mercoledì, dicembre 03, 2008

L'impronunciabile inesistenza di dio

Signori, ho bisogno di voi, della vostra saggezza, della vostra indiscussa esperienza.

Lo so, lo so che in genere la sapientona sono io.
Ma stavolta son senza argomenti.

Mia figlia, esonerata dall'ora di religione alla scuola materna, mi ha chiesto:

"Mamma, perché io non faccio religione e tutti gli altri bambini sì?"

Certo non mi posso mettere a farle una lezione di ateismo, non ora almeno.

E soprattutto mi sempra improbabile, affrontando l'argomento, esordire con un "Lo so che molti ci credono, ma dio non esiste".

Ora mi trovo però in un vicolo cieco.

Agghiutatemi!

34 commenti:

Bloggo ha detto...

secondo me la tua biNba è la più bella di tutte, a scuola, e se davvero lei si mette in mezzo a tutti e si guarda intorno lo capisce da sola che lei è la più bella.
allora la sua mamma, sapendo che la sua biNba è la più bella, ogni tanto le fa fare una cosa che fa solo lei, e chi gli altri non possono fare (perché purtroppo per loro non sono così belli)
(poi voglio dire da qualcuno avrà pur preso)

Anonimo ha detto...

Dirle semplicemente la verita: che i suoi genitori non credono in dio e che vogliono inculcarle (leggi imporle) lo stesso pensiero ma dicono di essere liberali e che non bisogna seguire la massa e quindi lei religione non la potrà fare! Boh, fate vobis!

Anonimo ha detto...

Prima chiedi a tua figlia: "Tu vuoi fare religione o vuoi fare quello che ti pare?"
Se si ostina con la religione, chiedi alle maestre se esiste un modo per farla riammettere alle lezioni.
I dialoghi sui massimi sistemi possono aspettare.
Un abbraccio
carla

lemoni ha detto...

Nun te posso aiutà, Annie...perchè pure andando all'asilo dalla suore Michi non ha mai fatto, se non di sfuggita, riferimenti a fatti misfatti e personaggi della religione cristiana.
Che famo? Ci teniamo i nostri dubbi e andiamo avanti...
però quanto è ddoce tua figlia...e la piccolina come sta?

Laura ha detto...

Esattamente per questo i miei hanno fatto religione!!! Tanto non credo al fatto che gli si inculchi nulla, i dubbi, la libertà di non credere verranno comunque e non avranno bisogno delle miespiegazioni. Saranno scelte personali enon credo che quello che dicono le maestre (in un'ora a settimana!) li influenzi più di tanto. Non ultimo: io mi farei lobotomizzare pur di credere!!!!!

Donatella ha detto...

Prima di tutto è una schifezza che insegnino religione fin dalle materne, sarebbero tutti da fucilare, ma questa è un'altra cosa.

Comunque mi è appena successa la stessa cosa con il mio piccolo all'ultimo anno di materna, lui in classe era l'unico esonerato. L'ha chiesto una volta e ho fatto finta di niente, provando a spiegare le ragioni. Ancora così per la seconda volta ... Poi ho pensando che sono troppo piccoli per capire le nostre argomentazioni, ho deciso di lasciarlo partecipare finchè non si stufa. Vedremo.

Con il grande ho fatto la stessa cosa, non alla materna però, in prima elementare. Partito l'anno da esonerato lui ad un certo punto richiede di partecipare. Colloquio con l'insegnate per conoscerla. Una brava persona. E così ho deciso di lasciarlo fare. In terza quando è arrivato il momento per i suoi compagni di andare in parrocchia e fare catechismo, lì sì che mi sono azzardata a dare spiegazioni più adulte sul mio rifiuto e non l'ho mandato. Ha capito e ha accettato perchè era grande abbastanza. Lui continua a fare religione in classe, che mi sembra in fondo abbastanza innocua, visto poi che non alcun riscontro in famiglia. Lui sa benissimo che mamma non crede in Dio, papà forse e lui deciderà da grande quando ne saprà abbastanza.

