Mi scappano fuori queste tre cosette da raccontare:
1) Mia figlia è concentrata sulla sabbia. Conta i granelli, senza dimenticarne nessuno.
Quatto quatto arriva il cuginetto da dietro e le rovescia sui biondi riccioli una palettata di sabbia.
Lei non si accorge di nulla. Nemmeno quando lo zio le scompiglia i capelli per togliere la sabbia. English fair play?
2) L'uomo dell'ufficio tributi non mi piacque la prima volta che andai, ma certo oggi ha superato il limite. Aspetto venti minuti ad uno sportello (nel paese in cui abito 20 minuti è come dire un'eternità) e quando è il mio turno la simpatica signora mi dice che l'ufficio tributi è stato trasferito al primo piano. Scena fantozziana poi la mia, perché arrivo alla porta dell'ufficio trafelata, non so mi manca il fiato anche per interagire e mi dico - chissà - forse in pieno agosto il mostro è andato in vacanza. Eh no, busso e me lo trovo davanti, probabilmente intento a fare il solitario sul suo computer o a fumarsi una canna, non so. Quando entro (anche dopo aver bussato e atteso, da brava borghesuccia) si vede come colto in flagrante, che ficca qualcosa nel cassetto, boh forse un porno. Mi guarda con evidente superiorità. Io ho il fiatone e mi scuso pure. Lui non ride nemmeno. Il suo senso dell'umorismo mi lascia atterrita e non riesco ad annientarlo nemmeno con la forza delle mie idee. Mi stende. Devo pagare entrambe le cartelle. Piccola pezzente che non sei altro. Mi circoletta persino la data sull'ultima cartella di pagamento, come a dire non lo vedi brutta scema che è di quest'anno. Me ne vado con la coda tra le gambe. Non ho più il fiatone. Ma la certezza di non saper leggere una cartella esattoriale.
3) Toma toma, calma calma, oggi apro il mio pc. Con la rilassatezza tipica di chi rientra dalle vacanze. Controllo l'incredibile quantità di mail durante la mia assenza da parte del mio datore di lavoro americano. Ma non ero in vacanza? Leggo meglio. Praticamente mi si chiedeva di rientrare dalle ferie per l'imponente ed urgente flusso di lavoro. No ma sogno o son desta? Una cosa così non s'è mai intesa! Poi come se niente fosse ricomincio a lavorare come prima. E mi sento di aver fatto una conquista: con il telelavoro non ci si sente più colpevoli di inadempienza. No internet no party.
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