venerdì, novembre 28, 2008

Meno di niente

I padroni non contano più.
Il lavoro esiste grazie a loro. Ma non contano più.
Quattro managers decidono del destino dei poveri cristi, managers che non sono necessariamente i padroni - ribadisco - , facendo credere loro che è colpa della crisi.
E per queste decisioni si attribuiscono fior di premi.
Non ha più nemmeno senso andare a protestare fuori da una fabbrica.
Perché non è più il padrone che decide.

Io li ho seguiti i corsi per managers.
Sono robe dell'altro mondo, dove ti insegnano che i bisogni primari devono essere ampiamente soddisfatti prima di poter passare ad altro, chessò, ad una BMW.
Corsi in cui ti mettono in un gruppo per vedere se sei in grado di mettere tutti d'accordo.
Corsi in cui, se stai da parte ad osservare e poi lanci una stoccata finale che demolisce tutto l'impianto, passi per l'anarchico di turno.

Ma il manager non è altro che qualcuno che ha avuto la fortuna di avere una barca con vele forti in un mare in tempesta. E' andato avanti nonostante le intemperie e non ha nessuna intenzione di mollare il suo primato. Anche se questa vittoria ha lasciato per mare mozzi e timonieri.

Al povero marinaio va la sua riconoscenza nella misura in cui mors tua vita mea.
Il lavoro non conta più nulla.
Non produce più nulla.
Solo è ricco chi semina morte.
Giocando con la vita degli altri.

Proletari di tutto il mondo unitevi. Ma veramente questa volta.
Perché siete in tanti a non avere più niente.
Ed avere un figlio, oggi, può essere ancor meno di niente.

martedì, novembre 25, 2008

La morte del riciclatore misterioso

Confesso che mi sono addormentata durante l'ultima puntata di Report sulla monnezza di Roma.
Eppure io, come unica ufficiale ricercatrice del riciclatore misterioso, avrei dovuto restar desta fino all'ultimo sospiro.
Non ho retto.
E' stato come confessare a me stessa che gli sforzi sovrumani che faccio da anni, per star dietro al riciclo della famiglia e perorare quello del mondo intero, non sono serviti a un cazzo.

giovedì, novembre 20, 2008

Insostenibile

Oggi mi sento una fogna, pensavo.
Mia sorella si è accorta del mio repentino cambio d'umore e mi ha chiesto a cosa stessi pensando.
Che ho uno schifo di vita e uno schifo di casa, ho risposto.
In realtà, come potrete immaginare, non è esattamente così.

Ma poco importa.

Quando entri in una casa con una cucina splendida con il lavello più grande del mondo, il termocamino che riscalda tutti gli ambienti senza muovere nulla se non un ciocco di legno, quando fuori a perdita d'occhio si vedono ulivi, viti, orti, quando il salone è grande come tutta casa tua e forse anche qualche metro quadrato in più e la padrona di casa, nonché (come te!) madre di due bimbi, è semplicemente perfetta nel corpo, nell'anima e nella dolcezza di porsi al mondo quella dolcezza che la mia ruvida capoccia non ha mai conosciuto né mai conoscerà, quando tutto questo irrompe nella tua esistenza, un attimo di sconforto è consentito, o no?

