Il problema, quando si ha un'idea da comunicare, è quello di renderla chiara, intellegibile a menti diverse ed esterne dalla propria. La mia attenzione oggi si è concentrata su una frase letta su un libro, che potrebbe essere un qualunque libro, eccetto che l'autore è sicuramente miliardario, quindi in linea di principio il suo pensiero è parecchio diffuso in giro per il globo. Ed è una frase che mi ha aperto un mare di interrogativi inquietanti, perché di fatto si presta ad una serie di interpretazioni - anche opposte tra loro - offrendo la sponda a discussioni che nella società odierna dovrebbero moltiplicarsi in maniera esponenziale almeno proporzionalmente all'aumento della durata media di vita.
La vecchiaia è la vaselina della credulità.
Lo so che siete ammutoliti.
Ma ammetterete che la frase è d'impatto.
Quasi come - chessò - La pazienza è la virtù dei forti. E potrei fermarmi qui.
Ma c'è un contrasto troppo forte. Vecchiaia e Vaselina sembrano essere due termini almeno semanticamente incompatibili. Nessuno di noi associa neanche per sbaglio "vecchiaia" e "vaselina" nel suo immaginario per fervido che sia, a meno che non sia un incallito gerontofilo, ma insomma facciamo che qui sono eventualmente pochi. E, ad aumentare il divario, l'altrettanto evidente incompatibilità di sfera semantica con il terzo termine, "credulità". Al massimo possiamo immaginare che un vecchio sia credulone qualora permanga in uno stato di senile rimbambimento. Allora potremmo dire che "La credulità è la vaselina della vecchiaia", vale a dire che il fatto di essere o diventare creduloni facilita l'essere vecchi, aiuta, favorisce la condizione di col* che è in là con gli anni e quindi prossim* alla fine della propria esistenza. Meglio essere creduloni che agnostici. In vista di un eventuale aldilà. Un'attitudine mentale, quindi, una predisposizione che aiuta a sopportare la vecchiaia, sopportazione metaforicamente indicata - forse un po' rozzamente, ne convengo - con unguento che abitualmente coadiuva e facilita certo tipo di rapporti sessuali, presumibilmente non troppo praticati da persone anziane. Questo ribaltamento avrebbe, direi anzi che ha, un certo qual senso.
Ma concentriamoci sulla frase che lo scrittore miliardario enuncia e che ci preme interpretare per cavarne un senso compiuto, per impresa impossibile che possa apparire allo stato attuale della riflessione epistemologica e filosofica mondiale. Secondo me il senso è lo stesso della frase precedente e cioè che la vecchiaia è facilitata, coadiuvata, accompagnata dalla credulità, per essere sopportabile. In questo caso la vaselina è proprio ciò che facilita la sopportazione del tramonto della vita. Trovo assolutamente assurda, però, la sintassi di questa frase. A meno che non esista, a mia insaputa, un'altra accezione di vaselina, alla quale mi rimetterei chiedendo lumi. E questa costruzione mi disturba, mi fa perdere tempo e soprattutto mi fa pensare brutte cose sulla vecchiaia, tipo che per essere più pronta ad affrontare la vecchiaia mi dovrò munire di un tubetto sempre pronto all'uopo etc etc. E insomma, come tutte le massime, nessuno le capisce veramente e soprattutto nessuno ci metterà mai sotto la firma, sapendo magari che potrebbe capitarmi tra le grinfie.
4 commenti:
URCA! e non riesco ad aggiungere altro...durante la giornata ci penso...ma non prometto niente! ;-)
@migola:Sono gli effetti del piede ingessato...porta pazienza!
Un fatto è certo: molte persone, diventando anziane, diventano anche fedeli. Non che essere fedeli sia anche essere creduloni, ma certe "conversioni" al tramonto puzzano parecchio. Vedi - secondo certo gossip - perfino il lider maximo Fidel.
Potrebbe aver ragione Pascal (meglio crederci, non si sa mai) ma convertirsi al'ultimo momento, diventare improvvisamente credenti, fedeli e praticanti è perlomeno strano. Come i derapage alla Paolo Brosio o Claudia Koll.
@maurice: però, l'altro giorno quando mi sono storta la cavigia mi sono sorpresa a invocare l'aiuto dell'altissimo....magari succede quando uno è in pericolo! ;-)
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