giovedì, aprile 26, 2007

Mai abbassare la guardia

Non bisogna mai abbassare la guardia.
Mai dare nulla di scontato.
Dare ai nostri figli sempre il massimo dell'attenzione.
E domani vado a partorirne un'altra.
E veramente vorrei che nascesse nel migliore dei mondi possibili.

Oggi un mio amico mi ha detto che non crede nell'astrologia. Ma nel destino scritto nei mesi sì.
Non ho ben capito cosa volesse dire.
Ma d'istinto è carina come cosa.
Insomma, aprile è il mese della primavera. Il mese del rigoglìo della natura.
Quello in cui le api nidificano negli antri delle mie finestre.
Che compaiono gli insetti campagnoli.
Che ti rendi conto che non hai ancora messo a posto le zanzariere.
Che il termosifone continua a perdere anche se è ormai spento.
Che l'erba del giardino cresce precipitevolissimevolmente.
Che tutto sembra vivere di vita propria.

E una vita sta proprio per nascere. Nuova.
Quella nuova vita per cui non dovremo mai abbassare la guardia.
Anche se sai che non sono poi così romantica, promettimi che lo faremo insieme, amore mio!

martedì, aprile 24, 2007

E siamo tutti qui a cercare di cantare braccobaldosciò!

Bene, signore e signori.
Come previsto bisognerà passare al piano B.

Ieri sera entro in cucina.
Lei si era appena prodigata nello sciacquare finocchi e nell'offrirli a me e alla sua nipotina estasiata.
Entro in cucina appunto.
Guardo casualmente ai piedi del lavandino e un groppo mi prende la gola. La cucina è letteralmente inondata d'acqua. Lei ha talmente con foga agito sul risciacquo finocchi, che l'acqua è finita dovunque. Mezzo centimetro almeno.
Allora cerco di stare calma.
Esco dalla cucina e glielo comunico.
Cioè io non so se vi rendete conto di come una come me ha potuto mantenere la calma in questo modo esemplare.
"Mamma, la cucina è piena d'acqua!"
"Fammi vedere" - dice camminando sulle acque.
Io ho voglia di piangere.
Mi precipito a prendere il mocho.
Lei me lo strappa di mano e dice ci penso io.
Passa lo straccio mentre io trattengo le lacrime e guardo da un'altra parte. Sarà ancora l'effetto degli ormoni, che vi devo dire.

Stamattina.
Si offre di pulire il bagno.
La istruisco a dovere su quali pezze e detersivi usare.
"Ah, ma come fai ad usare questa. Io non la sopporto."
"Eh, ma i tuoi guanti sono uno diverso dall'altro".
Com'è, come non è, pulisce il bagno.
"Ti lavo per terra?" - dice praticamente al mocho che avevo sapientemente appostato fuori della porta.
"Uh, te ne sarei grata" - faccio io tremebonda.
E comincia il vortice "La rapida".
Passa lo straccio in tutta casa. Però lei va dietro lo straccio.
Non ridete, vi prego.
Cioè mi spiego. Lei passa lo straccio e cammina subito sopra.
Io sono confinata davanti al PC. In questo stesso momento sto pensando se piangere o ridere.
Apprezzo lo sforzo.
Guardo controluce e le impronte sono dovunque.
Ma partorirò presto.
E qui lo giuro!

lunedì, aprile 23, 2007

E' tutto vero!

Queste sono alcune chicche dispensate dalla mia genitrice nel corso di un peraltro velocissmo pranzo:

"Certo però che questa verza è proprio tagliata male!" - riferendosi al mio impegno culinario di stamane, frutto di lunghissima preparazione tra lavaggio, condimento e riposo della summenzionata verdura. Quando dovrei stare a riposo assoluto.

"Buono questo arrostino" - portato e cucinato da lei. "Sono dovuta scendere dall'autobus e andarlo a comprare appena fatto dal macellaio".

Rigorosamente in quest'ordine:
Io: "Mamma non c'è acqua".
Mamma: "Mi posso lavare le mani?".

