giovedì, novembre 12, 2009

Cosa non si fa per la cultura

Vedi, voglio dire, che a quarant'anni si può essere molto più riflessivi che a ventitre e che ieri mentre facevo le olive nei campi di mio cognato, il suo nipotino ventitreenne pischello fighetto con la fissa degli addominali in balia dei suoi ormoni è praticamente precipitato dalla cintola in giù dentro ad una buca di rovi urlando ahia il culo le spine nel culo! e lo vedi che la quarantenne alle prime armi con le olive non ci è caduta dentro al rovo e sono fiera di me che con la schiena dolorante al mattino mi son detta io ci vado lo stesso a fare le olive, peggio di così non potrei stare e la sera indubbiamente con la schiena stavo meglio ma mi faceva male tutto il resto e mi sono anche stirata tre lavatrici di vestiti piccoli così, operazione del tutto inutile visto il tempo che questi vestiti vengono indossati dalle mie figlie - il tempo di una sbrodolata per capirci - cioè ha senso stirare le camicie i pantaloni i golf le lenzuola, che tutto sommato hanno una durata ragionevole sul corpo umano o sul nostro talamo, ma i vestiti delle bambine è un suicidio nonché una follia dopo una giornata di olive e non contenta oggi pomeriggio mi sono ficcata in un ginepraio ancor più irto di pericoli perché mi sono messa in casa sei ragazzini urlanti più due madri più mio marito che ormai staziona incollato al suo pc inossidabile presenza e me li sono messi in casa per cominciare a preparare le palle dell'albero di natale da vendere al mercatino di natale organizzato dalla classe della mia figliuola più grande palle che dovrebbero essere dei lavoretti fatti dai nostri figli la cui base è fatta da un palloncino gonfiato e chiuso e ricoperto d'infinite pennellate di collllla vinilica, sì proprio quella, su foglietti di carta velina, il tutto dovrebbe seccare e indurire e consentire ai nostri figli di attaccarci sopra infiniti brillantini, la pace della massaia felice insomma e dovranno pure ritornare perché l'indurimento non è istantaneo ma può durare dei giorni, e non contenta ho offerto loro oltre ad una succulenta merenda anche una lauta cena serale...ecco allora dopo due giorni così penso di essermi proprio guadagnata la pagnotta anche se più che la pagnotta mi piacerebbe guadagnarmi una serata in pace al cinema. Da sola.

6 commenti:

Alex ha detto...

le olive? ebbene sì, pur'io ci sono caduto, non nel buco, ma nella trappola della ricompensa con quei doni verdognoli e non contento per anni ho pure fatto la vendemmia e non quella con l'uva a pergolato ma il dolcetto a venti centimetri dal fango... insomma ti capisco, e ti suggerisco di addurre a malori definitivi il prossimo anno, ma non ti capisco: prenderti in casa degli sconosciuti per fare l'albero di Natale!!!! meriteresti un attacco di suina.

supplì ha detto...

ma al pischello fighetto addominato ormonato chi gliel'ha tolti gli spini dal culo? perché, volendo...

Donatella ha detto...

che fatica :-(

Livia ha detto...

Supplì, credo mia sorella abbia provveduto a liberare mio nipote da quei piccoli e fastidiosi spini!! Con le sue dita a bacchettina...lui avrà trovato sollievo!!!

Triboluminescenza ha detto...

Ho trattenuto il fiato mentre leggevo, renditi conto!
Come fai le olive? Mamma ci mette la scorza di arancia e la finocchiella! Me ne sarò mangiate una ventina e ho una gastrite tremenda.

Annachiara ha detto...

@ Alex: tiè!

@ supplì: parla con sorema, che conosce i dettagli piccanti!

@ tabatha: non ho più l'età...

@ livia: le dita a bacchettOna saranno le tue!

@ tonks: io le olive le raccolgo solo...poi vanno a diventare olio e non voglio più occuparmi di loro se non già cotte nel mio piatto.....