mercoledì, febbraio 05, 2014

All you can eat is happyness, papparapapa.

Passerò ad argomenti più futili sempre con uno sguardo al sociale, tipo la crisi che in questo momento ci sega i portafogli, e mi soffermo volentieri sulla nuova espressione utilizzata da un caro amico colto e viveur che con non-chalance ieri sera a telefono mentre mi aspettava a Piazza Bologna ché io ero sotto il fuoco nemico del tappo automobilistico ad anta chilometri lontano da lui mentre avrei dovuto invece essere a farmi coccolare tra le sue braccione, il mio amico viveur - dicevo - a telefono, per accelerare il mio arrivo, ha snocciolato quattro paroline magiche che mi hanno aperto un mondo e fatto realizzare in un batter baleno che ciò che io avevo sempre pensato essere un low cost del cibo era invece molto più trendymente la moda attuale della magnata, dello scofanamento assoluto, il paradiso per noi insaziabili editori umani e mi ha portato altresì a tutta una serie di considerazioni culi-socio-psico-narie che hanno fatto di me una donna più ricca intellettualmente, più erudita, più consapevole e soprattutto più grassa nello spazio di due ore; più grassa di così si muore e no! se posso enunciare il principio primo dell'eat all you can - queste sono le quattro paroline magiche delle quali io conoscevo il principio pur non avendo mai sentito questo termine così ben descrittivo - è esattamente quello per cui mangiando tutto quello che ti entra nella pancia senza che possa penetrarvi più nemmeno uno spillo pagando sempre la stessa cifra (relativamente poco e comunque sempre immensamente di meno che pagare una per una tutte le portate ingerite), quel principio è che con lo EAYC non si muore, siore e siori sono ancora qui per dimostrarvelo infatti stamattina direi che dopo non aver fatto colazione ho addirittura un leggero gorgoglìo di stomaco al quale sto cercando di non pensare ma che persiste nonostante ieri sera io abbia fagocitato l'equivalente di una cena per dieci commensali ed altrettanto ha fatto il mio amico il quale peraltro alla fine aveva come un senso di spossatezza leggera, mentre io qualche altra cosetta avrei sicuramente ingollato; il secondo principio è che all'udire che si può ordinare qualsiasi cosa, la parola tutto diventa la nostra bibbia, la nostra nuova religione che per un ateo equivale ad un redde rationem immediato sul campo ebbene da ieri io ho una nuova religione quella del mangio tutto; il terzo principio è quello che le possibilità umane sono e restano completamente sconosciute fino al giorno in cui ti siedi all'EAYC della tua tipologia di ristorante preferito (per me il giapponese), e mentre sei lì raggiungi parecchi gradi di felicità inversamente proporzionale al prezzo pagato per averla, il che traduce il nostro principio con all'EAYC puoi acquistare a due lire la felicità perché non traslocare lì dentro per sempre? tutti sarebbero più rilassati, il tempo non passerebbe più così velocemente, saremmo tutti più sorridenti complici anche due bottiglie di birra da 75cl, diciamo che la filosofia di questo EAYC mi sembra un po' la metafora di quello che tutti desidereremmo dalla nostra società, pagare il giusto per avere tantissimo, quel tantissimo giusto che ci faccia dire oh come sono felice, infatti l'amico mio mi diceva: "ma io pensavo che stessi una chiavica - lui pur essendo di formazione aulica parla così - e invece sei in gran forma" e certo che sono in gran forma sono nel mio ristorante preferito e posso mangiare tutto quello che mi passa per lo- schiribizzo-del-cervello-e-oltre, sono in gran forma, sì in gran forma rotonda!

*nda: i neologismi creati in questo post sono di proprietà assoluta di me medesima. Qualora voleste appropriarvene dovrete commisurare l'equivalente di almeno un EAYC a me stessa medesima. Grazie.

5 commenti:

supplì ha detto...

grazie per il viveur (bugia) e soprattutto per il caro amico...

Annachiara ha detto...

@Supplì: non va bene amico? ;-)

Baol ha detto...

Oh, è una gran cosa, io voglio diventare un all you can eat dei rapporti umani, guarda :P

takajiro ha detto...

ziobecco che fatica leggere senza punteggiatura.
ti sei magnata pure quella!?!
;)

Annachiara ha detto...

@baol: non sempre quelli si digeriscono...:-)
@taka: cos'è che non va? i neologismi? l'inglese? ;-)