giovedì, giugno 28, 2007

Mai husband foll in lave



Mai simpatic hiusband ieri sera facendo zapping da una catastrofe naturale ad una mostruosa betty, incappa accidentalmente su un numero di circonvoluzioni acrobatico-contorsionistiche di femmine simil-lesbo, che mi costringe a sbirciare.
Ora, io non conosco le fantasie erotiche di voialtri.
Certo so che lui sbava su queste contorsioniste slegacciate che strombazzano a tutti i venti che loro riescono a mordersi le unghie dei piedi col mento.
E' chiaro che io non sono nemmeno in concorso.
Con i miei prosciutti e la mia pancia indolenzita post partum.
E quelle roteano, si dimenano, non un filo di grasso fuori posto, con due stelline a coprire i minuscoli capezzoli....
E io, incapace anche di flettermi a gambe tese, con dei seni lattiginosi che invadono quasi l'atmosfera, come posso competere?
Ma lo chiedo a voi, maschi in calore estivo: che cosa hanno - di grazia! - loro più di me che già sono così tanta, così piena, così invadente?

martedì, giugno 26, 2007

Una bella giornata

Ogni tanto la fortuna gira bene.
Anche per chi, come me, è dotato di un inguaribile pessimismo.
Tutto si illumina di luce diversa.
Le cose difficili sembrano a portata di mano.

Avrò il coraggio di togliermi la palandrana sulla spiaggia.
In fondo quante quasi quarantenni con due figli hanno la mia prestanza fisica?

Forse la mitica y10 prenderà la strada per lo sfasciacarrozze.
Ho avuto un regalo.
Un'erede sta per entrare nella mia vita.
La coccolerò come se l'avessi fatta io.
E lei mi porterà lontano.

E non m'importa niente se ho zero sul conto, se non ho un lavoro, se mi hanno sospeso la disoccupazione per darmi la maternità che non arriva, se non avrò mai la pensione.
Tutto questo oggi non importa.
Perché oggi è una bella giornata.

giovedì, giugno 21, 2007

I bimbi sfigati

Oggi riunione con i genitori dei bimbi sfigati. Quelli che sono stati rifiutati alla materna a tempo pieno e saranno presi solo per mezza giornata.
La simpatica preside annuncia un rutilante pacchetto di attività formative per i pupi, che però il comune non può permettersi di pagare e ci annuncia che grossomodo la cifra per tenerli a scuola anche il pomeriggio si aggirerà intorno ai 130 euro mensili cadacranio. E già questo basta per metterci tutti ko.
Come se non bastasse, si attivano tutte - e dico tutte nessuna esclusa-, le dinamiche della ben nota assemblea di condominio, dove nessuno ha un'opinione su niente, ma tutti vogliono avere ragione su tutto. Stendiamo un velo pietoso sui prossimi quindici anni di riunioni con i genitori.....

mercoledì, giugno 20, 2007

Vorrei avere un trespolo anch'io


Adesso Fassino candida Veltroni alla segreteria del PD.
Rutelli non si candida ancora. Ma prevedo che lo farà. Tanto per incasinare la situazione.
D'alema monopolizza Ballarò dicendo che non c'è niente da dire sulle sue intercettazioni. E zittisce Belpietro, detto scucchionibus per via del suo antipatico cavo orale. Che però lo zittisce a sua volta. Quello non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, con quel velenoso sorrisetto.
E dulcis in fundo, la simpatica casa delle libertà decide di "salire al colle". E perché, di grazia?
Qualcuno di loro conosce la costituzione italiana?
Pensano di essere in una repubblica presidenziale?
Qui mica siamo in Francia. Il presidente della repubblica non può mica sciogliere il parlamento a suo piacimento!
E chi c'è nella delegazione?
Rotondi (ma chi diavolo è costui che sta dovunque come il prezzemolo e che i giornalisti sono costretti intervistare inutilmente ogni volta per rispettare le regole di par condicio).
Berlusconi, che doveva salire al colle (come gli piace dire) già una settimana fa e che non l'ha fatto perché i giornalisti della rai erano in sciopero e non avrebbero potuto presenziare in massa al suo sciò.
Maroni, che sicuramente si aggiunge al novero degli scucchionibus e che per l'occasione ha fatto una visitina al suo ottico di fiducia.
E forse, ma ancora solo forse, Fini. Dipenderà se Berlusca gli offre o no il pranzo.

