Definiamo il successo in questa nostra multimediale società.
Cos'è che decreta e misura dunque il successo?
Mi preme, in realtà, focalizzarmi sui social network che sono una misura di successo molto vicina a noi comuni mortali.
Tipo io scrivo una cosetta su Facebook e c'ho una trentina di commenti, alcuni anche prolissi, tutti abbastanza pertinenti.
Scrivo una cosetta su Friend Feed e ricevo più di cento commenti, spesso segni di assenso, ma altrettanto spesso manifeste e anche insultanti disapprovazioni.
Scrivo una cosetta sul blog e si arriva a malapena ad una ventina di commenti, anche parecchio articolati e nella loro maggior parte di approvazione per il contenuto.
Ergo, ne deduco, che essere popolari sulla rete non significa esattamente essere approvati. Se la popolarità si misura con i numeri, allora l'approvazione, la comprensione del concetto espresso, la condivisione del principio, se così possiamo dire, non conta un accidente.
Ciò che conta è chi urla più forte.
Chi si sbraccia di più indipendentemente da quello che dice.
L'impressione che ho della popolarità in rete è un immenso reciproco insulto, come mi è piaciuto evidenziare in un misero 3d (si dice così e nessuno osi chiedermi cosa significa, ignoranti!) su FF (misero perché ha superato e solo di poco i 50 commenti):
"Per noi, no, che siamo nuovi di FF, vedere come la gente qui si manda a cagare è fuori da ogni immaginazione. E' come se tu incontri uno per strada, ti rivolge la parola e tu gli dici: Vaccagare."
Ecco, questa è la popolarità. Oggi.
14 commenti:
mi hai rubato (e scritto meglio) un post che avevo lì in cantiere da un po' su credibilità diversa da popolarità. sarà che anche per me ffeed è un posto assai strano, dove tutti si parlano addosso e alla fine non si arriva mai a molto ma ci si manda a cagare spesso, si aprono nuovi 3d spin off di mandate accagare precedenti e così via...insomma. c'è da rifletterci su sti temi. sarà che il mio blog fa pochi commenti, ma ultimamente mi piace pensare che devi essere molto paraculo per avere popolarità. ma poi alla fine, cosa rimane? preferisco di gran lunga la credibilità.
concordo sulla questione credibilità. ma forse è perchè non sono affatto popolare :-)!!!
scemate a parte, spesso popolare è un pò vuoto di contenuti ...
per il resto i social network mi risultano ancora poco comprensibili, su come si muovano davvero sui contenuti e sulla modalità in cui essi crescano.
alla fine spesso è meglio una buona lettura di un altro blog (per questo mi piace usare ff e facebk) che ti apre nuovi pensieri che mille mi piace si facbk .. imho
ciao m
Spiacente, ma è necessario.
http://www.youtube.com/watch?v=Yh3HlaeUpQc
tribu sei mitica! attenti alle idi di marzo...
Il mio blog una volta aveva più commenti, alcuni dei quali di aperta critica; avevo gente che leggeva ogni giorno per commentare che ero un'idiota e scrivevo cazzate. (Avevo anche un troll, che è l'indicatore number one della popolarità).
Li ho progressivamente eliminati, bannandone un paio (con ulteriore disapprovazione generale perchè pare che non sia democratico....)e cambiando pian piano anche gli argomenti. Oggi RN è un piccolo giardino dove passano pochi amici, lasciano un saluto, bevono un te' e tornano a casa.
E' molto meglio così, sono una donna Bilancia, i conflitti mi stressano.
Però il mio blog è uno spazio personale, non sono una blogger "professionista", non ho pretese di fare confronti e non ho problemi di credibilità...
Sul numero dei commenti rapportato alla popolarità del blogger o al suo "talento" non so che dire: Sofri, da quanto ha aperto ai commenti Wottgenstein ne riceve pochissimi e sfido chiunque a dire che non sia "popolare".
"Wottgenstein" era Wittgenstein of couse :-)))
@ panzallaria: mah, scritto meglio non so, so solo che sono temi caldi e non possiamo esimerci dal dire la nostra. A me, sinceramente, vedere gente che si strappa i capelli per uno spoiler di Lost (che io ho visto e mi manca pure l'ultima serie, per cui mi dovrebbe dare fastidio lo spoiler) mi fa veramente effetto. E su questa sciocchezza si scrivono fiumi e fiumi di parole senza arrivare ad una soluzione: cioè tu dimmi se la soluzione può essere quella di regolamentare gli spoiler. No dico allora rendiamo pubbliche le password e torniamo a casa. Se c'è un posto dove ognuno può fare e dire ciò che gli pare, nei limiti del lecito, è proprio internet! Bah. (sono stata credibilmente incazzata?)
@ monica: secondo me contenuti pochi. molta fuffa e tanto desiderio di mollare i freni inibitori che nella vita di tutti i giorni siamo obbligati a tenere tirati....
@ tribolina: lo sai che detesto i Simpson...Tu quoque....
@ rossanaturale: cacchio, avevi un troll e l'hai bannato!! ;-)
Scherzi a parte, secondo me il network è lo specchio di quello che uno è come persona. Da certi comportamenti si evidenziano gravi turbe psichiche e da altri un innato equilibrio cosmico...
laMirabolante: emmica puoi fare come Bondi che taglia i fondi alla lirica perché non la gradisce u_u.
Personalmente sono iscritto (e quindi i contenuti del mio blog ci vanno in automatico) a quasi tutti i social-network o aggregatori (escluso FB da quando è frequentato da troppi italiani) anche s eper ragioni di tempo e interesse non ci partecipo molto. Li ritengo sicuramente più "leggeri" da gestire rispetto ad un blog ma già solo l'idea che i contenuti rimangano al loro interno non è che mi alletti molto.
Resto fedele al mio blog, guardo quando mi capita il numero degli accessi (paradossalmente aumentato inq uesti ultimi anni a differenza dei commenti che sono scesi) e cerco di trovare nella realtà, più che nel virtuale, prove del mio esistere. Della mia "importanza" (per chi poi?) invece ho smesso da tempo di interessarmi; sono importante per me stesso e per coloro che amo e questo mi basta... mica voglio diventare Presidente del Consiglio scusa?!? ;-)
@ trastullina: beh, ma posso sempre evitare di guardare...mica esborso!
@ chit: ma infatti questo è il punto della questione. E secondo me chi non ha qualcuno per cui essere importante riduce il luogo virtuale ad una brutta fotocopia della realtà....
E' un problema che avevo affrontato anch'io, a suo tempo. Poi ho lasciato perdere arrivando a questa conclusione: quello che conta, se conta, sono gli scontrini, i passaggi registrati dai contatori. Se un giorno ho avuto 285 visite e nessun commento, chissenefotte. Peccato, penso, perché il dibattito porta sempre vivacità, ma a volte preferisco non avere commenti che il commento del solito spaccaballe che chiosa contro per il puro gusto di essere contro. A volte, infatti, vista la firma salto a pie' pari la lettura del commento. Conclusione: scrivo perché mi piace ed ho qualcosa da dire, il resto non mi interessa.
@ maurice: e saranno i miei che salti a piè pari? ;-)
Assolutamente no. Se non ti sopportassi non verrei neanche a leggerti. Buona domenica.
m'hai tolto un peso!!! ;-)
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