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giovedì, ottobre 25, 2012

Il côté pruriginoso delle foglie d'autunno

Oggi parliamo di sesso, ché l'autunno ha un suo côté pruriginoso. Mi trovo a raccogliere, per la mia vocazione a Donna Letizia, le confidenze sessuali di parecchi rappresentanti del sesso maschile. Diverse tipologie di esigenze, diverse soluzioni. Cominciamo col dire che voi, o uomini che riuscite a comunicare questioni relative alla vostra sessualità, io vi amo tutti. Di un amore viscerale. Incondizionato. Amo lo sforzo che fate per verbalizzare il vostro desiderio, la vostra passione, le vostre paure e a volte, perché no, la vostra inadeguatezza. Verbalizzare è un enorme passo avanti verso la comprensione del problema. Verbalizzare, rendere parola gli eventi, i sentimenti, le sensazioni, è un segno di ricerca e di desiderio di crescita.
E allora poco importa se c'è solo una donna, se ce ne sono troppe, se ci sono donne e uomini, se le vorreste tutte e non riuscite ad averne nessuna: l'importante è la consapevolezza che tutto è possibile. E bisogna tenere gli occhi spalancati e tutti i recettori massimamente attivi per non perderne neanche un segnale.
Il côté pruriginoso dell'autunno è lì dietro l'angolo, non è solo un presagio. 
Lo riconoscerete dalla foglia rossa che terrà in mano. Qualcuno ci vedrà un frustino, qualcuno una bandiera, qualcuno un mouchoir, qualcuno un dono, qualcuno una foglia. Tutti, indistintamente, sentiranno l'odore di cui sarà impregnata. Il mio consiglio di oggi è: seguite a tutti i costi quell'odore.

giovedì, maggio 03, 2012

Lubrìficami e ti dirò di che morte devi morire

Il problema, quando si ha un'idea da comunicare, è quello di renderla chiara, intellegibile a menti diverse ed esterne dalla propria. La mia attenzione oggi si è concentrata su una frase letta su un libro, che potrebbe essere un qualunque libro, eccetto che l'autore è sicuramente miliardario, quindi in linea di principio il suo pensiero è parecchio diffuso in giro per il globo. Ed è una frase che mi ha aperto un mare di interrogativi inquietanti, perché di fatto si presta ad una serie di interpretazioni - anche opposte tra loro - offrendo la sponda a discussioni che nella società odierna dovrebbero moltiplicarsi in maniera esponenziale almeno proporzionalmente all'aumento della durata media di vita. 
  
La vecchiaia è la vaselina della credulità.

Lo so che siete ammutoliti. 
Ma ammetterete che la frase è d'impatto. 
Quasi come - chessò - La pazienza è la virtù dei forti. E potrei fermarmi qui.
Ma c'è un contrasto troppo forte. Vecchiaia e Vaselina sembrano essere due termini almeno semanticamente incompatibili. Nessuno di noi associa neanche per sbaglio "vecchiaia" e "vaselina" nel suo immaginario per fervido che sia, a meno che non sia un incallito gerontofilo, ma insomma facciamo che qui sono eventualmente pochi. E, ad aumentare il divario, l'altrettanto evidente incompatibilità di sfera semantica con il terzo termine, "credulità". Al massimo possiamo immaginare che un vecchio sia credulone qualora permanga in uno stato di senile rimbambimento. Allora potremmo dire che "La credulità è la vaselina della vecchiaia", vale a dire che il fatto di essere o diventare creduloni facilita l'essere vecchi, aiuta, favorisce la condizione di col* che è in là con gli anni e quindi prossim* alla fine della propria esistenza. Meglio essere creduloni che agnostici. In vista di un eventuale aldilà. Un'attitudine mentale, quindi, una predisposizione che aiuta a sopportare la vecchiaia, sopportazione metaforicamente indicata - forse un po' rozzamente, ne convengo - con unguento che abitualmente coadiuva e facilita certo tipo di rapporti sessuali, presumibilmente non troppo praticati da persone anziane. Questo ribaltamento avrebbe, direi anzi che ha, un certo qual senso.
Ma concentriamoci sulla frase che lo scrittore miliardario enuncia e che ci preme interpretare per cavarne un senso compiuto, per impresa impossibile che possa apparire allo stato attuale della riflessione epistemologica e filosofica mondiale. Secondo me il senso è lo stesso della frase precedente e cioè che la vecchiaia è facilitata, coadiuvata, accompagnata dalla credulità, per essere sopportabile. In questo caso la vaselina è proprio ciò che facilita la sopportazione del tramonto della vita. Trovo assolutamente assurda, però, la sintassi di questa frase. A meno che non esista, a mia insaputa, un'altra accezione di vaselina, alla quale mi rimetterei chiedendo lumi. E questa costruzione mi disturba, mi fa perdere tempo e soprattutto mi fa pensare brutte cose sulla vecchiaia, tipo che per essere più pronta ad affrontare la vecchiaia mi dovrò munire di un tubetto sempre pronto all'uopo etc etc. E insomma, come tutte le massime, nessuno le capisce veramente e soprattutto nessuno ci metterà mai sotto la firma, sapendo magari che potrebbe capitarmi tra le grinfie.