Quest'Italia sembra sempre più un circo a due piste, dove gli spettatori non sanno dove guardare il miglior equilibrista. A turno tutti osano qualcosa di sconvolgente oppure si tengono stretti stretti al trespolo.

lunedì, giugno 18, 2007

Lotta per la sopravvivenza

Ho notato in voi lettori una certa predilezione per letture che sfruttano le disgrazie ma anche le grazie di personaggi vip, più che le mie sfighe personali.
E allora continuerò con un altro capitolo della saga della famigliola felice. Tanto per deliziarvi.

Esterno giorno assolato. Mare.
Siamo partiti per un week end al mare, dopo diverse ore di preparativi, nelle quali la mia figlia maggiore ci ha dilettato con il primo, lunghissimo, capitolo del capriccio libero.
Come si argina il capriccio?
Come si reagisce in maniera costruttiva senza per questo cedere?
Non c'è nessun maledetto manuale che spieghi decentemente qualcosa in proposito. Nessuna tassonomica casistica raccolta da qualche diligente psicologo.
Dobbiamo inventarci tutto noi poveri genitori.
E soprattutto non dobbiamo piangere e disperarci, come invece spesso ci andrebbe di fare.
Molti dicono che non bisogna cedere.
Ma, se la controparte è più testarda di te, succede il diavolo a quattro.
Se io non cedo, decido allora di mettere mia figlia in punizione. Che si risolve con un "In punizione e pensa a quello che hai fatto" (ho sentito dire così all'asilo e sembra che funzioni...almeno lì).
Il problema è che lei comincia a piangere così forte che stacca le orecchie a chiunque si trovi a meno di venti metri da lei. E se questa medesima scena avviene, chessò, in una pizzeria o sulla spiaggia, ti attiri immediatamente gli sguardi di rimprovero degli astanti. E soprattutto il pianto isterico rompe loro pesantemente le scatole.

Cioè voglio dire, io non posso mica imporre il mio metodo educativo a venti persone in vacanza che vanno al ristorante per rilassarsi, come del resto ho fatto mille volte io in tempi non sospetti e odiando i ragazzini urlanti. Pare che si debba lascirli urlare fino a che si stufano e obbediscono...o fino a che si sfiatano e muoiono - dico io.

Che cosa posso fare io se mia figlia, dalla mattina alla sera, mangia una tazza di latte e cinque ciliegie? A chiunque si stringerebbe il cuore se anche la sera a cena non mangia niente.
E' giusto punirla per questo? Urla "pizza pizza" e poi quando la pizza arriva ne mangia un pezzettino e poi basta. E non c'è verso o moina per farla mangiare. Credo anche che lei abbia capito che questo è il punto debole di noi genitori e lo faccia anche apposta. Ma poi mi dico: ma non avrà fame? Come fa a resistere senza mangiare niente?
Di una cosa sola resto sicura, e cioè che non bisogna passare da un'offerta all'altra. Se c'è la pizza si mangia la pizza e non il prosciutto o la pasta o il latte.
E' così complicato, però, decidere cosa è meglio fare....

venerdì, giugno 15, 2007

giovedì, giugno 14, 2007

Sconti per voraci lettori



Se avete voglia di leggere, se vi mancano quattro o cinque volumi per terminare l'opera omnia di Dosto o quella di Welsh, se vi mancano quei quattro soldi per raggiungere il totale e soprattutto se abitate a Roma e dintorni:

15, 16 e 17 giugno
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'O miracolo!
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Buona lettura!

mercoledì, giugno 13, 2007

Questione di punti di vista



Ieri c'era Ballarò.
Mentre io stiravo caterve di panni, con una certa soddisfazione solo quando trattavasi di teneri pannetti per infante, il mio occhio tremulo di stanchezza viene irrimediabilmente carpito, per non dire turbato, per non dire annichilito, per non dire orrificato, dal faccino del nostro ex-ministro leghista Maroni.
Ma onorevole Maroni: tutti quei discorsetti di plastiche agli zigomi ai doppi menti alle borse sotto gli occhi o depilazione definitiva che a tutte l'ore siamo obbligati a sorbirci in televisione, lei, così, in un momento di rinsavimento mattutino davanti al suo specchio personale o a quello di uno dei 365 alberghi che lei frequenterà annualmente, non potrebbe farli anche lei?
O almeno cambiare ottico, perché quell'occhiale così trasgressivo proprio non le dona.
Se lo lasci dire.

