Il libro della scrittrice turca Necla Kelek Himmelreise (Ascensione) prosegue e approfondisce un discorso che per lei non è nuovo, e che prende le mosse dalle sue origini e dalla sua storia personale di immigrata in Germania, turca di religione islamica, per andare a studiare le difficoltà del processo di integrazione in una comunità straniera. Difficoltà acuite oltremodo dall'appartenenza religiosa all'Islam e dall'appartenenza al genere femminile. La questione è semplice e al tempo stesso profondamente difficile da risolvere: l'integrazione deve passare attraverso l'abbandono di certi estremismi religiosi?
Per restare all'esempio della Germania e dell'immigrazione turca, la possibilità di vivere in un paese rigorosamente laico e con usi e costumi fondamentalmente diversi richiede un adattamento profondo fino alla modifica radicale dei propri usi e costumi anche religiosi o, in alternativa, si finisce per vivere in uno spazio-tempo delimitato dal non-abbandono delle proprie origini, di vita parallela senza possibilità di reale integrazione, di fatto un limbo. Kelek si è occupata anche molto di matrimoni combinati, di spose "importate" dal paese d'origine per mantenere quella sorta di status quo che garantisce un mantenimento (nella reiterazione) delle tradizioni di provenienza, ma sintomo dell'impossibilità dell'integrazione insita, se non in tutte, almeno in molte tipologie di immigrazione.
Chiaramente un libro del genere sovverte gli schemi. Sovverte quel politically correct che deve essere mantenuto per non turbare gli equilibri, gli animi, le sensibilità molteplici in questione.
Infatti in Germania ha provocato anche un certo dibattito.
Quel dibattito sempre salutare che ci dovrebbe costringere a guardare in faccia i limiti delle attuali politiche di integrazione (europee, italiane, ma anche tedesche), soprattutto sui grandi numeri, che invece sarebbero assolutamente necessarie in questo mondo sempre più meticciato.
2 commenti:
sehr interessant...appena finisco il libro sulle mogli degli Junckers che nel 1905 si facevano i giri in trekking sulle coste del Baltico (sconveniente!) me lo procuro...
Io credo che qui da noi, quanto ad integrazione, abbiamo fatto un bel po' di passi indietro...
Posta un commento