mercoledì, ottobre 12, 2011

Massaggi e muscoli

Oggi voglio essere leggera, e parlerò quindi del massaggio prostatico.
Una pratica che pare favorisca una notevole intensità nell'orgasmo maschile, oltreché servire ad individuare tipiche malattie maschili. Allora sono andata a farmi un giretto su google per capire di cosa si tratta esattamente. Su google sono presenti tutorial per spiegare come si fa. Con estrema proprietà di linguaggio e discrezione si parla di manipolazione, drenaggio, di ampolla, di valvole e condotti. E' tutto molto impersonale e dà l'idea di grossa professionalità ed esperienza. Poi, se guardi bene, incappi anche in CHI realmente lo pratica, senza descrizioni auliche, anzi proprio detto in soldoni. E che soldoni: sedicenti massaggiatrici che tra i loro servizi offrono anche il massaggio prostatico e, per 100 euro, in mezz'ora avrete soddisfatto le vostre fantasie più spinte. Per 200 servizio completo. Ragazzi, per 100 euro avrete chi vi manipola nelle retrovie senza se e senza ma. Ritengo sia una tariffa più che adeguata per cotale impegno. E molti testi di riferimento assicurano che non dovete sentirvi lesi nella vostra virilità, ma anzi è proprio la zona erogena maschile per eccellenza. E poi, e questa è secondo me la vera scoperta, c'è chi dice che basta la contrazione del muscolo pubococcigeo per ottenere lo stesso effetto. Senza bisogno di ulteriori interventi. Io che sono sempre stata una sostenitrice dell'importanza vitale del muscolo pubococcigeo nella sessualità umana, ne trovo qui insindacabile conferma. E, come diceva Guccini nella sua Avvelenata, a culo tutto il resto!

lunedì, giugno 07, 2010

Vecchio outsider

C'è una cosa che emerge dal secondo episodio cinematografico di Sex and the City:
vecchia/vecchio è bello.
Tralascerò qualsiasi altro commento sul film per concentrarmi su questa incredibile scoperta.
La vita, nonostante quanto tu possa essere stato trendy e glamour prima, comincia dopo i 40 anni.
Prendere ormoni per la menopausa sarà, dopo questo film, il must di ogni cinquantenne che cerchi anche solo vagamente un essere sessuato da trombare. Senza ormoni si tromberà solo col divano di casa.
Per il resto, se durante la visione avete avuto la nausea di borsette, scarpette, vestiti, orologi tutti firmatissimi, sappiate che polvere siamo e polvere diventeremo.
E in certi momenti della giornata è una gran consolazione.
Nonché assoluta certezza dopo la fine del film.

sabato, maggio 01, 2010

Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi....


Era d'uopo andare a vedere le circonvoluziooni amorose di quel bel pezzo del Favino.
Però, ecco, al di là dei patinati ambienti soldiniani, ché lui in questo è un maestro, per cui niente da dire, ho dei seri dubbi sulla credibilità della storia in sé.
Che messaggio vuole dare questo film? Parlare di tradimento? Parlare di sentimenti? Parlare di difficoltà economiche? Ne avevo sentite di tutti i colori prima di andare e sinceramente io non ho trovato nulla di ciò che era stato pomposamente annunciato: esplorazione dei sentimenti, dicevano molte recensioni.
Io ho visto molta esplorazione, anche fugace, di corpi, molti intensi primi piani, ma non ho"sentito" niente.
Quello che mi scoccia di più, in una serie di luoghi comuni inquietanti, è che per una volta il compagno orsacchiotto non è veramente un soggetto. E' un uomo che non ha la fortuna di essere attraente, ma che ha tantissime qualità come essere umano e soprattutto per far funzionare un rapporto. E ovviamente uno così va tradito.
Ma tradiamo uno che ci ignora, che non ci dà nemmeno un bacio la mattina, non uno che ci lascia la colazione pronta quando esce! Cazzo. E, soprattutto, una carina e friccicarella come la protagonista aveva tutte le possibilità di trovarsi un compagno della vita figo come Favino. Invece di vivere con un orsacchiotto peloso e tenerone, nonché bruttarello, per poi tradirlo col figo sposato e padre squattrinato.
Tutti abbiamo bisogno di evadere dalla nostra grigia routine. Tutti.
Ma molto spesso dimentichiamo che basta poco per ravvivarla.
Che, in una coppia, la guardia non deve essere abbassata mai.

