Ecco sì, avete presente quella sensazione che si procura in voi quando sapete esattamente cosa succederà in ogni attimo della giornata che state per vivere e non avete modo né opportunità si sottrarvi anzi ne siete ingranaggio fondamentale? Ecco questo succede a me quando sono al mare con la mia deliziosa famiglia, anche se per rispetto a mio marito non dovrei chiamarla così perché la "mia" famiglia dovrebbe essere quella che ho contrattualmente costituito con lui e le nostre figlie, ma io ho sempre avuto un senso allargato del concetto, la mia casa di provenienza è sempre stata aperta ai più ameni personaggi per i più svariati motivi e nelle festività più comandate. Sicché l'intimità familiare la lego anche molto a questo marittimo luogo di villeggiatura concepito come casa aperta in cui ci rechiamo amorevolmente dai lontani inizi degli anni '70, quando io non ero altro che un microbo puzzolente e incolto e intorno c'erano solo calcinacci. Nel corso degli anni codesto luogo è stato albergo e ricovero per amici (molti!) e parenti (pochi! - per fortuna). E' un luogo che ha un nonsocché di miracoloso, un luogo che ti trasmette per endovena la tranquillità post prandiale. Un luogo in cui tu pranzi o ceni e immediatamente dopo crolli nelle braccia di morfeo anche se non hai mai schiacciato un pisolino in vita tua. Un luogo in cui l'aria è più pura, in cui l'invasione degli Eucalipti si è fatta verbo 'respirare' in bocca alla mia ascendente più prossima, che ne venera l'effluvio. Un luogo in cui le cicale scandiscono l'evolversi della giornata e le rane quello della notte. Un luogo in cui l'unico rumore che può disturbare è il tagliaerba del vicino che taglia un'erba che però non sarà mai bella quanto quella del nostro giardino. Un luogo in cui un albero del pepe può diventare alto e fluente come un salice laddove un pesco non prese mai. Un luogo che nel corso degli anni ha risanato il corpo e lo spirito di molte persone, che saranno eternamente grate alla nostra famiglia di una salute ricostituita. Un luogo dalle virtù taumaturgiche. E come posso io, di grazia, non pensare di essere estremamente fortunata a passarvi le vacanze con le mie adorate figlie che mi riempiono di soddisfazioni, la mia cara madre e l'altrettanto amata famiglia di mia sorella, mentre il mio povero marito è a Roma a lavorare come un mulo, giorno e notte senza sosta, al caldo, senza aria condizionata e soprattutto senza nessuno che si prenda cura di lui? Senza una giornata scandita nei minimi dettagli: alle 7.30 mio nipote suona la trombetta e ci sveglia a tutti, da quando poi mia madre ha messo in testa ai bamini di rifare i loro e i nostri letti io sono praticamente buttata giù da quattro bambini urlanti che entrano come indiani nella mia stanza tirando su le lenzuola e dichiarando il loro compito assolto. E poi si cerca di far consumare le varie colazioni dai pargoli, si va al mare, si trattengono a forza dal tuffarsi in acqua fino a digestione avvenuta e poi si gonfiano braccioli si prendono schizzi prima di tuffarsi si danno corsi di nuoto si fa a fidarsi che i propri figli non affoghino sempre buttando un occhio a quelli degli altri, si costruiscono mirabolanti castelli e si scavano lunghissimi tunnel, poi si fa merenda, si fa la doccia, si torna a casa si mangia e si inizia quell'improbabile opera di convinzione alla nanna che è il pisolino pomeridiano (solo per i bambini, perché io già dormo alla fine del pasto) e poi è tutto un rutilante pomeriggio di attività, di parchetti per i bimbi dove ieri mia figlia ha pensato bene sull'altalena di stringersi la coda lasciandosi e rischiando di spaccarsi la testa cadendo all'indietro, o altre amene attività tipo gelato, merende varie, passeggiate a tema, e poi apparecchia cucina e cena e poi nanna e poi....
Vi siete annoiati? Rotti le palle a leggere? Tagliati le vene? Avete cambiato blog prima della fine della lettura? Beh ecco.....ANCH'IO! Ho cercato solo di rendere l'idea!
Con un pensiero a mio marito.
6 commenti:
Ecco. Tralascio la vena fortemente aulica e un pò vittoriana della descrizione per soffermarmi su un particolare solo: io ho bisogno (estremo) di tranquillità. Perchè non mi ci portate? Fareste una buona azione per un povero vecchio che non ha e non avrà mai nè una casa al mare, nè una in montagna (i miei moti adorati).
Mettiti una mano sulla coscienza, ma prima lavala (la mano).
Un pensiero affettuoso a San Marco, cui potrei tenere compagnia la prossima estate, sventolando amorevolmente una foglia di palma sul viso.
Dammi il nome del tuo pusher.......
@daniele: tu hai bisogno di VERA tranqullità. Con la prosa aulica, come la chiami tu, cercavo di sottolineare che a parte l'aria qui non c'è un momento di privacy!!! Ma sei sicuramente il benvenuto!!!;-)
@ anonimo: è troppo caro....
Zzzzzzzzzzzzzzz....eh?! Ah, sì...
Bel post
zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz......
Eppure c'è qualcosa di magico in questa casa e nel giardino con gli eucalipti...
Mìgola
Ma devi ancora andare in vacanza o sei tornata? o_O
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