Io: "E' tornata l'acqua, vado a farmi la doccia!".
Mamma: "Non farti la doccia mentre sei a casa da sola. Può essere pericoloso."

Mamma: "Con quella pancia grossa che hai, la bambina non può essere piccola!"
Mamma, prima di procedere ad ulteriore sferruzzamento di pargoleschi completini di varie e amene taglie, di vari e ameni filati: "Aspetto di vederla questa bambina. Così mi farò un'idea più precisa".

Mamma, dopo che le ho messo "Incantesimo" in 16/9 che si vedeva che era una favola a tutto schermo gigante: "Non lo puoi rimettere come prima. E' troooppo grosso!".

Ecco, questa è tutta lei.
E questo è solo l'inizio della settimana!

Arresti domiciliari

Tutto qui.
A riposo fino a venerdì.
Poi vai in clinica. E ti faranno il tuo bel cesareo.

Meno male che c'è mio marito santo subito.

Oggi pomeriggio planerà anche la mamma tornado.
E si ricomincerà con i soliti meccanismi madre-figlia. Che rimangono anche quando diventi genitore.

Evviva il caffè a letto!
Meglio della colazione.
Meglio di un buon libro.
Meglio del grattino alla schiena che nessun uomo sa fare come si deve.

La mamma è sempre la mamma.

mercoledì, aprile 18, 2007

Sull'utilizzo delle tasse

Io lo sapevo che finiva così.
Lo sapevo che noi donne laureate casalinghe che paghiamo l'ICI in un paesino del cazzo in provincia di Roma, che ci accingiamo ad aumentare il tasso italiano di natalità, a costo di enormi sacrifici, che contiamo gli euri per arrivare alla fine del mese e che siamo nel circolo vizioso del no baby sitter no lavoro, lo sapevo che non avevamo diritto alla scuola materna a tempo pieno per la nostra figlia primogenita.

Io lo sapevo che non serve a niente pagare le tasse.
Fa bene Previti a dichiararlo pubblicamente. Lui che ce li ha di sicuro i soldi per una baby sitter.
Se io smettessi di pagare l'ICI e l'immondizia, forse potrei mandare mia figlia allo Chateaubriand, nel cuore di Villa Borghese, ad imparare degnamente almeno la lingua francese ed emigrare al più presto in quel paese che a me ha insegnato tanto.
Se io continuo a pagare, invece, a cosa ho diritto?
Ho diritto a che qualcuno passi a prendere la mia spazzatura differenziata. E basta.
Quali sono i servizi che mi offre il mio comune?
Nulla. Zero carbonella. Non pulisce manco la mia strada, che pare sia una strada privata.
Almeno l'asilo a tempo pieno per mia figlia pensavo di meritarlo.
Ma pare che la scuola sia dell'obblico solo a partire dalle elementari.
E uno PRIMA che fa?
Smette per SEI anni di lavorare?
E se sì, ovviamente sono io che devo smettere di lavorare per sei anni.
E dopo, che cosa mi ritrovo?
Una figlia di 6 anni a scuola e una di tre ancora a casa, fino a che anch'ella compia 6 anni.
In tutto fa 9 anni.
Allora io smetterò di lavorare per 9 anni.
Diciamo che me ne restano 6.
Tra sei anni ne avrò 43.
Nessuno mi vorrà più.
Non sarò concorrenziale sul mercato.
Non sarò più aggiornata.
Il mio curriculum lo potrò buttare al cesso.
E tirare lo sciacquone.

martedì, aprile 17, 2007

Ho paura

Signore e signori, lo ammetto qui pubblicamente e senza tema di smentita.

Ho paura.

E di che, cielo! - direte voi.

Di che mai può aver paura questa ragazzona bella paffuta e rotonda, nel pieno della sua giòvinezza, con centinaia di centimetri a disposizione, ché alla dietologa non le basta più il metro da sarta per circondurla tutta?
Di che mai può aver paura questa casalinga modello, che non perde di polvere granello, che sta dietro al suo fornello per non scuocere il girello?
Di che mai può aver paura questa mamma tutta cure, bacetti e premure, la cena è pronta, mangia orsù un po' di prosciutto, preferisci le fragole o la pera?