E' stata dura cedere, ma alla fine un po' di elasticità non guasta.

Anonimo ha detto...

Non mollare!!
I genitori atei o, più spesso, agnostici che cedono alla prima ingenua domanda del figlio che non vuole sentirsi diverso dagli altri, perché "...ci sarà il tempo in cui potremo spiegargli e in fondo se saprà un po' più della religione (cattolica, beniteso) potrà scegliere con più cognizione di causa" ecc..., fanno una scelta di quieto vivere per sé stessi ma, io credo, devono essere consapevoli che si sottraggono ad una delle loro funzioni educative.
Se sono sufficientemente convinti delle loro opinioni, perdono un'occasione.
La diversità non deve necessariamente essere fonte di orgoglio, ma è un fardello che - quando serve - bisogna imparare a portare fin da piccolissimi. Anzi, più si è piccoli e più si impara a portarla con naturalezza.
A mio figlio, poco più grande, ho semplicemente detto che lui non faceva religione perchè noi genitori, contrariamente alla maggioranza degli altri genitori, non crediamo. Tutto qui.
Siamo una minoranza, e lo sappiamo, ma vogliamo poterlo essere.
Per il momento è un'assioma, e sembra bastargli.
Non ho dovuto spiegargli il concetto di differenza di potenziale per dirgli di non infilare le dita nella presa di corrente.
Quando non gli basterà più, gli spiegherò le argomentazioni dell'ateismo e quelle delle religioni che conosco.
Come genitore rivendico il mio diritto di dargli in prima persona queste spiegazioni, senza delegarle ad un insegnante che, in realtà, è programmaticamente un indottrinatore, pagato dallo Stato, ma che risponde al Vaticano.

Annachiara ha detto...

@ bloggointestinale: bello questo argomento...mio marito dice però che lei è già convinta di essere la più bella etc...e forse sarebbe troppo...

@ livia: secondo me tu, che sei un'avvocata, dovresti sapere che c'è una legge che mi dà diritto di fare questa scelta senza subire predicozzi di gente come te che manda i figli a religione fingendo che sia questo che li aiuta a scegliere da grandi... cocca.

@ carlachi: e va bè, co' sto sistema allora può anche scegliere il vestito più costoso nel prossimo negozio dove andremo...

@ lemoni: una dolcezza infinita si sta spandendo nel mio essere...le pupe stanno entrambe benissimo!

@ laura: come ho già detto, l'argomento che poi saranno loro a scegliere non mi convince...

@ tabatha: detto da te è stupefacente, oh mia guerriera...

@ egg: grazie! Mi sono molto utili le tue parole. Ma dovevo pensarci che tu sei un illuminato! Ho già trasmesso le modalità a mio marito che è rimasto molto colpito dalla questione del differenziale. Io mi rivendo invece la diversità come un fardello!

MyP ha detto...

Per il modo in cui si fa religione all'elementari, io ti consiglierei di fargliela fare ... per lei è solo un'ora in più trascorsa insieme ai suoi compagni!

Anonimo ha detto...

@ meringa:
se con "illuminato" alludi alle mie competenze di elettrotecnica empirica, sottoscrivo (anche tuo marito, del resto). Se invece fai riferimento all'autodefinizione dell'AAA, allora devo dire che non mi ci riconosco più di tanto.

Annachiara ha detto...

@egg: autodefinizione dell'AAA? Che roba è? non ti seguo!

Anonimo ha detto...

Oh cacchio, Meringa io passo, sono panteista!

Anonimo ha detto...

@ Meringa:
citavo a memoria e ho confuso le attribuzioni.
In ogni caso intendevo l'autodefinizione di "illuminati", appunto, che ha adottato un gruppo americano di non credenti, non accettando di definire la propria condizione soltanto attraverso espressioni "al negativo" (a-teo, a-gnostico, non-credente & so on).

