Noi che siamo gli ultimi nati degli anni sessanta
noi che abbiamo ancora foto in bianco e nero, per non parlare dei ricordi
noi che i quattro telecomandi della televisione in questo momento ci ricordano l'interruttore unico del primo schermo che entrò in casa e ci creano un senso di incazzatura senza fine
noi che abbiamo fatto figli tardi perché prima ce la siamo spassata
noi che quando ce la spassavamo i figli non ci sono mai passati nemmeno per l'anticamera del cervello
noi che ci sentiamo vecchi quando parliamo con qualcuno di trent'anni, imbiancati con qualcuno di venti e chiaramente matusa con qualcuno di quindici
noi che chiudiamo la luce quando usciamo da una stanza perché i nostri genitori hanno fatto la guerra
noi che sappiamo a memoria le canzoni di Guccini ed ognuna è una fitta al cuore
noi che ci emozioniamo davanti al Gattopardo
noi che ancora piangiamo per amore, per dolore, per felicità
noi che la moralità è ancora una parola di senso compiuto
noi che sappiamo che la meringa non si fa col tuorlo, ma non per questo è meno buona
noi che domani, tra meno di due ore, avremo quarant'anni
noi siamo ancora e sempre qui a cantare braccobaldosciò.
lunedì, novembre 30, 2009
martedì, novembre 17, 2009
Prendi una donna, trattala male, lascia che ti aspetti per ore....
Sono sotto choc. Certo, direte voi, a quarant'anni si comincia a vedere tutto nero. Ma in realtà io sono sotto choc perché, durante la raccolta delle olive, il ventitreenne ormonale palestrato si è lasciato andare a confidenze oltremodo inquietanti per la vita ormai monastica che conduco da alcuni anni. Lui sostiene che moltissime ragazze universitarie per arrotondare - diciamo così - il loro bilancio, concedono i loro corpi a pagamento agli ormonali studenti riccastri, che vedono nel sesso a pagamento (con studentesse prostitute o trans, a loro piacimento, e con il complemento di droga e alcol) la soluzione (finale) ai problemi della coppia. Grossomodo le cose stanno così: sai quanti soldi ti costerà una donna solo se la paghi per avere rapporti con lei. Altrimenti son legnate. Come se non bastasse, mi ha chiesto se avevo qualche amica quarantenne che volesse pagare per avere rapporti sessuali con lui. Questa è la filosofia degli anni duemila, signori e signore! Mica come noi che ci innamoravamo di uno sguardo che magari non era nemmeno diretto a noi. Noi che siamo cresciute con l'idea del principe azzurro che ci avrebbe preso tra le sue braccia, noi che in cinque giorni abbiamo deciso di rivoluzionare la nostra vita per amore, noi che ricordiamo tutti i dettagli delle nostre storie importanti, che li serbiamo nel nostro cuore e che non ci sogneremmo mai di andare a spifferarli ad un semisconosciuto mentre incidentalmente ci troviamo sotto lo stesso ulivo, noi che ci hanno insegnato a rispettare il nostro corpo, noi che ci siamo sballate finché è stato il tempo e poi abbiamo messo la testa a posto, noi che sappiamo darci un limite, noi che conosciamo il valore dei soldi e sappiamo che non è facile averne e se è facile c'è il trucco, noi che siamo donne con le palle dove glieli mettiamo i soldi a quelli così?
giovedì, novembre 12, 2009
Cosa non si fa per la cultura
Vedi, voglio dire, che a quarant'anni si può essere molto più riflessivi che a ventitre e che ieri mentre facevo le olive nei campi di mio cognato, il suo nipotino ventitreenne pischello fighetto con la fissa degli addominali in balia dei suoi ormoni è praticamente precipitato dalla cintola in giù dentro ad una buca di rovi urlando ahia il culo le spine nel culo! e lo vedi che la quarantenne alle prime armi con le olive non ci è caduta dentro al rovo e sono fiera di me che con la schiena dolorante al mattino mi son detta io ci vado lo stesso a fare le olive, peggio di così non potrei stare e la sera indubbiamente con la schiena stavo meglio ma mi faceva male tutto il resto e mi sono anche stirata tre lavatrici di vestiti piccoli così, operazione del tutto inutile visto il tempo che questi vestiti vengono indossati dalle mie figlie - il tempo di una sbrodolata per capirci - cioè ha senso stirare le camicie i pantaloni i golf le lenzuola, che tutto sommato hanno una durata ragionevole sul corpo umano o sul nostro talamo, ma i vestiti delle bambine è un suicidio nonché una follia dopo una giornata di olive e non contenta oggi pomeriggio mi sono ficcata in un ginepraio ancor più irto di pericoli perché mi sono messa in casa sei ragazzini urlanti più due madri più mio marito che ormai staziona incollato al suo pc inossidabile presenza e me li sono messi in casa per cominciare a preparare le palle dell'albero di natale da vendere al mercatino di natale organizzato dalla classe della mia figliuola più grande palle che dovrebbero essere dei lavoretti fatti dai nostri figli la cui base è fatta da un palloncino gonfiato e chiuso e ricoperto d'infinite pennellate di collllla vinilica, sì proprio quella, su foglietti di carta velina, il tutto dovrebbe seccare e indurire e consentire ai nostri figli di attaccarci sopra infiniti brillantini, la pace della massaia felice insomma e dovranno pure ritornare perché l'indurimento non è istantaneo ma può durare dei giorni, e non contenta ho offerto loro oltre ad una succulenta merenda anche una lauta cena serale...ecco allora dopo due giorni così penso di essermi proprio guadagnata la pagnotta anche se più che la pagnotta mi piacerebbe guadagnarmi una serata in pace al cinema. Da sola.
sabato, novembre 07, 2009
Time goes by
Tra meno di un mese avrò quarant'anni.
E ho detto tutto.
Poi la mia compagna di liceo mi ha detto che ne dimostro almeno cinque di meno.
La mia schiena mi dice che ne dimostro almeno cinque di più.
Il mio cervello che ormai sono vecchia decrepita.
E il mio specchio sragiona quando mi vede.
E ho detto tutto.
Poi la mia compagna di liceo mi ha detto che ne dimostro almeno cinque di meno.
La mia schiena mi dice che ne dimostro almeno cinque di più.
Il mio cervello che ormai sono vecchia decrepita.
E il mio specchio sragiona quando mi vede.
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