Ho paura del doppio.
Ho paura di non riuscire a comportarmi correttamente con la mia seconda figlia.
Ma anche con la prima.
Ho paura di lasciarne una mentre l'altra piange.
Ho paura di scegliere e di non saper rinunciare.
Ho paura dell'anestesia.
Del testamento che non ho fatto.
Della firma che dovrò mettere in calce al foglio che esonera tutti dalle responsabilità.
Io non sono come un medico. A me nessuno mi esonererà più dalle mie responsabilità.

Ho paura delle ingiustizie.
Dei disequilibri.
Delle indecisioni.
Degli inevitabili errori.
Ho paura dei disaccordi con mio marito.
Di fronte ai figli un genitore non deve chiedere mai.

Ma noi siamo donne. E uomini.
E fatti di carne. E ossa. E cuore. E budella.
E io lo so che cadrò. Con la paura di non rialzarmi.
Cerca di non avere dubbi tu, che mi leggi!
Dimmi come si fa ad essere sempre all'altezza.
Dimmi come si fa a non dover chiedere mai niente a nessuno.
A non spezzare il mito che questi bimbi hanno di noi.
A non far loro del male.
Come si fa?

lunedì, aprile 16, 2007

Notti magiche e ripensamenti

Stanotte e anche sabato notte volevo morire.
Ma per sul serio.
Mi sono detta, se muoio adesso, non farò un soldo di danno e non soffrirò più.
E la mia soglia del dolore è alta. Credo. O almeno così ho sempre pensato.

La pizza col lievito fatta in casa non la mangerò mai più. Da domani solo in pizzeria, e solo rigorosamente bassissima e croccante, come la fanno qui a Roma.
Giuro, inoltre, che masticherò ogni boccone almeno settanta volte, come faceva mia zia, magra come un chiodo.
Giuro che non mi strafogherò mai più di cornetti salati con formaggio e prosciutto alle feste dei bimbi. E di salatini e tramezzini e mignon e torte.
Giuro che proverò a non andarci nemmeno più, alle feste dei bimbi.
Ci manderò quel sant'uomo di mio marito, che non ha mai problemi digestivi, che riesce sempre a fermarsi al momento giusto e una fetta di dolce di 45° non gli scalfisce minimamente lo stomaco.
E quando torna a casa, dopo cotal magnata, ha anche il coraggio di ingerire una fetta di torta salata, anche vagamente rancida perché ricordo culinario pasquale.
E (tra parentesi) pesa sempre uguale.

giovedì, aprile 12, 2007

Dopo di me, non rimarrà più nulla da mangiare

Mi sono un po' rotta di parlare sempre di pupi e menate gravidazionali.
Allora parliamo di cose serie.
L'avvocato scassamaroni c'ha il portafoglio d'oro.
A lei si rompe la moto e se la ricompra illico presto.
A me mi si muore la y10 e continuo ad usarla senza la terza almeno per andare a comprare il pane.
L'avvocato scassamaroni oggi ha fatto pasta e lenticchie.
Le succosissime lenticchie di Castelluccio. Quelle che costano un'oncia a bulbo.
Quelle che eh, signora mia, sono sempre una garanzia. E l'avvocato scassamaroni è in sé una garanzia.
E io me le so' strangugiate quasi come l'ovone.
Ecchédiamine, ieri pomeriggio mi sono ingollata un ottimo gelato pistacchio e banana. Tralasciamo spicciole analisi psicological-sessuali. Tenetevele per voi.
Oh, e se poi non bastasse, dopo che stamane una simpatica dottoressa mi ha staffilato la vena dell'interno gomito destro con la sua manina elefantiaca, mi sono introitata un cornetto e un cappuccino in un nanosecondo, seguiti da un etticello di bianca pizza di fornaio appena sfornata.
Un giorno tornerò come n(uova).
Un giorno i miei ormoni daranno il comando giusto al cervello attualmente scollegato.
E tutto sarà diverso.