giovedì, aprile 29, 2010

L'età di tutti i mali

Allora oggi stavo al telefono con la mia amica V. quella tutta perfetta che sembra sempre appena uscita dall'estetista sempre fresca di trucco e parrucco che a fine marzo ha già tirato fuori il sandalo e messo lo smalto alle unghie dei piedi che però ogni tanto ti gela con frasi storiche degne di nota e di riflessioni che tu dici perché diavolo non sono venute in mente a me - sintomo che non è perché una è bella e tonica le manca il cervello, oppure che una stravaccata e trasandata ce ne ha molto! - e dunque mentre dissertavamo dei nostri rispettivi mali, io infarcita di dolori intercostali mal di gola mal di testa, lei appena uscita dal dottore, con quell'arietta da santarellina mi fa: "senti ma che cosa significa che noi parliamo ormai solo dei nostri mali?" come a dire che ormai abbiamo un'età e non siamo in grado di proferire altro verbo, ma io mica mi sono fatta cogliere in castagna ed ho risposto con la saggezza dell'età: e di che cosa vuoi che parliamo tesoro? io c'ho un uomo fisso tu più o meno pure, vogliamo parlare delle stravolgenti posizioni amorose adottate a quarant'anni? mi sa che ci restano pochi argomenti e tra questi i malanni dell'età mi pare uno buono, ci consente di patire in compagnia!
Dai V. non arrendiamoci. Io sabato scorso ero a conversare amabilmente con una mia amica in preda alle pene per il maschio deresponsabilizzato.
Non è meglio parlare di malanni dell'età?

mercoledì, aprile 07, 2010

Chiesa 2.0

Io sono atea. Vent'anni fa, dopo un'educazione super cattolica, parecchio osservante, anche convinta, ho avuto la folgorazione sulla via di Damasco. All'incontrario. Sarà stata l'antropologia all'università, sarà stato il sesso, sarà semplicemente che ho fatto due più due e non faceva quattro. Ho scelto di trascorrere il resto della mia vita fuori dalla chiesa cattolica e da ogni chiesa in genere, ma anche da ogni credo religioso.
Però io la chiesa cattolica e la sua dottrina le conosco molto bene. Per cui penso di essere ben piazzata per dire due cosette in proposito.
Due o tre principi a me continuano a piacere, tipo se giudichi un altro, guarda che te sei sicuramente peggio; oppure tu ami me se mi amo anch'io.
Quello che non sopporto assolutamente e che proprio in questi giorni si sta rivelando un boomerang - in quest'era di media 2.0 - è la capacità/volontà/ostinazione della chiesa cattolica di ergersi a giudice dei costumi e delle abitudini sessuali/sociali/culturali del mondo intero.
Senza guardare/vedere/ammettere l'impossibilità di mantenere coeso un enorme numero di persone intorno a principi così facilmente disattendibili.
Il sesso ce l'abbiamo per utilizzarlo. Reprimere questa necessità ha creato, crea e continuerà a creare solo abominio. Quell'abominio tanto vituperato dalla stessa chiesa cattolica.
Che ora sta uscendo da tutte le parti.
Straripando da quegli angusti percorsi, contorti, celati, oscuri in cui era stato rilegato.
E qui, nel mondo 2.0, nulla straripa senza effetti devastanti.

giovedì, settembre 24, 2009

Le rughe del tempo solcheranno anche la vostra fronte, e allora saranno cavoli

Venticinque minuti di culi, tette e labbra riassumono egregiamente la condizione della donna postmoderna così come è attualmente concepita, veicolata e mostrata dai media.
Ci vogliono far credere che le donne hanno paura di invecchiare, hanno paura che il tempo passi, hanno paura di non essere all'altezza. E allora giù col silicone per mostrare che turgida e soda è meglio di quella ruga che mi spunta agli angoli della bocca, il cui solco si ingrandisce giorno dopo giorno.
E non se ne abbiano a male le donne potenti, loro che pensano di potersi lasciare andare alle ingiurie del tempo. E' solo un gioco, chiediamo scusa se fate schifo da vecchie e abbiamo deciso di farvelo notare. Lo sappiamo, non è politically correct, ma in fondo bastano due scuse e tutto torna come prima. Fino alla prossima ruga.