venerdì, maggio 20, 2011

L'essenza

Come fare a spiegare ad un bambino l'ineluttabilità della morte e al tempo stesso l'importanza del ricordo dei nostri morti per tenere vivo in noi ciò che ci hanno trasmesso?
Uno rimanda rimanda, ma poi l'occasione si presenta improvvisa e tutte le energie e le idee innovative di una madre incosciente devono convogliarsi in quella risposta. E poi non lo sai che si può presentare sotto forme anche anodine. Il mio caso è stato un profumo. Mia figlia usciva dalla doccia e l'ho asciugata con un asciugamano un po' consumato, con un disegno anni settanta di quelli che tutti abbiamo avuto nelle case dei nostri genitori. L'avevamo preso di recente dalla casa della nonna paterna che non c'è più da poco e che tutti facciamo fatica a credere che sia stato così all'improvviso. Ma la memoria di un bambino è di fatto labile nel suo essere a tratti elefantiaca. E mentre la asciugavo, mia figlia dice: "Ma qui c'è il profumo di nonna!". Da quell'asciugamano è nato lo spunto. Lo spunto per parlare del fatto che i ricordi delle persone che amiamo rimangono sopiti dentro di noi e possono uscire così all'improvviso anche solo con un odore, con un sapore che ci riporta alla mente, agli occhi, al cuore un fiume di emozioni. Non è facile spiegare. Ma credo non sia facile nemmeno capire. Ieri ho cercato di avvicinare mia figlia all'essenza della vita, che la morte costeggia e che della morte si serve per continuare a vivere. Non so se ci sono riuscita da quel profumo. Ma alla vita, in quel momento, io mi sono sentita più vicina.

martedì, maggio 17, 2011

Passa di qua la solidarietà elettorale.

A Roma non abbiamo votato.
Ma siamo lo stesso vincitori!
Giusto una questione: quanto ci si metterà a spazzare via anche Piercasinando?
No perché la quantità di espressioni prive di senso e luoghi comuni che ha infilato stasera a Ballarò uno dietro l'altro superano ogni immaginazione!

venerdì, maggio 13, 2011

Sul trarre rapide conclusioni

Blogger m'ha cancellato il mio ultimo post, con tutti i commenti. E poi è ritornato il post senza commenti. Parlavo della scuola. Male. Quella stessa scuola che oggi pomeriggio mi ha fatto divertire con le mamme a cucire stoffe puzzolenti per la recita dei nostri figli. Quella stessa scuola che mi ha fatto incontrare di nuovo la maestra illuminata che sapeva che le recite a natale si possono fare anche solo facendo suonare la zampogna allo zampognaro di fiducia, che attira bambini come un mago. La maestra illuminata ha detto che mia figlia è un'attrice nata. La frase che deve recitare è la seguente: "Cola, Cola, ccche tttu pppossa dddiventare un pppesce!" E lei la dice proprio così, con tutte le occlusive e le dentali al posto giusto, urlando come una disperata. Mamma io devo urlare, mi fa. E non sarò certo io ad arginarla! Mia figlia ha la battuta clou, quella da cui deriva tutto il movimento della storia. Mica sono cose da tutti i giorni! E non è nemmeno spropositatamente alta tipo me che stagliavo su tutti e a scuola mi davano sempre e solo parti da maschio. Lei ha la possibilità di essere la Giulietta che io non ho potuto. Non riesco a trattenermi dallo sperare. Ce la puoi fare piccola. La tua mamma ti starà vicino.

Oddio. Ho veramente scritto queste parole. Sdolcinata madre comune e senza progetti originali che non sono altro. E questo per dimostrare che anche noi mostri senza cuore abbiamo un muscolo nel petto. Gelatinoso magari, ma comunqe vivo!

mercoledì, maggio 11, 2011

Vietato vietare

Fuori dalla grazia di dio, sono. Questa storia mi logora. Alla materna di mia figlia è vietato portare i figli durante le riunioni dei genitori. Allora io vorrei sapere dove le piazzo le mie figlie. Non è che per andare ad una riunione io posso pagare due ore di baby sitter, cioè voglio dire eventualmente le pago quando ho un'urgenza, ma non per una riunione dove già so che non si dirà niente di rilevante. Io vorrei solo vedere i lavoretti di mia figlia, capire se fa dei miglioramenti, se a scuola è diversa da come mi sembra a casa. Invece alla riunione non mi hanno fatto entrare. Perché mi portavo appresso le mie figlie. Ed i bambini non possono stare nella scuola fuori orario. Manco fossimo al catasto, dove obiettivamente non ci sono infrastrutture per infanti e gli impiegati sarebbero più giustificati eventualmente ad avere i paraocchi. No, siamo in una scuola materna, dove è pieno di giochi, di fogli e pennarelli, di cessetti piccoli piccoli come quelli dei settenani, di bicchieri piccoli piccoli, di posate piccole piccole, di seggiole piccole piccole. Il mondo va al rovescio. Noi adulti, durante le riunioni dobbiamo stare seduti su seggioline con banchetti minuscoli, e i nostri figli devono stare a casa, possibilmente con una baby sitter - perchè a lasciarli da soli tra l'altro si configurerebbe come 'abbandono di minore'-, perché noi possiamo sentire parlare di loro in quella scomodissima posizione (oltretutto, il mio metro e ottantatre con 7 centimetri di tacco fa sì che, seduta sulla seggiolina, le mie ginocchia entrino prepotentemente negli occhi). Ma io ho deciso. Domani faccio un esposto alla preside per l'assurda circolare che vieta di far entrare i bambini a scuola fuori dall'orario scolastico e conseguentemente vieta l'ingresso a madri (o padri) con figli al seguito. Siamo al paradosso che, durante queste riunioni, è meglio che siano presenti pochi genitori senza figli piuttosto che tutti i genitori, qualcuno eventualmente con figli. Un percorso ad ostacoli quando la soluzione è a portata di mano. Ma questa scuola pubblica (volevo scrivere "questa cazzo di scuola pubblica", ma mi sono trattenuta) è di tutti o no??? E allora perché a me, che pago regolarmente le tasse di questo ridente comune dell'agro romano - visto che la scuola è comunale -, perché a me non mi fanno entrare???