martedì, aprile 10, 2007

Quel filo lungo lungo

Senti, dico, ma tu l'hai mai sentita quella del feto lungo 45 cm e che pesa un chilo e 600 gr?
Non sembra un mostro?
Un filo lungo lungo?
No, dico, ma ti rendi conto che pare che in pancia io abbia cotal mostriciattolo?
Cioè, ma tu, ecografista, non ti rendi conto, quando sortisci il tuo regolo, che le tue misurazioni sono acquoooose almeno quanto le tue parole??
Mi trattengo perché mi sono già sfogata.
Mi trattengo perché per ora sembra tutto sotto controllo.
Mi trattengo perché ecografista maggiormente esperta ha fatto valutazione ben più credibile.
O diciamo comunque che a me sembra più credibile qualcosa di 45 cm per 2kg450.
Per non saper né leggere né scrivere mi sono mangiata integralmente un ovone kinder da svariate centinaia di grammi. Seamus racconta tutto in maniera più credibile della mia.
Anche se l'ovo permane solo nel mio stomaco (e nelle mie cosce), quest'avventura l'abbiamo vissuta insieme.....

martedì, aprile 03, 2007

La comprensione dello stato gassoso

Tanti cavoli.
Spuntano come funghi all'improvviso.
Un po' come quei porcini di sabato che mi si sono rinfacciati per tutta la notte. Ho sperimentato la comprensione dello stato gassoso.
Eppurtuttavia confermo la mia prestigiosa teoria del raviolo, col suo corollario:

Il piatto di ravioli ordinato al ristorante ne conterrà irrimediabilmente non più di cinque
Corollario: mai ordinare lo stesso piatto di un altro commensale. Esso arriverà sul desco dimezzato (il che, come potrete immaginare, per la proprietà transitiva, vale anche per i ravioli).

Certo c'è gente che al ristorante prende sempre la cosa giusta.
A mia figlia avanza sempre qualcosa nel piatto, qualcosa che assomiglia all'intero contenuto del piatto.
Popale, ad esempio, mangia anche il piatto, Lemoni lo divide, Labelladdormentata mangia solo roba di verdurine, Seamus mangia solo ravioli e dolci.
Io mangio tutto. Anche quello che non è nel mio piatto.
Quando ero molto giòvane, detestavo che mi si infilasse la forchetta nel piatto e non lo facevo nemmeno io. Hai presente quella storia degli assaggini, dài prendiamo tutti cose diverse che così ci assaggiamo a vicenda (inconfessato modo di sperimentare il sesso di gruppo)? Ora la mia forchetta infilzerebbe il piatto di chiunque. E ho finalmente capito che era solo un modo di sperimentare i gusti di chiunque.
Ma, tornando ai cavoli, mio marito li odia e io ne ho uno di riserva in frigo. Da cucinare quando lui non c'è.
Ma ora c'è spesso. Qualcuno ha scoperto che potrebbe avere tutta una serie di malattie e che per questo bisognerà spendere pacchi e pacchi di tempo e danaro. Fino a scoprire che un hombre de quaranta agnos sarebbe il caso che si controllasse ogni tanto anche se pensa di essere bello come eric clapton o come il sosia di adrian belew che in ufficio rimorchia basta che passi la chiavetta del caffè alle colleghe sbavanti ma potrebbe avere il terrore del camice bianco oppure semplicemente la paura di diventare bis-papà ma non devi avere paura amore pensa a me che c'ho una panza tanta che quasi rotolo anche se la simpatica belladdormentata dice che sono magra....

Peraltro, detesto le sdolcinatezze. Sono una persona concreta. Anche troppo.

Anche se la maternità ha probabilmente un po' smussato le asperità del mio carattere.
Per cui non dirò null'altro. Se non che vorrei che nel mio piatto ce ne fossero almeno dieci di ravioli.

P.S. per gente che non capisce le iperboli letterarie (seamus): Lo stato gassoso di cui sopra è relativo allo sprigionamento del fungo porcino, che probabilmente mescolato con succhi gastrici e anche altro fa l'effetto di uno choc e perciò canto cosìììììì, oh oh oh oh oh oh oh il mio bacioooooooooooo èèèèèèè cooooomeeeeeeeeeeeee un roooooooock!