martedì, giugno 12, 2007

Diventare grandi

Ecco un'altra delle fantastiche storie che diventeranno leggende metropolitane di casa mia.
Allora noi si abita in campagna. Quella campagna che anche solo per comprare il latte devi prendere la macchina.
E spesso il pomeriggio noi si fa una bella passeggiata.
Attualmente io e mia sorella siamo munite ciascuna di un pargolo che l'anno prossimo dovrà affrontare la prima importantissima e formativa esperienza di vita: la scuola materna.
E per ciò fare, è strettamente necessario togliere il pannolino.
Cioè apprendere a servirsi di un aggeggio chiamato water (lo giuro è così che lo chiama mia figlia).
Pare che le femminucce siano più "pulite", nel senso che imparano prima a capire quando devono andare al bagno.
Ma mia figlia è speedy gonzales.
Allora ieri, durante la nostra passeggiatina, dopo che avevamo detto ai bambini di andare a fare pipì prima di uscire di casa e nessuno dei due aveva voluto farla, nel vialetto vicino casa si sente l'urlo di speedy gonzales: "pipìììììììììììììììì". Allora io, in salita e col passeggino dell'altra pupa, ho l'idea geniale di chiedere a mia sorella di tirare giù le mutandine di mia figlia e fargliela fare in strada. Mia sorella, che i suoi neuroni li usa solo per discettare sulla legalità o meno di pubblicare la faccia di Taor.... sul mio blog, mette mia figlia controvento, cioè mia figlia fa pipì esattamente sulle sue proprie scarpe e dulcis in fundo lascia anche il sigillo finale con la velocità della luce, che non sto qui a spiegarvi in cosa consistesse....
E sempre perché le disgrazie non vengono mai sole, il figlio suo anche decide che è ora di fare pipì, e anche il luogo ovviamente. E lei ripete esattamente la stessa cosa, cioè fa fare pipì al figlio controvento. Il tutto condito da grasse risate per l'assurdità della situazione.
E poi, santa innocenza, tutti e due i bimbi cominciano a ridere come pazzi e a urlare "pipì, cacca" all'impazzata. E questo è solo l'inizio....

venerdì, giugno 08, 2007

Questione di eleganza



Ho visto Vespa con una giacca color merdina secca.
Esattamente identica allo sfondo del mio blog.
Dovrò cambiare sarto?


Utilizzo l'immagine di Taormina in guisa di sineddoche, trovandosi che quest'ultimo agisce come il braccio armato del dio vespa. E ora mi troverò pure i linguisti alle calcagna. Ma mi sembrava gustoso.

martedì, giugno 05, 2007

Questione di stile

Lei, bionda platino, capelli a spazzola, aria da tossica e sigaretta in mano, al volante della sua utiitaria, apre l'orifizio superiore detto altresì bocca, con classe che sembrerebbe innata:"Aò, ma che cazzo fai, nun ce lo sai che ce so' due corsie? M'hai fatto scatta' tre semafori! Te voi toglie dalle palle. Ao' ma quanto sei stronzo?"

Io e mio marito, con le pupe dietro, posizionati in religiosa fila da traffico festivo, forzati a mirabolanti gimcane per raggiungere la nostra destinazione, rimaniamo muti oggetti di tanta finezza.
Il mutismo deve averla poi fatta desistere dal rincarare la dose.
A me, per farla secca, sarebbe bastato estroflettere il mio gancio destro dal finestrino.
Non l'ho fatto.
E, lo ammetto, mi sono sentita migliore di lei.

lunedì, giugno 04, 2007

Mezz'ora d'aria

Diciamo che ieri ho avuto la mia mezz'ora d'aria.

Dopo che mi è stato brutalmente impedito di vedere il maggiolino tutto matto così come gli sproloqui di Troisi, in cambio di simpatiche annichilenti chiacchierate in famiglia; dopo che Pino Scaccia aveva postato risposte al mio insulso post, oh me ignara; dopo che entrambe le mie figlie avevano scagazzato a destra e a manca rendendo, con il loro afrore, sempre più festante il nostro pomeriggio; solo dopo tutta questa sfilza di domenicali avvenimenti, io ho avuto diritto alla mia mezz'ora d'aria.

Evviva, evviva! - direte voi.

Ma non quando saprete che la mia mezz'ora lontana da tutto e da tutti, senza sbrodolamenti lattici, svomitazzi e cacche, senza capricci e canzoncine da inventare, senza principi educativi da impartire IO L'HO PASSATA AL MEGA SUPERMERCATO PANORAMA.

Eh! Bel colpo!

