giovedì, novembre 06, 2008

Come se piovesse

Roma. Esterno notte. Lungotevere. Ore 0.30.

Esco dalla mia serata glamour settimanale.
Il laboratorio di scrittura creativa al quale ci dedichiamo io e la mia amica S.
Io e lei. Intendo. Da sole. Scriviamo creativamente. E mangiamo. Ah, se mangiamo.
Insomma esco abbastanza precipitosamente, vista l'ora tarda.
E quando arrivo a lungotevere sento
il cinguettìo felice degli uccelli cagatori.
Quelli che hanno un posto in prima fila sui platani armoniosamente piantati sulle rive del biondo Tevere.
E questo cinguettìo aveva la potenza di mille braccia.
Ho dovuto correre per raggiungere la macchina e quando son giunta l'ho trovata completamente ricoperta dei gentili doni, tanto che è stato difficile trovare la maniglia.
Con l'incubo della cagata in testa.
Credo di essere sopravvissuta.
E anche la macchina.
In fondo era quella di mio marito.
Felice stamane.
Di quelle mattine che giustificherebbero un uxoricidio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Si dice che porti bene, infatti! :) Complimenti per il blog, qwerty ti ha inserito nella lista amici!

Donatella ha detto...

Oddio gli storni!!!!
Ne abbiamo a quintalate della loro cacca proprio attorno la scuola di mio figlio. E tutti gli anni, finchè poi non si decidono a migrare, abbiamo 'ste nuvole nere che ci sorvolano le teste ... :(((

Anonimo ha detto...

Sì, sì, porta bene, vedrai come filerà bene la giornata.
Che non ci sentano i verdi: ma un paio di colpi con la doppietta, ogni tanto, non si possono fare?

Annachiara ha detto...

@ qwerty: amici, amici......

@ tabatha: se le nuvole restassero nuvole e non si concretizzassero andrebbe pure bene...

@ maurice: diciamo che la giornata di ieri è finita con un bel mal di gola....

copyman ha detto...

Non so se sia peggio posteggiare l'auto sotto gli alberi quando è periodo di storni o trovarseli spiumati e arrostiti, serviti a cena con rosmarino e alloro su grandi teglie.