Sono affaticata dagli uomini ingordi di potere.
Sui luoghi di lavoro se ne trovano a non finire.
Sono affaticata dall'uomo che non deve chiedere mai anche quando non sa.
Sono affaticata dall'uomo presuntuoso, dall'uomo narciso, dall'uomo uomo.
Sono affaticata dall'uomo che ti cede il passo per metterti una mano sul culo.
Sono affaticata dall'uomo che si giustifica
Dall'uomo che si insospettisce, che si vendica, che si struscia, che fa finta di niente, che sta in piedi e ti guarda fare, che pretende che tu sappia fare tutto e ti disprezza se sbagli, che non fa, che non parla, che non apprezza, che non ammira, che non venera.
L'uomo che urla, l'uomo che vuole avere sempre ragione, l'uomo che se non se le tromba tutte si sente un po' meno uomo, l'uomo che ama le trasparenze, che si eccita solo col pizzo (oltre ad una mezza pasticca di viagra), l'uomo che ti guarda le tette e dopo che sei passata il culo, quello stesso uomo che con la moglie non gli si rizza e che però il vincolo del matrimonio è sacro, l'uomo che tace perplesso, l'uomo che pontifica su tutto, umarello insoddisfatto e guardone di una vita per procura.
lunedì, gennaio 24, 2011
venerdì, gennaio 14, 2011
Friendship
L'uscita con le amiche è sempre un'incognita gigante.
Non sai mai se riuscirai a sistemare bimbi e marito prima d'uscire, se la macchina non ti morirà all'accensione, se avrai abbastanza fegato da finire gli antipasti, se la pizza con l'aglio divisa in quattro parti alla fine riuscirai a digerirla, se avrai l'occasione di raccontare dell'ultimo gingillo di tuo marito, una roba che evoca l'hula hop, se pur di chiacchierare riuscirai a fumare solo una sigaretta, se alla fine saremo tutte uguali, tutte sorridenti, tutte felici di godere di quell'attimo di libertà.
Non lo sai mai questo. Prima.
Ma sai che se torni a casa e ti fanno male le gote, la serata è stata sicuramente da morire. Dal ridere.
E ognuna è tornata a casa più felice, più rilassata, più bendisposta verso l'argomento di conversazione preferito: il maschio con cui abbiamo deciso di dividere la vita.
Ignaro lui. Ma certo meno solo di ieri.
Non sai mai se riuscirai a sistemare bimbi e marito prima d'uscire, se la macchina non ti morirà all'accensione, se avrai abbastanza fegato da finire gli antipasti, se la pizza con l'aglio divisa in quattro parti alla fine riuscirai a digerirla, se avrai l'occasione di raccontare dell'ultimo gingillo di tuo marito, una roba che evoca l'hula hop, se pur di chiacchierare riuscirai a fumare solo una sigaretta, se alla fine saremo tutte uguali, tutte sorridenti, tutte felici di godere di quell'attimo di libertà.
Non lo sai mai questo. Prima.
Ma sai che se torni a casa e ti fanno male le gote, la serata è stata sicuramente da morire. Dal ridere.
E ognuna è tornata a casa più felice, più rilassata, più bendisposta verso l'argomento di conversazione preferito: il maschio con cui abbiamo deciso di dividere la vita.
Ignaro lui. Ma certo meno solo di ieri.
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