venerdì, settembre 28, 2012

Figli degli anni sessanta

Io: Sai, in questo momento che sono disoccupata mi domandavo se avessi qualcosa da farmi fare, anche bassa manovalanza, va bene qualsiasi cosa.
Lui: Ahahahahaha, stavo per chiederti la stessa cosa (non scherzo).

lunedì, settembre 24, 2012

Cosa c'è in palEo?

Beh non c'è che dire. Il programma di storia delle elementari è inquietante assai. Praticamente in terza elementare si studia la preistoria. Si inizia con la preistoria, a Natale circa si dovrebbe fare la preistoria in maniera approfondita, per attraversare la primavera su un florilegio di preistoria fino ad approdare a giugno infarciti di preistoria. Ora, certo, abbiamo a che fare con almeno due milioni di anni se non di più. Vuoi che non serva almeno un anno di elementari per studiarli? Certo che sì! Giusto per mettere un punto chiaro su da dove veniamo chi siamo un fiorino. Nei due anni a venire si studieranno poi gli antichi, fino ad arrivare in quinta a Greci e Romani. Effettivamente l'invenzione della scrittura cambia tutto. Il mio professore di Storia delle religioni all'università ha scritto fior di libri enunciando che la storia diventa tale quando l'uomo comincia a fare una cronologia consapevole degli eventi. Eventi macroscopici tipo successioni di re o faraoni. Mica la lista della spesa. Il momento in cui l'uomo decide di mettere nero su bianco il trascorrere del tempo, ecco là che comincia la storia. E prima c'è la preistoria, quel limbo di cui abbiamo sparse testimonianze di varie tipologie, attraverso le quali si ricostruisce, anche mediante sofisticati sistemi, la cosiddetta "cultura" umana. Cioè in buona sostanza cosa mangiavano come si vestivano con chi scopavano i primi abitanti del globo terraqueo. Compresa una minima digressione sui dinosauri e le ere geologiche che piace sempre tanto ai bambini.
E noi genitori ci guardavamo tutti uno con l'altro, ah interessante la preistoria, ma il medioevo? No, il medioevo se va bene lo faranno alle medie. Così hanno il tempo di approfondire bene tutto. Alla faccia del tempo. Per me, come minimo, devono uscire dalle elementari che sanno fare correttamente una datazione col C14 altrimenti rivoglio indietro il biglietto. Solo così non sarà stato tempo sprecato! Un anno importante, questo della terza elementare. Passato a capire chi siamo e da dove veniamo. Nessuno ha avuto coraggio di chiedere informazioni sul programma di geografia, che, ipotizzo, tratterà vulcani, placche e terremoti. Intanto, in classe, risulto essere l'unico genitore in possesso delle Fiabe italiane di Calvino, nobile libro che lessi all'età di dieci anni. Che ha assunto un'aria di vissuto come pochi e rappresenta per me l'amore per la lettura, che mi ha fatto nascere con le sue meraviglie. Domani lo presto alla maestra. Le ho detto che vale come la mia vita. Deve aver cura di lui come  avrà cura dei nostri figli. Rappresenta la preistoria della mia cultura e - alla luce del programma di storia della terza elementare - forse può valere ancora qualcosa.

venerdì, settembre 14, 2012

Fuori luogo

Io sono così. Quando ero piccola, tutti mi scherzavano (cit.). Come sei alta! La notte ti innaffiano? 
E non è facile adattarsi ad una vita da gigantessa. Purtroppo e con grande rammarico - e lo ammetterò solo incidentalmente - gigante solo fisicamente. E' che ci sono tanti scogli. Si rema contro corrente in ogni cosa della vita. Per non parlare dei possibili fidanzati. Io quelli li ho quasi sempre scelti alla mia altezza. Con quelli che non lo erano, mi ci sono confrontata solo in orizzontale, senza una parola di troppo. Io sono così. La mia statura eccezionale mi ha abituato a confrontarmi in maniera abnorme con le cose e le persone della vita. Tutto bianco o tutto nero. Spesso solo parole di troppo, trovate nel fondo dell'anima, affaticata da tante sfide. Conta sempre almeno fino a dieci - mi diceva sempre la professoressa d'italiano alle medie. Mi ricordo che una volta mi censurò perché avevo detto la parola "sesso", riferita al sesso femminile, non alla copula in sé. I ragazzi mi hanno sempre scherzato. O sembravo un maschio e facevo tutti i giochi da maschio, oppure mi prendevano come confidente, anche se io avrei desiderato che mi prendessero da qualche altra parte. Poi con gli anni, i miei uomini mi hanno preso come una super donna. Grande grossa femminona. Tipo venere steatopigia. Che in parole povere vuol dire col bacino largo, atta a figliare. Perché non bastava l'altezza, no. Ho avuto diritto anche alla "mole". Avrei potuto uscire fuori come uno stecco di fotomodella alta 1m83! Ma invece no. E' venuta fuori una venere steatopigia. E che ci si deve fare, ci si adatta. On fait avec - come dicono i francesi. E ho fatto con, piuttosto che senza. Mi sono confrontata con l'essere gigantesco che avevo davanti allo specchio. Ho imparato ad amarlo, a coccolarlo. Fino a che persino io sono uscita dalla crisalide e mi sono trasformata in una farfalla (a forma di elefante, ma questo è un inutile dettaglio). Ma perché tutta 'sta discussione? - dirà il mio attento lettore. Perché ieri mi sono venute le paturnie mentre mi preparavo per il concerto di uno dei miei gruppi preferiti attualmente, concerto di norma frequentato da pischelli accannati in cerca di affermazione di identità collettiva. E mi sono sentita vecchia, fuori luogo e soprattutto inappropriata. Poi sono andata al concerto e ho pogato più e meglio di loro. Loro a cui il frontman del gruppo ha detto "Battete le mani, cazzo. Se no la prossima volta andate al cinema". E io che mi ero consumata le palme, la voce e i piedi mi sono sentita, per una volta, al posto giusto, nel momento giusto e con tutto, finalmente, al posto giusto.