lunedì, febbraio 19, 2007

Noi e gli altri

Mi serve a raccolta tutta la saggezza del mondo. Se ancora ve n'è.

Il contesto è quello dell'asilo. E più precisamente la festa carnascialesca che si organizza in ogni consesso infantile umano che si rispetti, e non solo in questa nostra occidentale società dei consumi.

Partiamo da qui: la geniale direttrice dell'asilo di mia figlia ha sbagliato data per indire la festa di carnevale. Giovedì 22 febbraio carnevale sarebbe finito. Qualcuno glielo deve aver fatto notare, per cui si è premurata di spostare la data a martedì 20 febbraio, ultimo giorno di carnevale, il famoso martedì grasso. I nostri piccoli di belle speranze dovranno mascherarsi per la loro e la nostra gioia e divertirsi tutti insieme, mi raccomando senza coriandoli che si infilano dappertutto, però perché no qualche bomboletta di schiuma da barba sarà la benvenuta. Tutto ciò ha l'aria di essere semplice e lineare come bere un bicchier d'acqua. Lasciando da parte le difficoltà che tutti viviamo per decidere come mascherare il nostro pargolo, ma questo è ovviamente un problema nostro e non dell'asilo e poi non è obbligatorio mascherare i bambini cioè se tu non hai la maschera se non vuoi se non te ne frega niente oppure te lo dimentichi, nessuno ti frusterà o ti additerà come mostro o irrispettoso delle tradizioni o qualsiasi altro irripetibile epiteto. Su questo mi pare si sia tutti abbastanza d'accordo.

Pochi però sanno che c'è qualcuno che per principi religiosi non festeggia compleanni, carnevali, né altre feste in genere. Nell'asilo di mia figlia è presente una bimba che viene da una famiglia di testimoni di geova, i quali, per l'appunto, non festeggiano. E quindi nemmeno i loro figli. Io non voglio qui entrare nel merito della questione religiosa. Non me ne frega proprio un bel niente. Ognuno è libero di credere in quello che più gli pare e piace.
Ora, però, come potrete immaginare, la situazione non è così semplice. Perché cosa succede?
La mamma di codesta bambina prende il giovedì 22 febbraio di ferie, per tenere a casa la figliola e non partecipare alla festa. Liberissima, direte voi.
Poi la direttrice sposta la data a martedì 20, presumo che la madre della bambina le faccia un cazziatone del tipo io mi sono presa un giorno di ferie non potete spostare le feste come vi pare e piace. E la direttrice risposta di nuovo la festa a giovedì 22, quando carnevale è finito e i nostri bambini andranno a scuola mascherati perché la mamma di una bambina testimone di geova non ha voluto (o anche potuto, ma non è questo il punto) cambiare il suo giorno di ferie. Ora, a raccontarlo non sembra neanche vero.
E tra parentesi a me non è che interessi particolarmente il fatto che il carnevale sia finito. Io ci vado sempre in giro con la mia maschera. Qui, mi sembra, la questione è più delicata.
E' giusto che in venti si debba spostare una festa per non farvi assistere una persona?
Non so nemmeno più se c'entri il rispetto religioso, perché allora i genitori di qualche bambino appartenente a famiglie di cattolici praticanti ( che tra l'altro sono sensibilmente superiori in numero a quelle dei testimoni di geova) potrebbero altrettanto risentirsi e dire che no, il loro pargolo non viene mascherato a scuola quando il carnevale è finito.
La questione, secondo me è più sottile. Diciamo che una persona che gestisce un asilo (e non una macelleria o una cartoleria o una qualsiasi altra attività a contatto col pubblico, badate bene) fa un errore abbastanza madornale e non sa come uscirne se non restando sulle sue decisioni. Diciamocelo, che senso ha una festa di carnevale a carnevale finito?
Poi mi dico che in realtà la festa ha senso solo per noi adulti, per le nostre convenzioni, perché i bambini se ne fregano che oggi sia lunedì e domani martedì. Semplicemente vivono l'attimo.
Una cosa però penso, e sarei abbastanza convinta: se una persona vive i suoi principi religiosi in una società laica (e anche, perché no, in una struttura laica quale tra l'altro è l'asilo di mia figlia) lo deve fare nel rispetto degli altri. Punto. E questo è sempre molto difficile. Soprattutto se si pretende di essere rispettati senza rispettare.
Anche se mi rimangono sempre molti dubbi.
Magari la direttrice ha fatto bene a non contrariare la madre che pretendeva rispetto per i suoi principi e si è mostrata intransigente a spostare il suo giorno di ferie o eventualmente a far venire all'asilo la figlia semplicemente non mascherata.
Mi sa che questo è solo l'inizio di tutto ciò che mi aspetterà nel percorso scolare di mia figlia....