Insomma, era solo per dire che io mi sento più ateo che illuminato

Annachiara ha detto...

@ egg: ma anche elettricista all'occorrenza, perché no!

Baol ha detto...

Dille che volevi farla giocare un po' di più

ABS ha detto...

Illustrale esaurientemente la stonzaggine divina, gli esempi da sottoporre alla sua attenzione non mancano.

Donatella ha detto...

@ meringa: Nella "lotta" poi ogni tanto perdo i pezzi in giro ... per quello ogni tanto mi "elasticizzo"!!!

Anonimo ha detto...

Una mamma che impone alla figlia le proprie opinioni. La mortifica nel so bisogno di socializzazione. Ci pensi bene: un domani la figlia la rigetterà!!!

Anonimo ha detto...

La mamma della bambina sia più dolce con lei.

Laura ha detto...

Perchè, tu sei convinta che fare religione a scuola sia un indottrinamneto dal quale non si torna indietro???? Pensi che poi non sia più in grado di ragionare?

Annachiara ha detto...

@ baol: mmmh...da sola?

@ Luigbzdfyabcdefgspruzz1!.biz: ma giustappunto io non volevo introdurle il concetto di divinità...quindi mi si complicherebbero le cose a seguire il tuo consiglio! Ah, benvenuto!

@ tabatha: mai distrarsi...

@ anonimo 1 e anonimo 2 (che dal tono potrebbero essere lo stesso anonimo): imporre è un concetto eccessivo a quattro anni, non trova? E deriva giustappunto da una cultura prepotente, quale non è la mia. E poi scusi, cosa ne sa lei se io sono dolce con mia figlia. Non mi pare fosse questa la questione. Ma l'anonimato è spesso fonte di fraintendimenti, nevvero?

@ Laura: penso che le ci vorrà molto più tempo per ragionare. Tutto qui. Decostruire è molto più difficile che costruire....

takajiro ha detto...

argomento spinoso....
però oh, la figlia è tua...quando ne avrò una io ci penserò su! ora sono tutti affaracci tuoi!
buona giornata cara...

Anonimo ha detto...

Oh bella, chi ha detto che non è un tuo diritto? Stai calmina...è un tuo diritto anche sparare c...sul blog eppure non lo oscurano...quindi se indottrini ben benino la tua pargola sull'inesistenza di Dio e sulla inutilità di fare religione a scuola a 4 anni dove sicuramente si parla del concetto della santissima trinità e spicci ad una platea di marmocchi, sono altrettanti tuoi diritti. Poi però non ti porre tutti quesiti su come giustificare le tue scelte "autoritarie" di non far fare religione a tua figlia perchè hai paura si faccia suora a 5 anni e mezzo o perchè possa un giorno incuriosirsi su certi argomenti. Io non faccio frequentare religione a mio figlio solo perchè ritengo che questo lo aiuterà a scegliere un domani ma semplicemente perchè il dialogo sulla trinità e similari a 4 anni è un pò prestino e invece spiegargli che durante l'ora di religione lui deve portare le sue terga fuori dalla classe in un corridoio a non fare una cippa mentre i suoi compagni comunque qualche cosa fanno, anche solo disegnare gli angioletti,beh, francamente, mi creerebbe più imbarazzo che spiegargli perchè dio non esiste. Ecco Sig.na Rotermahier, tutto qui! Non è detto che la mia sia la scelta più giusta ma tant'è! Livia

Annachiara ha detto...

@ spiderfedix: beh, allora non mi resta che augurarti di bucare il preservativo, perché tu possa darmi un consiglio! ;-)

@ livia: io mi pongo domande su come giustificare certe scelte a mia figlia solo perché sono un essere umano e non necessariamente un genitore perfetto, bella ciospa.
Se tu hai tutte le verità in mano, beata a te! In fondo un po' di saggezza gli stessi geni che abbiamo la potevano infondere anche in me....e questa è un'altra prova dell'inesistenza di dio!

Sabatino Di Giuliano ha detto...

