lunedì, dicembre 05, 2011

Lacrime sul Belpaese

A me è capitato di piangere a lavoro. Ricordo una volta in particolare, mi trovavo a gestire una situazione estremamente stressante, con obiettivi stringenti da raggiungere, con un cliente cui rendere conto anche dello spostamento dell'aria in ufficio, con una serie di riunioni molto impegnative e anche discretamente formali e poi, come se non bastasse ero anche incinta. Quindi forse, la goccia che fece traboccare il vaso non era nemmeno estremamente rilevante. Ma rilevava per me. Certo non reggevo sulle mie spalle le sorti dell'azienda, ma insomma ero comunque in una posizione in cui piangere non sarebbe stato ritenuto all'altezza della situazione. E infatti mi trattenni e mi tratteni fino a che mi scappò da piangere durante la pausa caffè, assolutamente off topic rispetto all'evento in sé. Ed il mio capo dell'epoca, del tutto scevro da ogni sentimentalismo, maschio in carriera con femmina a casa che badava ai rampanti pargoli perfetti, invece di biasimarmi, mi fece una carezza sulla gota. Credo che con quel gesto volesse comunicarmi la sua comprensione, forse anche l'invidia di non potersi mettere a piangere lui, mentre forse gli avrebbe fatto anche bene. E quel gesto taumaturgico ebbe su di me effetto guarigione immediata, un po' per la catarsi delle lacrime, un po' perché mi sentivo compresa nella situazione e nei sentimenti. Credo che sia giusto riflettere sul perché gli uomini non piangano in pubblico, o si sforzino di non farlo. Perché invece - a mio parere - mostrare la propria sensibilità non è una diminutio, è carattere proprio dell'umanità, è la prima cosa che si fa quando si nasce, tanto che se un neonato non piange è giudicato un brutto segno. E il piangere in pubblico della ministra, il pubblico totale globale del nostro Belpaese, è stato da molti giudicato sconveniente, ma io penso che sia grande segno di umanità e di sensibilità, per stra-abusate che siano codeste parole. In un paese in cui soldi e fica sono stati in primo piano per decenni, forse è il momento di piangere. Ed il fatto che sia una donna a farlo, indica quanto le donne siano più sicure della propria personalità per permettersi di fare una cosa così intima in pubblico. 
La donna che partorisce e allatta in pubblico non può non piangere in pubblico. 
Forse un futuro diverso per il paese passa anche da qui.

11 commenti:

Maurice ha detto...

Sottoscrivo in pieno, parola per parola.

Annachiara ha detto...

@ maurice, lo so che non ci crederai, ma mentre scrivevo pensavo a te! ;-)

Anonimo ha detto...

con la nuova manovra non ci rimane che "piangere" uomini e donne senza distinzione...
Nenelinda.

Isabel ha detto...

permettete un pizzico di acidità. verissimo che è stato un gesto di umanità e di profonda consapevolezza di ciò che ci aspetta. ed è vero che non bisogna prendersela con chi ha fatto ora certe riforme indispensabili per salvarci le chiappe, ma con chi ha dormito in tutti questi anni, sia a destra che a sinistra. Altrettanto apprezzabile il fatto che Monti non prenderà lo stipendio nè da ministro, nè da premier, che i suoi ministri non prenderanno il doppio stipendio e che dovranno dichiarare interamente il loro patrimonio. Perfetto. Però allora le notizie che ho letto stamattina sul giornale, mi hanno fatto un pò girare le palle. I privilegi di palazzo rimarranno intatti, per chi lavora alla Camera o al Senato. Io dico solo questo: sono ben disposta a fare dei sacrifici per salvare il paese, ma allora li dobbiamo fare tutti. Perchè di questi tempi, sapere che a noi verranno chiesti certi sacrifici, mentre ci sarà gente che continuerà a godere di certi privilegi, fa oggettivamente girare i coglioni.

Annachiara ha detto...

@ isabel....hai, ovviamente granché ragione!

takajiro ha detto...

"In un paese in cui soldi e fica sono stati in primo piano per decenni"...ho pianto per entrambi!!
No, non è vero...solo per la fica!
:)

maestraArcobaleno ha detto...

anche io ho pianto...non so se solo x la manovra o x chi ci ha portato a questo...intanto di cuore Buon Natale x ricordare il periodo e speriamo sempre di migliorare...almeno spero...!!!

stefano b. ha detto...

ciao Annachiara....mmmm c'ero anchio quel giorno e se non c'ero, me lo ricordo. come sei brava, e come condivido, la tua dedica a quelle lacrime! dissento solo su una cosa: "Ed il fatto che sia una donna a farlo, indica quanto le donne siano più sicure della propria personalità per permettersi di fare una cosa così intima in pubblico". non essendo donna, magari mi chiedo: ... non è che, semplicamente, .. sbroccano?
baci, stefano

Annachiara ha detto...

@ sb: cavolo sb in persona! E comunque dovresti conoscermi abbastanza per sapere che sicuramente sì, a volte sbroccano!!! ;-) Mandi eh!

Chit ha detto...

Premetto che le lacrime hanno diverse motivazioni e sono comunque tutte da rispettare. Storicamente si narra che anche i boia in Francia piangessero prima o dopo le esecuzioni, eppure questo non cambiava la sostanza del loro operato.
Qui una ministra piange illustrando sacrifici e privazioni che toccheranno altri quindi le possibilità sono due: o ha un gran cuore ed una grande sensibilità verso gli altri oppure, come si dice a Trieste, s'è resa conto "d'averla fatta fuori dal buco".
Spero sia la prima anche se temo fortemente che possa essere la seconda che ho scritto.

Bando alla politica ed al resto, vista la e le giornate a venire, mi permetto di lasciare a te ed a tutti i lettori del tuo blog i miei più sinceri auguri di giornate piene di serenità e gioia, possibilmente accanto alle persone che più amate.
Un abbraccio

Annachiara ha detto...

@chit: si si ma di base sono d'accordo con te.... e comunque buon anno (speriamo!)