23 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa storia è, nel suo piccolo, paradossale e scabrosina. Vi è un'unica certezza, e cioè che la direttrice dell'asilo è una balenga (in piemontese sta per imbecille-ingenua-incapace), per l'abilità con la quale riesce ad inanellare errori, gaffes, decisoni inopportune. Una prima conclusione è che la signora non dovrebbe dirigere un asilo nido. Se fossi genitore di un bimbo tra le sue grinfie, prima di tutto le direi cosa penso di lei, e le esprimerei la mia personale preoccupazione ad affidarle mio figlio tutte le mattine.
Tutto il resto fa parte della labirintica intricatezza congenita dell'esistenza.

pOpale ha detto...

Premmetto che sono per l'integrazione, integrarsi a mio parere è anche accettare alcune regole della comunità di cui fai parte. Quindi è vero che la direttrice dell'asilo dovrebbe fare pace con il cervello, ma è anche vero che se la tua religione non permette un vestito da zorro una volta l'anno sai a quello che vai incontro inserendo in una scuola statale italiana e laica tuo figlio.

copyman ha detto...

A parte gli errori davvero marchiani della dirigente scolastica, mi pare che il fatto sia sintomatico della confusione tra il valore della lacità e un malinteso laicismo. Inoltre, nell'atteggiamento ondivago e pilatesco della scuola si riassume quella tendenza a scansare codardamente qualsiasi confronto, a non prendere posizioni nette, a non dispiacere nessuno per cui si può rinunciare al buonsenso per premiare le rivendicazioni di chi pretende rispetto senza concedere alcunché.
Che 2 0_0 'sta word verification!!

Anonimo ha detto...

Vogliamo aggiungere che ci sono testimonianze sul fatto che la citata direttrice si sia artefatta il decolté?

Che il silicone le abbia dato alla testa o che la nostra sia usa pensare con le tette?

Anonimo ha detto...

x Copyman: a parziale giustificazione dell'asilo va detto che questo'ultimo è privato. In pieno rispetto delle leggi del mercato. Quindi è comprensibile che sia il più possibile cerchiobbottista per non scontentare nessuno e per massimizzare il proprio cerchio di clienti.
Che rischi poi di scontentare tutti per scelte pavide della direttrice ... beh, questo è un altro discorso! ;-)

Annachiara ha detto...

@ gigio: eh già...la labirintica intricatezza congenita dell'esistenza....

@popale: per amor di precisione, l'asilo non è statale, ma privato. Ma non per questo meno laico...

@copyman: come sempre sei perfetto!
La word verification è una palla, lo so, ma permette a tutti di lasciare commenti...deve essere un mezzo bug di blogger.

@seamus: caro, ma che c'entrano le tette in tutto questo?

Anonimo ha detto...

a questo punto poteva girare una circolare: "i figli fate a meno di farlo la prossima volta" !!

p.s.
Porta a Portese di Bruno Vespa, in una recente indagine, è stata considerata la trasmissione in cui si tromba di più (per quelli come me che hanno la tv in camera da letto)

E' VERo !

:-)

Annachiara ha detto...

@coprofilo: all'asilo di mia figlia non ci sono circolari. C'è solo una graziosissima lavagnètta!!!

P.S. Se lasci sul mio blog i commenti ai commenti che io lascio sul tuo...finirà che incuriosirai troppo i miei lettori! ;-)

Anonimo ha detto...

Io il mio pargolo nonchè cugino bello di tua figlia ce lo maschero lo stesso domani da tigrotto!! In barba ai testimoni di geova. Premesso che io sono cattolica anche se non molto praticante ma comunque pur sempre cattolica, riterrei di dire che a me non frega proprio nulla del rispetto delle tradizioni più o meno religiose degli altri. Basta con la storia che bisogna sempre rispettare le religioni degli altri, le loro tradizioni, la loro sensibilità e via dicendo quando coloro che vogliono rispetto sono i primi che mancano di rispetto proprio ai loro figli (nell'esempio di Meringa decidere di mandare al nido la propria figlia ma inpedirle di svolgere ogni attività di gruppo quale l'albero di natale, i lavoretti con il das che raffigurano zucche, cuoricini di s. valentino per mamma e papà)! Se uno decide di mandare il/la prorio/a figlio/a al nido (e non è obbligato) e per giunta privato, non mi può scassare le pelotas con la religione. Che c'entra la religione: io pago la retta (e che retta! ogni volta che pago mi piego, altro che retta!) e se è carnevale e la scuola me lo consente mio figlio lo maschero. Non per questo sono meno riguardosa delle tradizioni degli altri. Se uno vuole partecipare alla vita sociale di una comunità si deve adeguare lui agli usi e costumi (sempre che siano leciti. E credo ancora che mascherarsi da zorro sia lecito a 2 anni). Se tutto ciò, invece crea problemi ...beh...si buttasse dalla "Torre" di Geova!