Io ne ho due, non piu' bimbi. Io andavo in chiesa, perche' cosi mi hanno insegnato.
Premesso cio' penso:
1. Perche' insegnare religione vuol dire insegnare la religione cattolica? E non tutte? e poi un si potrebbe fare un'idea?
2. Come in tutti gli altri aspetti della loro esistenza e del nostro dovere: dire come stanno le cose, se vuoi essere parziale perche' ci credi ed e' giusto che sia cosi, tirarli dalla tua parte, senza imposizione. Se poi non vogliono, far fare loro cio' che meglio credono, nel rispetto delle regole.
Mio padre mi ha sempre dato consigli perche' glieli chiedevo io, perche' mi diceva "Poi fa come sente il tuo cuore" e perche' poi facevo di testa mia e lui mi appoggiava comunque.

Spero di essere riuscito a farmi capire.

Ciao grande meringa. Sei forte!

Anonimo ha detto...

Lasciala scegliere....come non giusto imporre la religione non è giusto imporre l'ateismo...se vuole seguire la lezione lasciale la libertà di farlo. In bocca al lupo

Anonimo ha detto...

Molti di voi pensano che sia giusto farla scegliere. Ma perché deve iniziare il processo di scelta con le nozioni cristiane/cattoliche in testa?
Perché la scelta di un'educazione atea o almeno agnostica è vista come un'imposizione, mentre viene considerata "normale" una educazione a base di nozioni cristiane?
Proprio ieri mia figlia mi ha detto che Gesù è importante per i bambini, che li fa crescere. Ora, secondo voi, come può scegliere lei liberamente essendo convinta di ciò?

Stamattina volevo gambizzare la maestra, così avrebbe potuto decidere se tornare a casa a piedi o con la sedia a rotelle. Ma è stata sfortunata: non c'era.

Annachiara ha detto...

@ Saba, ciao Saba! Benvenuto! T'avrei voluto far vedere le lacrime, calde lacrime di mia figlia che stasera piangeva come una fontana perché voleva fare religione...ormai è diventata una questione di stato. E non è facile prendere decisioni...

@ qwerty: il discorso è che un bambino di quattro anni non può scegliere quello che sarà meglio per la sua formazione culturale in maniera completamente autonoma...a qualcosa serviranno i genitori, o no?

@ seamus: l'è dura. sono solidale con te, al cento per cento. ;-)

Anonimo ha detto...

Ecco gioia, le lacrime calde di tua figlia vorranno dire qualche cosa? O no? A mio avviso non sono lacrime di chi vuole fare religione perchè crede in un qualsiasi dio ma di una semplice bimba di anni 4 che vedendo i compagni tutti che fanno una lezione "speciale" vorrebbe fare come loro. Più avanti, bella, più avanti secondo me le si potrà spiegare se è giusto o no fare religione. Intanto che giocasse pure co gli angioletti e i bambinelli e le poesie e canzoncine di natale! Non credo sia mai morto qualche bimbo per averlo fatto! Cuore di zia...Livia

Anonimo ha detto...

Sono dell'idea che anche se tua figlia è piccola frequentare l'ora di religione le servirà da grande per scegliere "lei" se credere o no. Vedi tu hai delle idee ben precise perchè conosci la storia della religione, ma se non conosci una cosa come fai a decidere di credere o meno. La religione forma parte della cultura e non sapere anche di religione è una forma di ignoranza che tua figlia potrebbe rimproverarti da grande. Dopotutto a scuola non formano suore e preti. Il discorso è lungo perchè tutti abbiamo le nostre idee su come crescere i nostri figli, ma imporre i nostri modi di pensare (e credimi anch'io ho i miei) a lungoandare può dare dei risultati inaspettati. Nenelinda.

Gallinavecchia ha detto...

