giovedì, febbraio 22, 2007

Non ce la faccio a pensare

No, non ce la faccio a scrivere su quello che è successo ieri.
Vi rimando al post di un mio esimio commentatore, ABS detto anche cesto di corna, che però questa volta ha incornato bene bene il succo del problema: http://prostata.blogspot.com/2007/02/tanto-gli-ridaranno-la-fiducia-e.html
Quel post, in realtà, gliel'ho dettato io, via telegrafo senza fili. Non me ne voglia per lo sputtanamento.

No, non ce la faccio proprio ad aggiornarvi sulle mie disgrazie.
Ma qui vi dico: non è l'ombelico il centro del mondo.

No, non ce la faccio proprio a pensare che un bimbo ha mandato una lettera al corriere della sera per chiedere ai ladri di restituirgli la bicicletta che gli avevano rubato e ha ricevuto in cambio un sacco di biciclette da italiani compresi nella sua sofferenza. Fa strano che ad una lettera indirizzata ad un ladro, rispondano italiani in massa....

No, non ce la faccio a pensare che ho appena pagato l'ultima rata della monnezza e presto arriverà la prima rata nuova. Dovrebbero pagare me, per la fatica che faccio: anzitutto produrla; poi stockarla (si dice?) o meglio conservarla fino a che è piena, nella corretta divisione di materiali; poi scendere due piani di scale a piedi; caricarla in macchina dove c'è posto; accendere la macchina che non sempre parte (ulteriore consumo di carburante); partire e fare la ripidissima discesa che mi separa dalla strada asfaltata; percorrere i 300 metri di strada che mi separano dai secchioni; scendere dalla macchina, con la pioggia, il vento e più raramente il sole (quando si butta la monnezza piove inevitabilmente) e suddividere la monnezza nei suoi differenziati contenitori. E quel che più conta è che so che non ha per nulla un destino certo. Mentre una cosa è certa: con tutta la fatica che faccio, è me che dovrebbero pagare.

No, non ce la faccio a pensare che non ho nulla nel frigo né la forza per andare a fare la spesa. Dovrei stare meglio al pensiero di non spendere quella quarantina di euro che mi permetterebbero di stare tranquilla fino a lunedì mattina. Eppure qualcosa mi dice che sarebbe meglio trovare una rapida soluzione. E en passant osservo che, anche senza cibo, si produce sempre monnezza.

E però mi dico che in fondo, al contrario dei nostri governanti, io le responsabilità che mi sono assunta le rispetterò. Mi rialzerò da questo calvario di dolore, tentennerò fino alla porta con quei quattro sacchi pieni di roba morta, ce la farò, sì, ce la farò ad arrivare fino a quel catorcio della mia macchina, andrò a prendere mia figlia all'asilo e poi forse un etto di mortadella dall'alimentari. Fino a stasera. Fino a che i nei di Vespa riempiranno il mio televisore. E allora sì che potrò smettere di pensare. Per sempre.

6 commenti:

prostata ha detto...

Eheh, grazie per l'"esimio commentatore" e per la citazione. :)
In effetti anch'io facendo la raccolta differenziata avverto come una sensazione di "inutilità" (qualche anno fa, almeno, avevo sentito da fonti autorevoli che spesso rimettevano tutto insieme, disinvoltamente... mi auguro che sia cambiato qualcosa nel frattempo). ^^
L'acquisto proprio della mortadella è del tutto casuale, veero?

Francesca Sanzo ha detto...

leggo il post, spengo il pc e poi mi sparo.
grazie Meringa

e grazie Abs, che ti ho citato anche io visto che hai saputo lucidamente dire la tua sulla italica situazione!
Panz

Erik, il Vikingo ha detto...

Hai mai pensato ad un piccolo inceneritore domestico? Ti risparmi tutta la via crucis e produci energia in proprio :-)
Circa il post precedente, questa la mia ricetta personale: quando succede alle 2h00 ti alzi, (prendi un Alcyon, ma tu non puoi) accendi il pc, butti lì due post e torni a letto fino alle 7h30 per una tranche di sonno artificiale.
O prendila come allenamento per il dopo-lieto-evento.
Auguri!!

Francesca Palmas ha detto...

Qui a Cagliari la raccolta differenziata ancora non è giunta.In compenso nei paesi limitrofi si,ma ti devi tenere l'immondezza in casa finchè nn è il giorno di ritiro,pensa che goduria,specialmente per i rifiuti organici!!!In compenso a noi cagliaritani hanno già piazzato i cassonetti differenziati e i cagliaritani allegramente buttano tutto alla rinfusa!

Anonimo ha detto...

Eheheheh, mi hai fatto schiantare dalle risate! Ora che ci penso... da sabato non ho ancora buttato la carta che ho racchiuso in una busta, vabbé che non puzza, però...
Eh si, la monnezza è monnezza, ed è normale che anche l'aria trasudi tossine. Quando sono stata a Vienna mi sono resa conto che esistesse solo la raccolta differenziata (almeno al centro): carta, vetro, plastica, metallo... e non c'era una cartaccia in terra. La civiltà!
Simo

pOpale ha detto...

Mentre faccio la suddivisione della "monnezza" differenziata, mi vengono sempre in mente le parole di uno dei "faccioni" della tv che asseriva che basta che nel contenitore differenziato vengano inseriti materiali diversi (per errore o per diletto) e la differenziata si butta... :(