prostata ha detto...

Non bisognerebbe affidare posti di responsabilità alle persone pavide, in effetti, mi stanno troppo sulle balle, e quando ne incoccio una lungo il mio percorso vorrei menarla.

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello parlare di stato laico di rispetto delle religioni, di relativismo proprio in questo periodo. Avrei voglia di farlo tutti i giorni, perchè sono indignato e proccupato, ma il motivo non sono le religioni minori.
Sarebbe bello, e anch'io sulle prime mi sono fatto suggestionare in questo senso.
Ma, pensandoci un poco, la religione non c'entra molto.
La questione, per una volta, mi sembra molto più semplice.
Provo a mettermi nei panni della signora X che non vuole che il figlio mangi schifezze.
La direttrice mi comunica che il giorno 22 tutta la classe va, per premio, da Mac Donald.
Io, signora X, non mi lego al portone della scuola, non faccio azioni di protesta, non voglio dare fastidio a nessuno. Prendo un giorno di ferie e sto con mio figlio mentre gli altri vanno a farsi un happy meal. Detto per inciso è un sacrificio - prendere le ferie solo per questo - ma lo faccio volentieri.
ieri mi presento a scuola e cosa mi dice la direttice? Che si è sbagliata e che da Mac ci si va martedì. Ho diritto a incazzarmi, a prescindere da quanto sia giustificata la mia avversione verso Mac e il fast food in generale? penso proprio di sì.
Lo riconosce anche la direttice. Qui ci sono danni patrimoniali belli e buoni. Una giornata di lavoro - o di ferie - ha un suo costo. Lo capisce anche la direttrice di un asilo, che di ferie ha un mese e mezzo o due.
E che deve fare la povera direttrice incorsa in un lapsus (peraltro molto comprensibile, a mio modo di vedere)? Giustamente ri-sposta a giovedi la visita da Mac. Almeno finché non venga fuori qualche altro genitore che, magari ha spostato una visita specialistica per il figlio da martedì a giovedì per non fargli perdere l'abboffata di happy meal.
Calza?
Ho citato parole come fede, precetti, dio ecc?
No, perchè la questione NON è religiosa.
A meno che non stiamo ad opinare il diritto di ciascuno di privare il figlio del gusto di un big mac.

Erik, il Vikingo ha detto...

Si potrebbe anche interpretare la decisione della direttrice come rispettosa delle minoranze. Però troppa democrazia non fa bene.

Giuliana ha detto...

questa cosa è davvero spinosa. del resto, come dici tu, Meringa, bisognerà che ci abituiamo.
io però non sarei così severa verso la direttrice: ha fatto un errore grossolano, d'accordo, ma non per questo va messa alla berlina. e per quanto riguarda la sua decisione di rispostare la festa al giovedì, beh, se dirigessi un asilo privato e avessi un genitore bello incavolato forse la tentazione ce l'avrei anch'io.
ciò detto, non sono sicura che le cose stiano nel modo in cui le argomenta egg. voglio dire: qui non si parla di mac donald, in questo caso l'oggetto non è irrilevante. comprendo il problema per la mamma del bimbo testimone di geova, ma le chiederei ancora uno sforzo, in nome di tutte le volte che sforzi vengono fatti per venire incontro alle sue esigenze.
comunque, Meringa, tieni presente che a milano è carnevale ancora per una settimana, quindi se qui si può fare uno strappo, direi che si possa fare anche all'asilo di tua figlia ;)

Annachiara ha detto...

@ l'avvocato scassamaroni: tanto è inutile che blateri. Lo so che stamane non ce l'hai mascherato il tuo pargolo da tigrotto. Parli parli, ma poi....sottomessa sei alle decisioni della direttrice che coi TUOI soldi s'è pure rifatta le tette!

