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venerdì, ottobre 02, 2015

Ho un vitello nel freezer

Manco da molto. Sono mancata anche a me stessa. Mi sono mancate un sacco di persone.

Ebbene, ho pensato, in questo lungo periodo. Ho pensato alle tracce che si lasciano in una vita. Forse ne racchiudono il senso. Ho iniziato un percorso di psicanalisi, cosa che la Meringa aveva sempre rifuggito, probabilmente a causa dei suoi studi, che le hanno insegnato a porsi sempre al di fuori, per analizzare e interpretare le dinamiche sociali. Tutta questa interpretazione ha fatto sì che la Meringa non sapesse più vedere dentro di sé. A volte le sembrava di intravedere qualcosa, ma di fatto non focalizzava su niente di preciso.

La psicanalista mi ha detto che ho un vitello nel freezer. E lo tengo lì, senza coraggio/voglia/forza di scongelarlo. Potrei eventualmente decidere di buttarlo nel secchio, visto da quanto tempo si trova lì.

E allora il vitello impersonificherebbe una cosa bellissima, gustosa, che ti dà l'acquolina; rappresenta il meglio del meglio che hai avuto nella vita. E sta lì nel freezer. Per poterne di nuovo approfittare appieno, o lo scongeli e lo mangi, o lo getti nella spazzatura e investi su qualcos'altro che ti possa dare la stessa gioia, gusto, acquolina.

Quindi sono alcuni mesi che ho questo vitello in testa e devo decidere cosa farci.

E' una bestia pesante. Forse proprio perché leggera di dolci ricordi e teneri rimpianti, grandi soddisfazioni ed esperienze importanti. Pesante di leggerezza, di investimenti emotivi, di realizzazione di obiettivi, di amici vissuti, di amori amati, di una personalità forte e decisa, di vita piena e soddisfacente.

E' una bestia densa. Perché lascia poco spazio all'incomprensione. C'è tanta roba giusta dentro, tanto vissuto percepito come fecondo, fertile. Un seminato particolarmente rigoglioso. Che rende lo spazio denso, pregno.

E' una bestia leggiadra, simboleggia l'affacciarsi alla vita, le speranze, i progetti, gli investimenti dell'animo.

E' insomma tante bestie insieme.

Ora sono allo stadio che comincio ad accettare di avere un vitello nel freezer, ché prima non lo sapevo nemmeno e ci vuole un po' di tempo a comprendere una metafora del genere. Sto costruendo un rapporto con lui, sto cercando di penetrare dentro il suo cervello, per capire esattamente cos'è che mi affascina in lui, che me lo fa tenere in una teca, congelato. Lo devo avvicinare meglio. Un vitello, lo sai come è fatto. Ma questo è congelato, non lo puoi azzannare e assaporarne la carne, pur avendone il ricordo.

Il cervello mi ribolle di robe strane.
Questo vitello mi ha aperto un mondo.


lunedì, settembre 23, 2013

Presto tornerà

Poi ci avrei un sacco di cose da dire
Volevo scrivere dei cinquantenni che si trombano le venticinquenni prive di grinze di esperienza e forse anche di fascino
Dei bambini che crescono e si allontanano pur avendo sempre più bisogno di qualcuno che vegli su di loro
Della musica che mi accompagna in questi momenti difficili, traslucida e a volte opaca, come il mio cuore oggi
Degli amici che soffrono e che ti rovesciano secchiate di acqua gelida addosso quando tu sei già fradicia come un pulcino
Delle vite che passano e se ne vanno lasciando dietro di esse fiori pesanti come macigni
Soprattutto di questo volevo scrivere
Ma ancora non mi vengono le parole
Ma le parole sono il mio pane
E presto tornerà la fame.

giovedì, maggio 27, 2010

Panze come militari nei ranghi

Allora ieri toccava mettersi in tiro per la prima festicciola del mese di maggio, prolusione a tutte quelle che verranno insieme al caldo torrido, ma io non ho ancora fatto il cambio di stagione - fino a due giorni fa diluviava - e rimanda che ti rimanda ancora non sono riuscita a concludere e poi ieri comincio a provarmi i pantaloni che l'anno scorso mi stavano come un figurino ma niente ce ne fosse stato uno che si chiudeva ho dovuto chiedere a mio marito che mi salisse sopra per farmi chiudere i pantaloni - che squallore ricorrere a questi mezzucci per rimediare un po' di sesso - ma insomma fatto sta che nessuno di questi pantaloni si chiudeva nonostante l'impegno e alla fine l'unico che entrava con agio era di color beige lucido (un pugno nell'occhio) ma almeno mi faceva sembrare quasi normale però ovviamente non è di per nulla l'abbigliamento giusto per una festa con bimbi in giardino che infatti ognuno che mi si avvicinava mi minacciava con dita invase da cioccolata, da erba, da zozzo in generale e sul pantalone beige tutto questo risalta assai, mica come sui pantaloni delle altre mamme previdenti (o magre) che tutte si erano messe in gins e si scofanavano bicchierini di semifreddo al caffè ripetendo ossessivamente a me: "perché non mangi?" epperché non mi entra manco un paio di pantaloni e devo dimagrire di almeno una taglia per la settimana prossima che ci sarà il secondo happening, accompagnare mia figlia al pulmino della gita scolastica mica mi posso presentare con gli stessi pantaloni beige lucido della festa quindi da qui alla settimana prossima devo perdere quattro chili l'equivalente come diceva la mia dietologa di una taglia (secondo me mentiva che su di me una taglia saranno un dieci chili abbondanti) ma tant'è mi tocca solo bere, bere e mangiucchiare poco, nella speranza che questa volta mio marito, salendomi sopra, riesca a far rientrare tutto nei ranghi.

martedì, marzo 10, 2009

Piccoli risparmiatori crescono

Siamo in tempo di guerra. Cominciate a fare le scorte. Presto il mercato nero salverà l'Italia.Anche i razzisti.

Liberalizzeranno l'edilizia. E' tempo di costruire cessi sul pianerottolo. Salveremo l'economia defecando.

I neolaureati pagano la recessione. Invece le casalinghe disperate a quarant'anni pagano i debiti, dopo aver già pagato la recessione.

La super modella si prepara alla prova costume. Io mi preparo alla prova.