Tutti mi frizzano. Tutti mi lazzano. Eppure mi sembrava di essere stata chiara finora.
Ci pensavo ieri mentre lasciavo scaldare l'acqua della doccia nella pigrizia postprandiale.
Succede sempre così. Mi organizzo la giornata lavorativa davanti al PC. Ogni tanto mi alzo per smangiucchiare qualcosa o per fare qualche rapida pulizia, tipo raccattare i giochi sparsi di mia figlia passare l'aspirapolvere e lo straccio. E la doccia rimane l'ultima cosa prima di andare a riprendere la bimba all'asilo. Devo essere più presentabile possibile. Perché all'asilo non pensino che sono una barbona senza arte né parte. Cioè, voglio dire, che questo non sia lontano dal vero, passi pure. Ma non voglio che lo sappiano loro. Oh, in fondo non sono affari loro di come io guadagno i soldi per pagare la retta (o se la pago io). L'importante è che sia fatto. Eh, ma ci sono genitori infidi, che fanno finta di non vedere gli avvisi. Ce ne sono che non pagano la retta del termosifone perché non hanno visto un cartello - gigante! - posto all'entrata. Certo la direttrice ha scritto: "Si dovrebbe pagare la quota di riscaldamento". E' ovvio che uno che vede il condizionale, pensa che non sia obbligatorio. Magari allora anche la direttrice potrebbe pensare che non sia obbligatorio tenere i bambini all'interno durante le fredde giornate d'inverno. Il condizionale, secondo me, gliene dà facoltà! Certa gente veramente non conosce i rudimenti della vita sociale. Poi magari ti salutano a grandi pacche sulle spalle. Diffidate di coloro che non rispettano la distanza minima. Quella vitale. Il tuo spazio d'aria. Quel mezzo metro che ti fa respirare. Sai quelli che arrivano e ti alitano il loro dentifricio in faccia (quando sei fortunato) o dei quali riesci a vedere la nervatura di grasso di spezzatino infilata tra i denti, residuo della cena della sera prima o ancora che ti obbligano a guardare dritto nei loro occhi vistosamente (!!) strabici! Ah, io ne ho conosciuti di soggetti simili. E francamente la mia Y10, i miei pantaloni sgangherati e i golf lisi che non mi ricompro da anni fanno un baffo a questa prepotente invadenza. E io che pensavo di essermi costruita il mio tranquillo micromondo, mi ritrovo a dovermi confrontare con queste mondane realtà inquietanti. Qui non è come andare in una libreria dei parioli come osservatrice dei comportamenti umani. No, qui ti trovi ostaggio della fisicità altrui quando vorresti solo che gli altri rispettassero il tuo mezzo metro. Mezzo metro d'indifferenza. Mezzo metro d'aria. Mezzo metro di bacilli in meno. Mezzo metro di parole al vento. Mezzo metro di profumi di marca in meno. Certo la mia vita sociale si era notevolmente ridotta, finora. Ma non era questa la ventata di novità che mi aspettavo....
3 commenti:
Scusa, non sarò un genio ma io non ho ben capito con chi ce l'hai stamane! Con quelli che non pagano il termosifone? Con quelli che ti alitano in faccia (risparmieresti il prezzo del termosifone...tutto fa calore!), con la direttrice dell'asilo perchè era assente alle elementari quando spiegavano il condizionale oppure in barba alla gravidanza ti sei "gnente gnente" sparata un cannone senza dircelo? Livia
Ahahah, io da piccolo ne avevo diversi di amici che non rispettavano la distanza minima, ma non sono mai riuscito a gestirli efficacemente.
è vero!, mentre si aspetta che l'acqua della doccia arrivi a temperatura la testa si scalda pensando a cose fastidiose...è una legge! Unico rimedio un'ottima manutenzione della caldaia!
Comunque che schifo il nervetto fra i denti, me li immagino ruvidi e un pò gialli...:-§
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