credere loro che è colpa della crisi.
E per queste decisioni si attribuiscono fior di premi.
Non ha più nemmeno senso andare a protestare fuori da una fabbrica.
Perché non è più il padrone che decide.

Io li ho seguiti i corsi per managers.
Sono robe dell'altro mondo, dove ti insegnano che i bisogni primari devono essere ampiamente soddisfatti prima di poter passare ad altro, chessò, ad una BMW.
Corsi in cui ti mettono in un gruppo per vedere se sei in grado di mettere tutti d'accordo.
Corsi in cui, se stai da parte ad osservare e poi lanci una stoccata finale che demolisce tutto l'impianto, passi per l'anarchico di turno.

Ma il manager non è altro che qualcuno che ha avuto la fortuna di avere una barca con vele forti in un mare in tempesta. E' andato avanti nonostante le intemperie e non ha nessuna intenzione di mollare il suo primato. Anche se questa vittoria ha lasciato per mare mozzi e timonieri.

Al povero marinaio va la sua riconoscenza nella misura in cui mors tua vita mea.
Il lavoro non conta più nulla.
Non produce più nulla.
Solo è ricco chi semina morte.
Giocando con la vita degli altri.

Proletari di tutto il mondo unitevi. Ma veramente questa volta.
Perché siete in tanti a non avere più niente.
Ed avere un figlio, oggi, può essere ancor meno di niente.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

analisi tagliente, inquietante ma davvero azzeccata: non l'avevo mai vista in questo senso ma a pensarci hai profondamente ragione!

Anonimo ha detto...

Gli unici padroni rimasti sono quelli delle multinazionali tipo i tedeschi della Thyssen-Krupp, di certo in altre faccende affaccendati, cosa vuoi che gliene importi delle proteste operaie.
Un post molto intenso.

Anonimo ha detto...

KAKKIO! Era mai successo che fossi COMPLETAMENTE daccordo con te? M isto un po' preoccupando....

Annachiara ha detto...

@ panzallaria: detto da te è proprio un complimento!

@ flo: mi commuovo...

@ gigio: fossi in te comincerei a farmi analizzare....;-)

Baol ha detto...

A me 'sti tizi mi fanno paura...come mi fanno paura alcuni di quelli che mi girano intorno qui al master...boh...

Anonimo ha detto...

mi piace quest'etica della meringa... ; )

Annachiara ha detto...

@ baol: sono managers? Allora stai alla larga!

@ bstevens: ottimo. Speriamo ti sia dolce! ;-)

Giuliana ha detto...

com'è amara la tua analisi. e com'è vera

Paolo Melis ha detto...

Penso che molte delle responsabilità sia dei proletari che si sono fatti ammaliare da certi incantatori di serpenti, facendosi illudere che: "...un giorno anche tu potrai essere manager..."
Rinunciando per questo a lottare contro dei disvalori nella speranza di poterne beneficire non si sa bene quando...
Ecco perchè c'è un tipo bassetto che sta andando in giro dicendo che dobbiamo essere ottimisti...
Altrimenti la disperazione genererebbe, nella gente, la consapevolenza del fallimento che metterebbe in crisi il suo potere...

Annachiara ha detto...

@ paolo: pensa che il tipo bassetto va anche in giro a dire che raddoppia l'IVA ai ricchi! L'ottimismo è il sale della vita....la sua però. A noi lascia solo una gran sete.

danmatt65 ha detto...

Dio bono!
Merì! Ti abbraccerei, se fossi lì.
Sì, andare fuori da una fabbrica a fare i picchetti non serve, perchè la gente se ne frega. Si lamenta (e a ragione), ma sta lì, vittima sacrificale. Io non ci sto. E la storia che "FB" diventerà un modo per accedere al Mondo mi fa anche inczzare. Tiè! Tanto per gradire.
(Poi, il 12 prossimo, saremo in quattro, ma tant'è: ci ubriacheremo alla grande e, per un giorno, ci sembrerà d'esser veramente fratelli).
dan (Macca)