@ abs: è vero, concordo è tutta una questione di pavidità. Anche se la discussione ieri sera con mio marito verteva piuttosto sulla questione soldi. Lui sosteneva che per la retta di un alunno la direttrice era diventata pavida. Secondo me, uno pavido ci nasce, retta o non retta....

@egg: d'accordo per il lapsus. Ma molto poco comprensibile. Perché, t'assicuro, non è che abbia un lavoro mostruoso, la direttrice. E poi, diciamocelo, ma una che apre e dirige un asilo a contatto con un pubblico di persone "affettivamente" coinvolte, deve per forza pensare che avrà da risolvere gli inevitabili problemi interpersonali che si creeranno. E' il consesso umano fatto di umani umori, esigenze, abitudini che lo richiede. Oppure vai a fare, chessò, l'impiegato d'ufficio (ammesso e non concesso che tu non debba comunque aver a che fare con un "pubblico").

@giuliana: spinosa, è spinosa la questione. Però certo che voi milanesi ne avete di vantaggi!

Anonimo ha detto...

@ Annachiara
"...Oppure vai a fare, chessò, l'impiegato d'ufficio (ammesso e non concesso che tu non debba comunque aver a che fare con un "pubblico")...."

Non ha per caso a che fare sul magnetismo esercitato dal decoltè dell'interessata??

Comunque la scusabilità dell'errore della direttrice era solo un inciso. Il punto riguardava il buon diritto della madre di vedere riconosciuto di non subire un disagio per un errore altrui.

Eppoi mi domando: ma tutte queste famiglie cattoliche così legate alla tradizione del carnevale non si erano accorte dell'errore di data?

Annachiara ha detto...

@ egg: certo, avevo inteso la storia del non subire l'errore del decolleté...;-)
Tutte 'ste famiglie cattoliche forse non ci sono più...pare che sia stata mia sorella, l'avvocato scassamaroni (in ogni senso, evidentemente) a far presente alla direttrice l'errore di data. E questo non perché ella sia una fervente cattolica, quanto perché, agenda alla mano, s'era fatta i suoi calcoletti per vedere quanto riusciva a far fruttare la pelosa maschera comperata al suo pargolo.
...

Francesca Palmas ha detto...

Io credo che valga sempre la regola della maggioranza, che gli altri si adattino...Se no non esisterebbe nemmeno la democrazia!(esiste?)
P.S.
Interessante la disquisizione sulle tette della direttrice!!!

lemoni ha detto...

Sai Annachiara? Oggi, leggendo il tuo post ho ringraziato Dio che la festa a scuola sia stata oggi e che sia già finita...ma stamattina ho visto all'asilo cristiani, musulmani e induisti tutti mascherati e mi è piaciuto...peccato proprio per quel bambino...per una convinzione religiosa gli si toglie un pò di infanzia in nome di un certo Signor Geova, che vallo a capì, forse è nato già vecchio...
e adesso provalo a spiegare ad un piccoletto di tre anni...
bah...

Anonimo ha detto...

x La Coniglia: La regola della magioranza non sempre funziona. Molto spesso in un consesso di persone le decisioni vengono determinate da chi urla di più, da chi si lamenta e di più, da chi è più prepotente.

Gli accomodanti raramente scrivono la storia.

Anonimo ha detto...

A questo punto mi par di capire che la discussione sia degenerata. Io proporrei a Meringa di fare una azione di rimborso della retta mensile del nido! Eppoi, cara la mia Meringa floscia, agenda o no alla mano, non ci vuole mica un genio a scoprire quando "cade" il martedì grasso! E tu di grasso te ne intendi proprio parecchio!

Annachiara ha detto...

credo che alla fine gli unici tolleranti, che si fanno sempre mettere i piedi intesta sono i cristiani...
hai il mio stesso nome! Annachiara è abbastanza raro :)

Anonimo ha detto...

@ Annachiara: oddio mi fa un po' effetto scrivere a un'altra me stessa...
E comunque, mi sa che vista la differenza d'età, sei TU che porti il mio nome!!! hi,hi,hi
Ma oltre ad un profilo c'hai anche un blog? Perché il link sul profilo non compare!

Anonimo ha detto...

bel dilemma. Come dici tu tutto sta nell'errore inizale della direttrice che ha sbagliato girono. Però l'osservazione che a carnvale finito i cattolici sono in quaresima quindi non festeggiano non è banale. E di 20 bambini credo che la maggioranza sarà sicuramente di cattolici. Strano che la direttrice non abbia valutato anche questo.