In questo non sono molto d'accordo con te. Se i genitori sono atei non vedo il motivo di privare i figli dell'informazione religiosa: saranno loro a scegliere quando saranno grandi (e informati) se continuare il percorso o distaccarsene. Pensaci bene, sarebbe come privare un bambino dei libri se i genitori non amano la lettura o non fargli praticare alcuno sport se mamma e papà sono dei gran pigroni: in entrambi i casi è fondamentalmente sbagliato.
A quell'età possono solo percepire che la famiglia non condivide il pensiero della maggioranza delle altre famiglie (perché alla fine gli esonerati sono al massimo uno su classe quando c'è), senza capirne bene il perché, e conseguentemente sentirsi diversi dagli altri bambini. Inoltre, nelle scuole pubbliche la religione, soprattutto alla materna, non ha niente a che vedere con il catechismo, più che altro insegnano giocando e disegnando il concetto di rispetto, solidarietà e amore verso il prossimo, cose delle quali nel mondo di oggi non se ne parla mai abbastanza.

Se puoi, lasciala libera di scegliere :-)

un abbraccio
Gallina

Lionello ha detto...

Hai parlato con il suo maestro di religione? Potresti rimanere sorpresa. Non tutti sono beceri, bigotti, papisti e baciapile. Sane discussioni sui principi dell'agire umano, una morale che non sia moralismo, domande sul perché siamo al mondo, sono tutti temi che un'ora di religione fatta come si deve può toccare in modo intelligente. Difficile che si avveri, ma stabilire per partito preso che sia un'ora di lavaggio del cervello, senza verificarlo di persona, non è mai un'atteggiamento corretto. E soprattutto non dai il giusto esempio a tua figlia. Guarda, studia, capisci e poi decidi. Per evitare fraintendimenti, sono contrario ad ogni tipo di chiesa, un po' meno alla dimensione spirituale del vivere. Ciao.
Luca

Annachiara ha detto...

@ livia: ormai è tardi. E sta pure diventando una questione di principio e di diritto. E' lasciando passare questi soprusi che l'Italia è arrivata dove è ora.

@ nenelinda: ma scusa eh, proprio perché la bimba è piccola siamo io e suo padre a dover decidere per lei...e poi mia figlia potrebbe rimproverarmi anche l'ignoranza dell'ebraismo o dell'islam....non credo che la questione sia questa...

@ gallinavecchia: secondo me la religione non può essere messa sullo stesso piano dei libri o dello sport. La religione pretende di plasmare ed informare tutta la vita di una persona, mentre libri e sport ne sono solo sfaccettature...

@ luca: ciao Luca, benvenuto!
qui il problema non è il maestro di religione, è la maestra della classe, che durante gli orari delle normali lezioni tratta di argomenti religiosi. Forse non è espresso chiaramente nel post. Ma il vero problema è che la maestra la tiene in disparte mentre lei prepara (nei normali orari) la recita di Natale sulla natività, e quindi emargina mia figlia che di fatto è costretta a stare in un cantuccio perché lei "non fa religione"...

Archimede mancato Pitagorico ha detto...

DIO MI HA FATTO A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA ....., questo mi hanno sempre inculcato i preti, bè se così fosse "DIO" è un poliomielitico (come me), oppure un non vedente, un non udente, o forse è affetto da sindrome di down, o no! ... forse è un parkinsoniano, ma che dico! è affetto dalla sindrome di wels o da ritardo psicomotorio, ... insomma "DIO" mi spaventa molto, perchè se portatore di tanti guai, sarebbe auspicabile che si inventasse qualcosaltro affinchè somigliasse a qualcosa di buono e non di cattivo, cosa ne pensate portatori di fede! non abbiate paura di rispondere, la vostra fede un giorno non vi porterà a nulla ma solo all'oscurità delle tenebre, dove le vostre ossa si consumeranno insieme alle favole raccontate da coloro che del vostro 8 per mille ne fanno alberghi e ... non solo ....alla prossima!, sempre che, ci sarà per me la possibilità di provocarvi ben bene, ma per costruire nella fattispece umana una verità vera e non una pseudo verità da chirichetto.