C'è una cosa in assoluto che detesto nel carattere altrui e che può essere senz'altro accumunata al concetto di falsità o addirittura esserne costola integrante. Avete presente l'utilizzo che viene fatto dell'ipocondria? Secondo me l'ipocondria è uno atteggiamento sociale. Uno non è ipocondriaco per se stesso. E' ipocondriaco per dirlo agli altri. Per comunicare uno stato (psico) fisico di prostrazione dovuta a (pseudo) identificata malattia invalidante il corpo, con l'obiettivo - nemmeno tanto nascosto - di negare l'invalidità parziale o totale della mente. L'ipocondria praticata per lungo tempo elimina dal soggetto in questione ogni collegamento (forse, peraltro, mai esistito) con la realtà circostante. Non consente più di comprendere concetti semplici e a tratti anche banali come: "distanza da altro essere umano", "opportunità", "tragicomico", o anche solo "comico". Si può dire, senza tema di smentita, che un ipocondriaco non riconosca più il tempo che passa. Che non abbia più nessun riferimento spazio-temporale-sentimentale se non il suo malato ombelico che vede il mondo da una prospettiva molto bassa riportando inevitabilmente tutto ad esso. Non esistono più discorsi aulici, non esiste cultura, non esistono interessi, non esiste più nulla al di fuori di quel centro, reale e al contempo immaginario, del proprio corpo. E questo, c'è poco da fare, è indubbiamente invalidante. Ma non per il corpo di cui sopra, che vive proprio grazie a questo transustanziale equilibrio, quanto piuttosto per il mondo circostante. Tutti coloro che hanno la sfortuna di passare accanto a cotal cataplasma e ne subiscono le spire malefiche o semplicemente gli influssi pestilenziali conoscono il fenomeno di cui sto parlando. Gli ipocondriaci sanno di attirare la compassione altrui e ne approfittano in maniera scientifica. In questo senso parlavo di falsità. E "altrui" rimane invischiato in questo meccanismo unilaterale di "do et in cambio niente" dal quale è difficilissimo estrarre le proprie macerie. Perché si rischia di rimanere triturati da un ipocondriaco. Lui non muore di certo.
Perché - e LO sfido a contraddirmi - l'ipocondriaco non è veramente malato.
13 commenti:
Beh, certo, non si può dar torto alla tua chiusa finale...io un po' ipocondriaco lo sono, comunque, mi hai ricordato la battuta di quel ipocondriaco che sulla lapide si farà scrivere Lo avevo detto che non mi sentivo bene
:)
@baol: cocco, ipocondriaci non lo si è "un po'": o tutti o pegnente!!!
Ma l'ipocondria ha a che fare con la luna piena di oggi? :=))
L'ipocondria uccide, come no?
Ammazza l'Altro!
Io non m'impietosisco mai, anzi, confermo sempre le diagnosi più infauste previste da ogni previsione.
Aver paura di leggerti è ipocondria? ;-)
@ anonimo: nel caso di maschio caucasico peloso, si.
@ Saamaya: è un buon modo per esercitare l'ottimismo. Infatti non succederà mai niente con un ipocondriaco!!
@ popale: non esiste ancora un termine scientifico che classifichi questa cosa come una malattia...ti do' eventualmente il permesso di coniarne uno, tipo meringofobo....
sono pienamente d'accordo con te! per fortuna non ho ancora conosciuto nessuno veramente ipocondriaco!
@ isabel: c'è sempre tempo cara, c'è sempre tempo! ;-)
Il mio problema è in testa, lo sai.
Per il resto, tutto bene.
E ho detto TUTTO.
@ daniele: non voglio fare della facile ironia ma: come lo sai??? ;-)
A volte l'ipocondria è sincera e "capibile", spesso come hai giustamente evidenziato, diventa un'arma che taluni utilizzano in maniera scientificamente criminale!
Per lei vale lo stesso post dell'aids... l'ipocondriaco se lo conosci lo eviti!? :-D
Un abbraccio
l'ipocondriaco è un paraculo. è qualcuno che sfrutta il senso di compassione per proprio tornaconto personale. E con las cusa delle sue paure ti fa sempre dire "poveretto". In men che non si dica sei fritta, sottomessa e sottoposta perché si tende ad aiutare chi sta peggio di noi. Io comunque l'ipocondriaco lo assecondo. "Sto male.. ho questo, ho quest'altro...."
-Effettivamente non hai una bella cera.... Se vuoi ti do il nome di uno specialista...
che gusto!
Ciao Annachiara non ti leggevo da un po', non so perchè, per fortuna ti ho ritrovato. Ti abbraccio
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