Ma chi l'ha detto che la coerenza è un valore in assoluto se come ci voltiamo vediamo gente che si riempie la bocca di assoluti per poi scantonare quando qualcuno viene a farle i conti in tasca a questa gente che ha bisogno di dèi da adorare di cose da possedere di peccati da farsi perdonare e non è in grado di commuoversi davanti ad un cranio sfracassato davanti alla violenza gratuitamente subita davanti ad una donna ammazzata per "amore" davanti ad una madre che piange un figlio offesa e vilipesa da chi indossa un abito che dovrebbe proteggere invece di insultare ma che razza di mondo è diventato questo in cui prima di discutere si insulta prima di confrontarsi si sputano sentenze prima di sapere si giudica un mondo in cui non esiste più la mediazione il confronto il dialogo un mondo in cui nessuno è più d'accordo anzi "in accordo" con nessuno laddove "accordo" viene dal latino cor-cordis che significa cuore quindi nessuno è più "nel cuore" di nessun altro siamo tutti contro in nome di assoluti che spesso non abbiamo nemmeno formulato da noi stessi ma mutuati da altri scientemente o addirittura ci sono stati appioppati surrettiziamente attraverso furbissimi quanto efficaci influencer e con una sicumera senza pari molti pensano che il confronto passi attraverso l'insulto il dispregio lo svilimento del parere di chiunque non la pensi come loro è evidente che ci sono punti di vista inconciliabili ma l'intolleranza per il gusto di non tollerare è diventata una pratica fine a se stessa che porta dietro un'enorme distruzione di tessuto umano e sociale di relazioni di discorsi io non credo che ci meritiamo questa fine o perlomeno io non credo di meritarla perché credo ancora nel potere e nel valore delle parole taumaturgico e catartico ma anche ristoratore e consolatorio come pure costruttivo e virulento ci credo ancora anzi è tra le poche cose in cui credo insieme a quelli - come me - che non pensano che qualcosa che trascende la vita debba darle per forza un senso il senso è qui e ora bello orrendo sottile terrificante ma lo posso toccare ed eventualmente cambiare se ha un senso farlo.
sabato, marzo 30, 2013
domenica, marzo 17, 2013
Senza rete
Qualcuno mi ha detto che sono come donna Letizia perché ravanando ravanando faccio uscire cose e però anche se non credo sia così penso che un fondo di verità ci sia perché qualcuno mi ha confidato i suoi segreti fidandosi di me non sapendo che c'ho veramente un fondo di donna Letizia nel fondo di me e quindi li andrò spiattellando al mondo così come mi riesce - lo ammetto - proprio bene e questo qualcuno che sta molto più nella merda di me che pure nella merda ci navigo a stretto giro da parecchio mi ha aperto il suo cuore parlandomi di errori di scelte sbagliate di porte erroneamente chiuse e certo che non è facile sbandolare una simile matassa se poi quando ti ritrovi da solo lotti per impedire a lacrimoni giganteschi di fuoriuscire dalle tue navigate pupille perché la stanchezza è traditrice tira colpi bassi quando meno te lo aspetti e ti fa pensare che i problemi siano irrisolvibili anche a ravanare profondamente nel fondo di te stesso la stanchezza - dicevo - è paradossalmente foriera di verità sotto di essa scopri cose che pensavi fossero - appunto - nascoste per non dire addirittura cancellate la stanchezza ci parla di noi ci dice cose che non avremmo mai o più voluto sentirci dire ci dice che le porte sbattute se sono sbattute troppo forte a volte il meccanismo funziona male e si riaprono lasciando uno spiraglio che basta un po' di correntella a spalancare di nuovo e che è più ricco e facile a volte scegliere il viaggio più pericoloso perché è quello che ci fa sentire veramente salvi dalla pericolosità del raschiare il barile io questa missione di donna Letizia in fondo l'ho sempre sentita mia e a questo qualcuno che mi ha aperto il suo cuore così come si può fare solo a chi ci ispira profonda fiducia - forse purtroppo malriposta nel mio caso ma vi assicuro che sento fortemente la responsabilità della dispensazione dei miei consigli - a questo qualcuno che si è trovato spalancata una porta che aveva chiuso con forza e veemenza mi sento di dire guarda cosa c'è dietro guarda cosa hai lasciato dietro quella porta e valuta se non sia stato l'impeto del momento oppure veramente la scelta giusta questo si può fare mantenendo il distacco che invece si perde varcando di nuovo la soglia ma se varchi la soglia poi sceglierai il viaggio più pericoloso quello che - e la mia esperienza di donna Letizia me lo dice - hai evitato sbattendo la porta.
Perché scegliere veramente è il viaggio più pericoloso*.
*liberamente ispirato dai Marta sui Tubi, Senza rete.
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