Soprattutto quando 7 minuti sono dedicati a rintracciare un carrello, senza successo. Altri cinque a cercare pannolini in promozione, senza successo. Altri cinque a litigarsi un cestino per riporre le quaranta buste di frutta e verdura che ti stanno spaccando l'avambraccio. E fanno 17. Poi, siccome ogni altro reparto di beni edibili è inesorabilmente vuoto la domenica pomeriggio, i restanti 13 minuti li passo in fila alla cassa. Contenta di avere speso meno di trenta euro.

Cazzarola - penso - chissà che mestiere avrei dovuto fare per beccarmi 60 leuri all'ora!

venerdì, giugno 01, 2007

Sonno profondo

E' possibile che io mi sia addormentata con la testa sulla tavola durante il documentario sui preti pedofili trasmesso da Annozero?
Ma proprio addormentata che non mi sono nemmeno accorta quando mio marito mi ha tolto la tovaglia da sotto la tempia!
Devo ricordarmi di chiedergli come è finito.

Storie di nidi

Questa ve la devo raccontare.
Mentre andavo ad un controllo della mia nuova piccina, arriva la super strappona di turno. Infagottata in vestitucci griffati alla moda, abbronzatissima, capello fatto fresco di parrucchiere. Io, in confronto, ero un ciaffo brutto piazzato lì. E soprattutto perché i miei capelli non vedono parrucchiere da mesi e le griffe le guardo piucchealtro in foto. Anche se ero dignitosamente vestita e con la mia altezza faccio comunque la mia porca figura, lei era comunque il ritratto della florida felicità di mamma, e andrò a spiegarvi come mai.
C'è da chiarire che ci si trovava tutte nel nido dell'ospedale dove partorimmo, io un mese fa, lei presumo molto meno, tipo una settimana fa.
Si presenta con il passeggino, cui in genere è fatto divieto d'ingresso, trovandosi il nido allo stesso piano della sala parto e comunque per una questione d'igiene. Lei è riuscita sicuramente a sgattaiolare senza farsi vedere dal portiere.
Oltre al suddetto passeggino, aveva con sé - udite udite - una filippina. Che agiva come fosse la sua ombra. Quasi puliva gli schizzetti di sputo della sua bocca. Cade uno straccetto e la filippina raccoglie. C'è da spostare il passeggino, e la filippina sposta.
"Devo assolutamente sapere se è normale che questo bambino (il suo!) abbia già le colichette".
"Signora, deve parlarne con il pediatra".
"No, perché sa, io mangio tante verdure, si ricorda?"
Si ricorda??? Passeranno centinaia di persone al mese e secondo lei la puericultrice poteva ricordarsi che lei mangiava tante verdure? E poi chissene sbatte una benemerita se lei mangia le verdure, visto che la puericultrice si occupa notoriamente dei pargoli.
"No, perché sa, io non vorrei smettere di mangiare verdure (comprate, pulite e cotte dalla mia filippina)".
La signora ha probabilmente un grosso problema di stitichezza. Incoffessabile ad una puericultrice, e per giunta davanti alla filippina.
Passa poi casualmente il primario pediatra e lei lo assale con le sue assurde pretese del si ricorda che mangio tante verdure. Mentre la filippina sembra un tasto di pianoforte, su e giù, cade, raccoglie, agli ordini.
Il pediatra la guarda - voglio credere io - attonito e le risponde che la verdura non c'entra assolutamente niente e che semmai deve togliere latticini e derivati, anche il cappuccino che sicuramente lei prende ogni mattina fatto dalla filippina. La signora tace perplessa, o forse semplicemente tace. Anche se non credo che la semplicità sia una sua virtù.
E' così che va il mondo.
C'è chi c'ha la filippina per farsi pulire un culo che non funziona, e chi c'ha un culo troppo grande perché possa bastargli una sola filippina, quindi è meglio niente!

Non vivere su questa terra come un inquilino

Quel giorno cercavamo tra le tue cose.
Cercavamo qualcosa di te.
Dove si erano posati i tuoi occhi prima di chiudersi per sempre.
Dove aveva vagato il tuo pensiero, prima di spegnersi.
Era imbarazzante frugare, ma non eri più lì per impedircelo.
Una poesia tra tutte ci si è stagliata sul cuore, a perenne ricordo della tua presenza.
Te la voglio dedicare ancora, come quel giorno al tuo funerale. Papà.

Non vivere su questa terra come un inquilino di Nazim Hikmet

Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto
all'uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto
l'uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto
il dolore dell'uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell'inverno e dell'estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto
godi dell'uomo.