giovedì, novembre 13, 2008

In quel mentre

Mentre quei veri giornalisti del TG1 mandano in onda l'ultima recensione del più prestigioso film di natale accattatevi la fidanzata di papà che sicuramente interesserà la maggior parte degli italiani senza nemmeno corrispondere al primo principio aristotelico della catarsi perché tanto non c'è nulla di purificatore nelle tette della ventura anzi tutto inquinamento in più quando lei si farà polvere e rimarranno quelle due pallette in silicone con tempo di riduzione in rifiuto non inquinante di almeno tutta la vita dei bisnipoti delle mie figlie; mentre non si capisce perché continuino a fare pubblicità di carte di credito quando chiaramente il sistema creditizio ha una falla al suo interno anche abbastanza potente e me lo chiedevo io già in tempi non sospetti quando la mia amica che abitava in Inghilterra si comprava l'ultimo PC uscito senza cacciare una sterlina e l'avrebbe pagato quando voleva e come voleva perché era a credito e io strabuzzavo gli occhi perché anche all'inizio degli anni novanta una bottiglia di vino a Londra in un ristorante medio quando ancora noi italiani eravamo ricchi e io mi facevo tre settimane di vacanze col milione di lire che mi dava mio padre che ora manco per tre giorni basterebbe una bottiglia di vino dicevo costava già 20 sterline e però si poteva fare la vita del beato porco che prima o poi avresti pagato a credito un po' per volta ma dico io e quelli che invece i soldi li devono cacciare subito come cavolo la mettiamo?; mentre mia figlia sta piangendo dalle ore 8h30 di questa mattina e appena addormentata è arrivato un tuono da stendere un supereroe che l'ha svegliata il tuono non il supereroe perché sappiamo tutti che i supereroi non esistono e che non vale la pena nemmeno crederci se poi ci fanno passare per catartica la fidanzata di papà; mentre sto facendo un rapido calcolo che non possiedo un ombrello funzionante che è uno e l'unico che ho sta steso ad asciugare ma c'ha tutti gli spunzoni rotti che spenzolano fuori da tutte le parti e mi domando come ancora non abbiano cecato un occhio mio o di mia figlia che porto in braccio teneramente quando piove solo raramente bestemmiando in tutte le lingue che conosco per avermi fatto venire a vivere in campagna che c'è una melma per terra che ti rimane incrostata sotto le scarpe per mesi a volte anche fino alla stagione successiva; mentre mi dovrei preparare per la serata di stasera dove incontrerò molti ex compagni di liceo grazie alla faccia libro che ci perseguita i ricordi e dovrei ricorrere ad un restauro per sembrare anche solo vagamente sotto la quarantina e a poco serve la giustificazione dei due figli vacca ero e vacca sono; mentre tutto intorno è solamente pioggia mentre vorrei che fosse Francia

mentre è tutto questo io MI STO ATTREZZANDO con la BARCA che mi porterà alla scuola materna a prendere mia figlia
.

martedì, novembre 11, 2008

Una vita in stallo o le stalle della vita

Io e mio marito abbiamo in comune una certa pigrizia, un'indolenza cronica. Un ostinato rimandare a domani quello che si potrebbe fare oggi.
Salvo che io vivo nel rimorso per questa vita in stallo.
Mentre lui per nulla.

Ma c'è un però.
Il pigro certe volte non lo è.
Perché anche il pigro ha delle cose sacre e intoccabili alle quali solo lui sa badare e che nessuno deve permettersi neanche solo di sfiorare.
Questa solerzia riguarda però solo cose esclusivamente di SUA proprietà.

Sarà per questo che mio marito dimentica la custodia dell'auricolare del mio nuovo cellulare in balìa dei grassi saturi della cucina, quando ancora tiene gelosamente custodito il gancetto del filo del caricatore del SUO telefono?

lunedì, novembre 10, 2008

Sconciamente cheer

Se rinasco, faccio la cheerleader, così mi scoprono le foto sconce su Facebook e mi cacciano via.

Anche questo è un modo per riciclare.

Io non posso buttar via nulla.
Mi devono eliminare, piuttosto!

venerdì, novembre 07, 2008

giovedì, novembre 06, 2008

Come se piovesse

Roma. Esterno notte. Lungotevere. Ore 0.30.

Esco dalla mia serata glamour settimanale.
Il laboratorio di scrittura creativa al quale ci dedichiamo io e la mia amica S.
Io e lei. Intendo. Da sole. Scriviamo creativamente. E mangiamo. Ah, se mangiamo.
Insomma esco abbastanza precipitosamente, vista l'ora tarda.
E quando arrivo a lungotevere sento
il cinguettìo felice degli uccelli cagatori.
Quelli che hanno un posto in prima fila sui platani armoniosamente piantati sulle rive del biondo Tevere.
E questo cinguettìo aveva la potenza di mille braccia.
Ho dovuto correre per raggiungere la macchina e quando son giunta l'ho trovata completamente ricoperta dei gentili doni, tanto che è stato difficile trovare la maniglia.
Con l'incubo della cagata in testa.
Credo di essere sopravvissuta.
E anche la macchina.
In fondo era quella di mio marito.
Felice stamane.
Di quelle mattine che giustificherebbero un uxoricidio.

mercoledì, novembre 05, 2008

L'Italia che vogliamo

Persino noi, pseudointellettuali cazzaroni che leggiamo più di un libro l'anno, abbiamo bisogno di un sogno in cui credere.

Dio che voglia di quelle serate glamour che passa la mia compagna delle elementari ritrovata su Facebook!

Ma ora viene su Obama e me le toglie lui tutte le voglie!

lunedì, novembre 03, 2008

Tira e molla

Mia figlia è fissata con le mollette.
Se le mette e se le toglie circa un milione di volte al giorno.
E altrettante lo chiede a me.
Se rinasco faccio la parrucchiera.